Orfani del canadese del trio, tornato a Vancouver nel giugno 2002, Dormice® continua a farsi beffa della funzione autoriale e mantiene il suo marchio registrato, di nome e di fatto.
Le opere esposte, infatti, quasi tutte recentissime, non smentiscono la pratica del gruppo. La tela si affolla delle immagini della nostra quotidianità, il gesto pittorico non lavora per affrancarsi dai cliché figurativi, ma convulsamente li
Dormice® arriva quasi all’equivalenza, una tela=una donna. La donna-consumo ovviamente. Quella delle copertine delle riviste, della pubblicità della tv,del cinema.
La presentazione di Dormice® nel ‘99 recitava: “I nostri dipinti vengono dalle pagine dei magazines, dall’advertising, dalla tv e dai film. Questo modo di espressione ci è molto familiare: ci sguazziamo dentro.. Allora rendiamo qualcosa di così familiare, nuovo, strano, bello ”.
I ghiri (dormice in inglese) addormentatamente ripetono le immagini che ci sommergono e cercano di scavare una differenza, di introdurre elementi fuorvianti, dissonanti, sublimati.
Serie di consumo e di morte, crudeltà e stupidità si affiancano. Laboratorio di idee, l’operazione Dormice® è sicuramente interessante. E difficile.
Risponde comunque Dormice: “Non vogliamo difenderci da alcun rischio, anzi cerchiamo il rischo collettivo ”…
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