27 marzo 2002

Fino al 30.III.2002 Time to consider. The art respond to 9.11 Firenze, Stazione Leopolda

 
Dai muri di una New York senza le Twin Towers, quattro manifesti. Quattro risposte ad una data che ha cambiato per sempre il mondo...

di

Web-city è l’episodio made in Italy di Internet Fiesta, la vasta rassegna internazionale dedicata alla cultura web che ogni anno tocca in contemporanea le principali città del mondo. E se niente poteva essere come prima, ecco che tra postazioni pc, stand fieristici e punti di ristoro arrivano le risposte ai fatti dell’11 settembre da parte di designer, artisti, architetti e poeti. Tantissime in partenza, quattro quelle premiate e sottoposte all’attenzione dei visitatori della Stazione Leopolda. L’organizzazione no-profit Creative Time di New York (famosa in passato per aver promosso coraggiosi progetti interdisciplinari di sperimentazione per mezzo dei quali l’arte ha fatto il suo ingresso in spazi collettivi come il Time Square e ha occupato la superficie di tetra-pack dei cartoni di latte…) ha indetto un concorso che invitava i creativi di qualsiasi settore a formulare una risposta al clima instauratosi dopo gli attentati terroristici dello scorso anno, non solo nella Grande Mela ma in tutto il mondo, utilizzando la forma espressiva ormai onnipresente lungo le strade di qualsivoglia scenario urbano: il manifesto, il poster pubblicitario. Del resto la locandina, anche se attualmente fagocitata dal linguaggio persuasivo dell’advertising, trova le sue origini proprio come forma di comunicazione alternativa da parte dell’attivismo di base. Per una settimana, 11-18 febbraio 2002, i quattro poster vincitori dell’iniziativa promossa anche da Van Alen Institute, Worldstudio Foundation e Deutsche Bank sono stati i protagonisti di una campagna-affissione del tutto particolare. I principali quartieri di New York sono stati tappezzati da queste reclame di un prodotto non in vendita e sprovvisto di logo: le riflessioni della scrittrice e poeta Elena Alexander (How the Lurking, parole che reagiscono all’impensato e all’impensabile), dell’artista croato Nebojsa Seric Shoba (Remote Control, un telecomando pronto a soddisfare nuove esigenze comportamentali e di comando), dell’architetto Eric Liftin (Contribute a Memory, tavola di fumetto che ripropone le immagini delle strade di Manhattan lasciando vuote le nuvolette per il testo) e degli attivisti di Anti-Bias Squad (Tolerance, al grido di un perentorio Create! Dont’hate). Le riprese di quei giorni, riproposte nell’allestimento fiorentino accanto alle drammatiche immagini di repertorio dei notiziari CNN sottotitolati America Under Attack, testimoniano i momenti di fruizione di quella galleria a cielo aperto dove i passanti non mancavano di intervenire sui manifesti attraverso slogan e appunti personali, dando così vita a sovrascritture collettive in divenire, in un unico esercizio di critica ed esorcismo di quanto era accaduto e stava per avvenire.

link correlati
www.randomaccessmemorial.org
www.timetoconsider.org
www.creativetime.org
www.pw.org
www.vanalen.org
www.worldstudio.org
www.mesh-arc.com
www.internetfiesta.it

Maurizio Rossi



TIME TO CONSIDER. THE ARTS RESPOND TO 9.11
21 – 30 marzo 2002
Stazione Leopolda
Viale F.lli Rosselli, 5 – Firenze
Tel. 055/674448
Fax 055/6241779
E-mail: artport@fringe.it
Dalle ore 17 fino a tarda notte…
(chiuso il lunedì)
Ingresso gratuito


[exibart]

1 commento

  1. Interessante e informativa l’idea della manifestazione a Firenze. Altrettanto interessante l’idea di un concorso internazionale inerente ai fatti e “fattacci” del dopo attentato alle due torri di New York, utilizzando i media comuni della comunicazione di massa, anche per dire: “guardate l’arte c’è, non è una espressione fine a se stesa e riservata ai pochi adepti, né tantomeno è al di fuori della realtà…anzi…”.
    Peccato però che non abbiano coinvolto parallelamente,anche i mezzi, diciamo sempre meno comuni e più”tradizionali”, per un meeting internazionale, sotto forma di una mostra/rassegna itinerante da tenersi da New York a Kabul,almeno in tutte le capitali mondiali di ogni paese (dal più debole al più forte), e sotto forma di mostra/rassegna virtuale on line, chiedendo l’adesione, non solo agli artisti più fortunati (conosciuti), ma anche ad una realtà sommersa variegata e funambolica, di artisti meno fortunati(sconosciuti),di ogni razza e colore,di ogni religione e cultura. Questo anche per rispondere ai rischi della globalizzazione, il cui rischio maggiore non è solo la maggiore povertà dei paesi poveri, ma l’appiattimento totale, se non la cancellazione di tutte le culture che caratterizzano questo nostro piccolo-grande mondo…sempre più minacciato dallo stesso uomo. Gl artisti,invece, rappresentano il vero humus creativo e propositivo di un mondo che va alla deriva. nche l’artista più astratto, legato al suo specifico, è più dentro la realtà nei confronti (per es.)di un politico(che rappresenta la negazione)…e quasi sempre vedono e intravedono,anche le conseguenze future di una realtà presente, senza per questo essere degli indovini o degli sciamani…ma semplicemente artisti.
    Peccato che non abbiano pensato a questo a New Yor. Facendo così, avrebbero anche e ancora di più, isolato, attraverso l’Arte, il terrorismo intenazionale e locale, almeno (forse) sul piano delle coscienze. Peccato!
    Ci sarebbe molto da raccontare e da raccontarsi su questo versante…ma il tempo è poco e lo spazio è limitato. Grazie per aver offerto tale possibilità. Il lavoro che svolge la rivista è fatto con molta professionalità, e il sito è okai. In bocca al lupo!

    Buon lavoro e buona Pasqua

    p.s. per eventuali mostre,posso spedirvi l’invito e il comunicato stampa? Grazie

    Angelo Riviello

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