Categorie: toscana

fino al 31.III.2004 | Figurare la parola – Editoria e avanguardie artistiche del Novecento nel Fondo Bertini | Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale

di - 4 Novembre 2003

Poesia, letteratura e immagine, incontro fra libro e avanguardie artistiche, congiunzione metaforica fra arti in cui l’immagine non è più al servizio del testo, ma assume imponenza espressiva.
L’avventura ha inizio agli albori del secolo scorso a Parigi nella figura dei mercanti- editori come Ambrose Vollard ai quali è dedicata la prima sezione della mostra. Antesignano del libro d’artista è Parallèlement raccolta poetica di Paul Verlaine illustrata da litografie rosa di Bonnard delicate ma incisive.
Dopo la Bibbia con le acqueforti da Chagall, è la volta di Picasso che nel 1911 illustra Saint Matorel di Max Jacob. Ancora Picasso, nel periodo dell’Ecole de Paris, in Sueno y mentira de Franco disegna strisce da fumetto in cui le avventure di guerra del generale iberico sono ridicolizzate; poi, abbandonato il sarcasmo, descrive il dramma e il dolore delle madri di Guernica.
L’Italia vede verso la fine degli anni venti l’evoluzione del libro d’artista in libro oggetto, opera d’arte vera e propria con rilegatura ormai oggettualizzata, come in Depero Futurista, o Parole in libertà tattiche, termiche, olfattive di Martinetti-D’Albisola, con pagine di latta e modificazioni di lettere.
Esemplare raro e splendido è Jazz di Matisse vero e proprio papier découpé dove, accanto ad immagini disegnate con forbici cioè con la tecnica del ritaglio di carta precedentemente dipinta a tempera, si trova un testo personalmente scritto dall’artista a caratteri enormi.
Di Duchamp è la boite en valise del 1958, carrellata miniaturizzata delle opere dell’artista come Aria di Parigi, Fontana e il Grande vetro. Si coglie in questo esemplare un aspetto essenziale del libro d’artista: l’ironia e il gioco di parole che tutti amavano sperimentare. “Giocare” come esperire conoscenza, acquisire capacità intellettive attraverso manualità e soprattutto creatività. In figurare la parola questo intento è duplice: espresso nelle omofonie, nelle allitterazioni, nei giochi di parole delle pagine esposte e nell’obiettivo educativo che la mostra persegue.
E a giocare con le parole c’è ancora Duchamp che usa firmarsi “Rose Sélavy”, suo alter ego femminile ed omofono di “rosa è la vita”, oppure Ennio Pouchard, che con Leggere Parole usa lo spostamento dell’accento sulle prime due vocali per cambiare il significato della frase, o Massimo Mori che dis-piega il suo catalogo oggetto Codex per mostrarlo.
L’evento segna un percorso di rinnovamento per la Biblioteca Nazionale di Firenze che attraverso l’arte contemporanea vuole riscoprire l’identità cittadina, nazionale ed Europea. Con l’obiettivo di accrescere, sempre di più, l’amore per il libro.

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daniela cresti
mostra visitata il 16 ottobre 2003


fino al 31.III.2004
Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze
Sala Dantesca
Piazza Cavalleggeri 1
Orario:
da lunedì al sabato 10.00/18.
domenica e festivi 15.30/18.30
Biglietti e servizi:
Ingresso: € 4.00, ridotto € 3.00, ragazzi fino 18 anni € 2.00, laboratori € 3.50
Visite guidate e laboratori (prenotazione obbligatoria)
Tel.(per le scuole) 055.2768224- 055.2768558
Tel. Informazioni e prenotazioni 055.24919340
Catalogo: Vallecchi, Firenze
Prodotti multimediali: New Com Modelli Informativi, Milano


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