Un luogo affollato di Washington, il cui spazio si deforma, quasi alla Escher, stanze vuote, coi muri scrostati, che si succedono in prospettiva, oppure l’impassibile monumentalità di un ghiacciaio. Sono alcuni degli scatti attraverso cui Patrizia Bonanzinga traduce la sua riflessione sul tempo, ma anche sugli effetti che il tempo ha sugli spazi, e le relazioni che si creano tra la realtà e la sua interpretazione, come evoca il titolo della mostra alla galleria Passaggi di Silvana Vassallo, che presenta opere fotografiche tratte dalla sua produzione più recente: “Spazi di relazione”. Le immagini provengono da tre progetti, ciascuno riferito a un tempo diverso – passato, presente, futuro -, che Bonanzinga, matematica di formazione, realizza con procedimenti di manipolazione digitale, fino a suscitare, pur nella precisione, un forte senso di straniamento, di notevole attrattiva e coinvolgimento.
Il percorso si apre con The Big Data World, visioni di un tempo futuro scattate con l’iphone, in tre luoghi diversi, (l’International Finance Corporation a Washington, il Museo Soumaya a Città del Messico e il MoMA PS1 a Long Island), per proseguire col tempo della memoria, nell’intimità silente di “Nelle mie stanze”, ovvero gli spazi, ora deserti, della Fortaleza di san Sebastiano a Ilhia, in Mozambico, capitale portoghese agli inizi del Cinquecento, dove erano tenuti un tempo gli schiavi; e quel ricordo sembra impresso nei muri, spazi mentali che Bonanzinga ritaglia, sovrappone, ricongiunge, fino ad ottenere l’atmosfera cercata, scegliendo raffinate stampe su carta fotografica cotone protetta da pellicola, poi montate su alluminio e inserite in cornici a cassetta.
Infine il presente, ma un presente che rimanda al passato e ci obbliga ad una riflessione futura: sono gli scatti della serie Groenlandia, fatti ad un ghiacciaio, colto nella su interezza o nei particolari. Vengono alla mente analoghi soggetti nelle fotografie di Darren Almond, anch’esso artista concentrato sulla dimensione del tempo, ma ci accorgiamo poi che l’immagine, qui, reca qualcosa di insolito, di incongruo: il ghiacciaio è stato infatti raddoppiato virtualmente, riconducendolo a com’era dieci anni fa, prima che il riscaldamento del pianeta gli facesse assumere, in un arco di tempo in fondo assai breve, la dimensione attuale. Il senso del tempo è anche siglato nell’utilizzo della stampa in chromaLuxe che, esaltando la nitidezza dei contorni e dei colori e svelando così le sottili differenze tra le due metà del ghiacciaio, rimanda all’epoca, ormai trascorsa, delle brillanti diapositive in cibachrome.
Laura Lombardi
mostra visitata l’8 ottobre
Dall’8 ottobre al 3 dicembre,
Patrizia Bonanzinga, Spazi di relazione
Passaggi Arte contemporanea,
via Garofani 14, Pisa
Orari: dal martedì al sabato ore 16-20 e su appuntamento
Info: info@passaggiartecontemporanea.it, www.passaggiartecontemporanea.it