Questi i luoghi d’affezione e di vita di Spartaco Carlini (1884-1949), artista sedentario ed introverso, al quale la città rende finalmente un partecipe e doveroso omaggio con la retrospettiva allestita a Palazzo Lanfranchi.
L’esposizione propone, con 150 lavori dell’artista pisano, un esaustivo percorso attraverso la sua opera, permettendo di seguirne gli sviluppi interni e le tangenze con il vitale clima culturale della provincia toscana della prima metà del Novecento.
Dall’infuocato Tramonto d’Autunno del suo primo maestro, Guglielmo Amedeo Lori , che accoglie il visitatore mettendolo al corrente delle riflessioni sul divisionismo del giovane Carlini, il sinuoso percorso espositivo
Una netta cesura nell’arte di Carlini fu segnata dagli anni della Guerra. La mostra prosegue infatti al secondo piano di Palazzo Lanfranchi a documentare gli anni Venti e Trenta, in cui l’artista si dedicò soprattutto alla pittura su tela e su tavola, prediligendo i soggetti urbani alle nature morte ed ai quadri “fantastici”, calando la sua Pisa in atmosfere attonite e quasi metafisiche, comunque, ormai, sempre all’interno di quella tendenza al recupero di una certa solidità delle forme e del senso della tradizione che caratterizzò tutta l’arte di quegli anni.
Nadia Marchioni
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A-ri-aaarrrgghhhh!!!! E questo che l'é?