Categorie: toscana

fino al 30.VI.2006 | Arte all’Arte | Provincia di Siena, sedi varie

di - 10 Ottobre 2005

La vocazione ambientale. Ne serve una buona dose per creare opere site specific che funzionino davvero. Osservare, pensare, vivere un luogo. E realizzare lavori che ne sviscerino i significati o propongano nuove letture. Tagliate su misura.
Interventi come quello di Alberto Garutti per Arte all’arte 2005 colpiscono nel segno. L’artista presenta a Buonconvento, nella chiesa dei SS. Pietro e Paolo, un’opera che tocca il tema della religiosità: centinaia di lampadine sono azionate digitando un numero di telefono, il costo della chiamata è devoluto allo Sri Lanka. Non solo a livello stilistico il lavoro si accorda con le decorazioni interne all’edificio sacro, ma propone la ripetizione di un atto -accendere una luce come segno di spiritualità- che fa parte delle consuetudini degli abitanti locali.
La scelta di invitare Garutti a realizzare un’opera site specific scaturisce dalla sua stessa ricerca, orientata verso valori che la manifestazione cerca di diffondere. Purtroppo però non sempre i criteri di selezione tengono conto degli interessi reali degli artisti.
Nella decima ed ultima edizione di Arte all’Arte, i quindici curatori succedutisi nel corso degli anni hanno segnalato sei autori tra quelli che già avevano partecipato. Tutti nomi scintillanti nel firmamento del sistema dell’arte. E a ragione. Non necessariamente, però, a proprio agio come interpreti di una realtà preesistente.
Ad esempio, Tobias Rehberger e Olafur Eliasson inseriscono nel paesaggio di Siena e di Staggia Gemelli fraterni. L’opera, divisa in due sezioni complementari collocate a chilometri di distanza, ricostruisce la parte iniziale e quella finale di un bunker che i due artisti hanno acquistato insieme a Berlino. L’idea, peraltro suggestiva, di lavorare sul contrasto tra uno spazio claustrofobico e buio ed uno luminoso e trasparente, non parte dalla scoperta del luogo, ma cerca a posteriori sul territorio caratteristiche individuate a priori. Tra l’altro, la collocazione dell’ opera di Staggia, di notevole impatto, in un sito davvero inaccessibile senza una guida, rende improbabile la possibilità da parte della comunità locale di goderne.

Lo stesso vale per la crisalide di Anish Kapoor, che gioca sulla dialettica tra un ambiente compresso ed un elemento organico ed ipertrofico cresciuto al suo interno. Per raggiungere l’opera è necessario avventurarsi nel Torrione di Sant’Agostino a San Gimignano, ma le precarie condizioni di sicurezza limitano fortemente l’accesso.
Rende possibile invece una continua fruizione l’opera di Cai Guo-Qiang, che pensa UMoCA come un museo senza biglietto e sempre aperto sotto gli archi del Ponte San Francesco di Colle Val d’Elsa. L’artista ha chiamato Jennifer Wen Ma ad esporre qui una propria opera, che sfrutta il movimento del vento per comporre una melodia naturale. I visitatori si possono far cullare dal suono sdraiati su grandi amache. Vengono così ripresi temi ormai classici dell’arte ambientale: l’invito a ritagliare uno spazio di meditazione e l’ingresso nell’opera degli elementi naturali come veri protagonisti. Si distacca dalla consuetudine Sisley Xhafa, che tenta un intervento provocatorio rovesciando un’Ape Piaggio di marmo bianco al lato di una strada presso il Giardino della Madonna di Montalcino. La frase che riferisce a Lapo Cipolla, “L’Ape è segno della rivoluzione tecnologica e il vino della ricchezza del territorio. Tutti e due fanno buon gusto” cerca un legame francamente forzato con il famoso Brunello.
Arte all’arte, sin dalla prima edizione del 1996, sostiene di puntare all’integrazione tra arte attuale e preesistenze, per ridare linfa ad una storia artistica straordinaria ma ormai sterile. Oggi la manifestazione compie dieci anni e chiude i battenti. Mettendo in conto successi e insuccessi, il bilancio è positivo. Eppure, tra i compiacimenti e i complimenti, rimane un fondo di insoddisfazione. “Resta la spiacevole sensazione che, in fondo, questo territorio non abbia compreso davvero la portata e le implicazioni di questo atto d’amore dell’arte contemporanea nei suoi confronti”, scrive Pier Luigi Sacco nel corposo catalogo 2005. L’intermittente comunicazione con la popolazione locale non deve essere attribuita solo alla mancanza cronica di disponibilità da parte della gente. Ma anche alle scelte curatoriali, che non sempre individuano artisti interessati al genius loci, nonostante i testi critici dei cataloghi tentino di affermare il contrario.

silvia bottinelli
mostra visitata l’1 e il 2 ottobre 2005


Arte all’arte, un progetto di Associazione Arte Continua
30 settembre 2005 – 30 giugno 2006
Curatori: Achille Bonito Oliva, Laura Cherubini, Emanuela De Cecco, Elio Grazioli, Jan Hoet, Hou Hanru, Florian Matzner, Giacinto Di Pietrantonio, Roberto Pinto, James Putnam, Jerome Sans , Pier Luigi Tazzi, Vicente Todolì, Angela Vettese, Gilda Williams.
Artisti: ALBERTO GARUTTI, Buonconvento; CAI GUO-QIANG, Colle di Val D’Elsa; ANISH KAPOOR, San Gimignano; TOBIAS REHBERGER e OLAFUR ELIASSON, Siena e Poggibonsi (Staggia); SISLEY XHAFA, Montalcino – Catalogo Gli Ori

INFO: Associazione ARTE CONTINUA – via del Castello, 11 – 53037 San Gimignano – tel. +39 0577 907157 fax +39 0577 907291 – www.arteallarte.org


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  • Perchè non parlate del Castello di Linari, credo che sia stata la conclusione più bella che si poteva immaginare. 5 belle galleria e 10 bravissimi artisti. Sarebbe bello fare una bella recensione

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