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Nuovi lavori dell’artista norvegese Rune Guneriussen (nato nel 1977 a Kongsberg) alla galleria Marcorossi Artecontemporanea nella sede di Pietrasanta dopo quella di Verona. Il suo modo di operare, attraverso la fotografia, prevede la scelta di un luogo, isolato, dove i segni umani posti artificialmente in paesaggi incontaminati, istituiscano un dialogo (impossibile?) con la natura. Natura che resta miracolosamente intatta, anche dopo la faticosa messa in opera di oggetti che sono il risultato dell’opera e dell’ingegno umani. Negli scatti in luoghi innevati questo prevede, per esempio, che l’artista attenda, dopo aver costruito i suoi pilastri di libri, sparpagliato le sue lampade, costruito le sue piramidi di sedie, che siano nascosti i fili elettrici e le sue stesse impronte sulla neve, magari attendendo una nuova precipitazione metereologica. Alla fine, sembra che natura e civiltà umana siano inglobate in un’unica identità, in un magico equilibrio. Come quello delle sedie irrazionalmente, ma molto accuratamente, accatastate in un ordine tutto personale sulla battigia, con le onde che sembrano resistere alla tentazione di far crollare tutto in un momento. Esattamente quell’equilibrio che nella realtà troppo spesso non avviene tra natura e impatto umano.
Rune Guneriussen, Traces of affection
Quanti giorni ci vogliono per uno scatto? “Almeno tre, per uno facile”, risponde l’artista, ma spesso sono molte di più le giornate impiegate per una sola immagine, su uno scenario prima ricercato, magari osservato nei suoi cambiamenti nel corso delle stagioni, poi costruito pazientemente ad arte, con quella sensibilità che appartiene all’artista e con un risultato che sia “il più estetico possibile”, come lui stesso spiega. A volte il tempo impiegato è anche di un mese o due. Le foto sono analogiche, il lavoro in postproduzione è minimo. La scelta dell’attimo luminoso perfetto è quasi una fissazione. “L’obiettivo – spiega Guneriussen – è ricostituire un circolo tra ciò da cui veniamo, la natura, e ciò che siamo, rappresentato dai libri, frutto della sapienza di centinaia di anni.” Le foto, emozionanti e suggestive, propongono situazioni “in cui ognuno può vedere quello che corrisponde alla sua personale percezione.” Il prossimo progetto, anticipa l’artista, sarà con sculture di legno costruite in studio e portate nella natura, andando alla ricerca di spazi intatti, in Germania.
Camilla Bertoni
mostra visitata il 26 maggio nella sede di Verona
Dal 7 al 30 luglio 2018
Rune Guneriussen, Traces of affection
Marcorossi Artecontemporanea
piazza Giordano Bruno 14 e via Garibaldi 16, Pietrasanta
Orari: tutti i giorni dalle 11:00 alle 13:00 e dalle 18:00 alle 0:30
Info: www.marcorossiartecontemporanea.net