Categorie: toscana

Fino al 30.VI.201 | Klaus Mehrkens | Firenze, Poggiali e Forconi

di - 30 Aprile 2001

Klaus Mehrkens non perde tempo quando deve scegliere il titolo per i propri quadri: Paesaggio o Nudo, invariabilmente. Con una particolarità: i Nudi (n. 1, 2,3 e così via) rappresentano dei paesaggi; i Paesaggi, anche questi classificati secondo rigorosa progressione numerica, rappresentano dei nudi. “Quello che mi interessa è la pittura” dichiara sornione l’artista. Nella libertà della creazione pittorica, quindi, tutto è possibile, anche che un nerboruto corpo d’uomo sia visto come un paesaggio. L’oggetto-soggetto dell’opera presta la sua matericità fatta di curve, ombre e, beninteso, colori all’occhio del pittore. C’est tout. Secondo la stessa logica, un paesaggio offre la propria nudità immanente, da ritrarre, da trasfigurare. Un puro pretesto per l’uso del pennello. Ma c’è di più…
Questa è solo la più evidente tra le manovre che Mehrkens mette in atto per confondere l’osservatore. Un’altra riguarda l’invenzione dei soggetti raffigurati nei Paesaggi (facendo riferimento alla denominazione data dall’artista). La luce da “interno” può far intuire lo studio del pittore e un modello in posa, o, ancora, l’intento narrativo dell’intimità di una stanza da letto, dove viene colto l’istante di autocompiacimento di una svestizione, con un prima o un dopo da immaginare. In realtà non esiste niente di tutto questo, i soggetti che compaiono nelle tele di Mehrkens sono sempre il frutto della creazione fantasiosa. Proprio questo essere svincolati da una realtà fisica preesistente conferisce loro un vigore espressivo che spiazza l’osservatore. La nudità degli uomini dipinti (non ritratti!) da Mehrkens ha qualcosa di imprevisto, non è scandalosa o impudica, è semplicemente sconcertante. I corpi non sono dei nudi nel senso accademico del termine (come si è visto non lo sono nemmeno nel titolo), un nudo presuppone l’atto di spogliarsi, invece gli uomini di Mehrkens sono nudi in senso assoluto, da sempre e per sempre. È un corpo che si manifesta, talmente intenso da sembrare quasi tridimensionale. Dal fondo delle nerissime pupille interroga, impassibile, chi lo sta osservando. Lo soggioga, lo imbarazza e, infine, non esiste. Vale la pena di citare le parole che Aldo Busi, nell’introduzione al catalogo, attribuisce agli Ignudi: “Io sono, né di più né di meno, ignaro di ogni concetto di felicità e di infelicità, sono solo un po’ malinconico perché non esisto, e tu?”.
E i Nudi (quelli in cui, per intendersi, sono raffigurati dei paesaggi)? La linea dell’orizzonte, sempre più in alto della metà della tela, divide cieli e terre dai colori surreali. Casolari sparsi stanno sospesi su questa vaga traccia di riferimento spaziale, incendiati dai rossi, dai blu, dai viola del paesaggio. Una desolazione un po’ metafisica richiama alla mente gli scenari della campagna lombarda, dove l’artista abita, non lontano da Caravaggio. In modo prorompente qui domina il colore, a vaste campiture, il cielo appena più chiaro della terra. La bidimensionalità quasi astratta del paesaggio acquista un rilievo materico grazie alla densità delle pennellate, sempre larghe, che ricoprono di più strati di colore tutta la superficie della tela. Sono davvero il complemento spaziale degli uomini che tacciono nei ritratti. Una dichiarazione di nudità, un’altra forma di silenzio, più pacata ma non meno inquietante.
Klaus Mehrkens è, certamente, un pittore (figurativo? colorista? un po’ fauve?) ma il suo sentimento creativo è quello di un poeta, lirico, lucido, malinconico …



Pietro Gaglianò




Fino al 30.VI.201
Klaus Mehrkens
Firenze, Galleria Poggiali e Forconi, via della Scala 35/a
Orario: 9.30-13.00/15.00-19.30, chiuso la domenica
Ingresso libero
Catalogo: Poggiali e Forconi, Prefazione di Aldo Busi, L.40.000
Informazioni: tel. 055 287748, fax 055 2729406, e-mail: poggialieforconi@tiscalinet.it
Ufficio stampa: Studio Torricelli, tel. 055 211905-211489


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Visualizza commenti

  • Caro Tiziano,
    ci abbiamo provato in quattro a far capire che sono esattamente la stessa cosa.
    E' plausibile che ci siamo spiegati male, quanto che tu non abbia capito.
    Ad ogni modo, senza voler far confronti, credi che Leonardo da Vinci producesse feromoni in quantità quando studiava il corpo umano?
    Ciao, Biz.

  • Errore - ho messo una (è) accentata di troppo. Per chiarezza leggasi:

    Il parallelismo tra l'attenzione del mercato (e) valore artistico....

    Grazie, Biz.

  • La pittura di Klaus Mehrkens, bellissima, traborda d'erotismo glaciale.
    E giustamente egli definisce paesaggi anche i suoi nudi, poichè è evidente che la malinconia dei corpi tridimensionali celano cupi paesaggi al loro interno. E i paesaggi, a loro volta, fanno presagire la calda presenza di antropomorfismi in mostra, al cospetto di un tempo malizioso e morbido assieme.
    Non credo, Roby, che costituisca fonte di preoccupazione il fatto che "il mercato" è disattento all'Arte di Klaus.
    Il vero pericolo è l'esatto contrario.
    Il parallelismo tra l'attenzione del "mercato" è valore artistico, spesso, troppo spesso, è divergente, quindi, inesistente.
    Lasciamo il mercato ai mercanti, e l'Arte agli artisti.
    De Chirico docet.
    Ciao, Biz.

  • Mehrkens è DAVVERO poeta! Le sue opere avvolgono e suggestionano come poche, e mettono a disagio. Non mi sorprende affatto che in Italia abbia una scarsa fortuna di mercato!!!

  • Salve, sono stato all'inaugurazione della mostra e c'era anche Aldo Busi. Mi sembra che sia sempre lui a curare i cataloghi della galleria. E le sue presentazioni delle mosrte le trovo veramente interessanti e divertenti. Ha uno stile particolare che mi piace molto.

    Non conoscevo Mehrkens ma questi dipinti esposti hanno un certo fascino, è un bella pittura.
    Ah, a proposito, credo che Tiziano volesse fare una battutina chiedendo se Busi preferisce il nudo o il paesaggio.

  • caro curioso,
    niente di personale nei confronti di Busi, nè, tantomeno nei confronti dello scrittore (anche se non utilizzerei mai la s maiuscola), semplicemente la penso così:
    l'arte agli artisti e la critica ai critici...

  • Caro Out, perché ce l'hai con Aldo Busi?
    Come critico, non lo conosco, e poi la critica d'arte fatta dagli scrittori è sempre un po'particolare, se non altro mimetica. Come scrittore invece è Scrittore.

  • ... di tutto quello che produce l'eccellente galleria P&F "l'apporto critico" di Busi è la sola cosa deplorevole...

  • ho visto alcune opere alla fiera di padova e credo che la sensualità dei nudi la si possa trovare anche nei colori coinvolgenti dei paesaggi

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