Ha preso avvio, alla Frittelli Arte Contemporanea di Firenze, il primo appuntamento di una serie che si svolgerà lungo il corso del 2017, che vuole instaurare un intenso dialogo tra filosofia e arte. La teoria sta alla base di tutto e alcuni temi di attualità toccano da vicino l’arte contemporanea e pertanto scopo essenziale di tale progetto è la riflessione approfondita sulle modalità e sui problemi di quest’esperienza. Il confronto con le tematiche più prossime non prescinde da una rivisitazione di momenti importanti della tradizione filosofica e letteraria, non solo del Novecento, riletti alla luce della loro possibile attualità.
Parallelamente al convegno è stata inaugurata anche la mostra “Fine del possibile. Tra l’esausto e l’esaustivo, Pratiche artistiche e filosofiche in risposta all’esaurimento del possibile”. La domanda cui l’esposizione cerca di dare una risposta è se ha ancora senso, nel campo dell’arte e della filosofia, dopo le sperimentazioni che hanno attraversato il XX secolo – con il rinnovamento del linguaggio – diffondere idee.
Tredici artisti hanno cercato di dare una risposta presentando ognuno un’opera per sollecitare la riflessione che il possibile inteso come progetto e apertura verso il futuro caratterizza il modo d’essere umano.
Fulcro del convegno/mostra è stata la performance di Cristina Pancini che ha invitato quattro persone – previo invito cartaceo recapitato ai suoi ospiti su cui c’era scritto “Quando tutto sembra possibile… niente è più reale” – a sedersi a un tavolo per degustare una torta che lei stessa ha preparato. Il pubblico pertanto ha assistito in diretta all’elaborazione della torta mentre i quattro ospiti conversavano amabilmente. Quando l’artista/cuoca ha servito la succulenta torta a base di panna, crema di cioccolato e graniglia di nocciole, sopra c’era scritto – in perfetto stile da mastro pasticcere – “Non toccare”.
Che fare? Tutto a quel punto poteva essere possibile…
Mentre i suoni del collettivo Blutwurst si diffondevano nell’aria, i quattro ospiti si sono così consultati tra loro non sapendo come dirimere la questione…
È passato un bel po’ di tempo prima che uno degli invitati abbandonasse la postazione e ne intervenisse un altro che, in modo risoluto, ha afferrato un coltello… Il coltello si è rotto… non era però questo il “possibile” cui mirava la performance poiché l’incidente è stato solo un caso fortuito. Con un altro coltello la torta è stata tagliata, e servita. Tutti hanno mangiato (e dice che fosse anche molto buona!). La prima riflessione è stata: c’è scritto “non toccare”, non “non tagliare”!
Il titolo della performance è: L’heure exquise, esperimento dal risultato incerto per un numero variabile di persone e una torta, 2016, tecnica mista su 175 gr di farina, 1/2 bustina di lievito in polvere, 175 gr di burro, 175 gr di zucchero semolato e 3 uova (intere), 18×18 cm. L’esito è stato quello narrato ma ce ne potevano essere mille altri e questi sono stati sintetizzati in un lungo elenco che l’artista ha sottoposto ai suoi ospiti alla fine. Ognuno doveva e poteva dare la propria versione dei fatti. I casi sono molteplici e ogni replica sarà sempre diversa.
Le relazioni del convegno sono raccolte in un piccolo libretto, Artcarnet, a cura di Carlo Fei che riporta i testi di Ubaldo Fadini, Francesco Galluzzi e Katia Rossi.
Artisti in mostra: Massimo Barzagli, Paola Di Bello, Sophie Ko Chkheidze, Carlo Fei, Serena Fineschi, Francesco Lauretta, Franco Menicagli, Paolo Meoni, Giancarlo Norese, Cristina Pancini, Claudio Parrini, Olga Pavlenko, Takashi Yamashita
Enrica Ravenni
visitata il 12 novembre 2016
Dal 12 novembre al 3 dicembre 2016
Fine del Possibile
Frittelli Arte Contemporanea
via Val di Marina 15 Firenze
Info: tel 055 410153, info@frittelliarte.it, ress@frittelliarte.it