Che succederebbe se le diverse religioni si avvicinassero per costruire insieme un unico luogo sacro? La personale GOD save THE PEOPLE di Vittorio Corsini (Cecina, 1956) ruota intorno alle forme -fisiche e mentali- dei differenti luoghi di culto. Le crisi, i conflitti perenni, l’intolleranza e l’isolamento fra le diverse culture negano questa utopia. Crisi collettive che influenzano i nostri conflitti individuali o viceversa? Un tentativo di fare i conti anche con la propria visione del mondo.
I have a head 3, sette zucchetti di bronzo dorato, dove da ciascun cappello ecclesiastico emerge in rilievo un diverso simbolo religioso, evocano suggestioni intense e disorientanti. E, ancora, un feltro clericale ortodosso sorprendentemente decorato da una svastica buddista d’oro che a un occidentale ricorda inevitabilmente quella nazista. Le religioni quanto le ideologie politiche comportano il rischio di essere seguite ciecamente dai credenti. In New temple, Corsini, come in opere precedenti, utilizza planimetrie di luoghi reali per aprire nuovi spazi mentali possibili. Quattro visioni sospese su lastre di magico vetro blu disegnano nuovi templi con porzioni di chiese diverse: una chiesa cattolica, una sinagoga ebraica, un tempio indù, una moschea musulmana, uno stupa buddista intrecciano le loro navate, i loro altari, i colonnati, le cupole, in nuove armoniche geometrie. Le fondamenta vengono accostate e unite, diverse radici culturali e religiose trovano uno spazio comune. Qual è la forma ideale della fede?
Nell’abside della Chiesa San Matteo, seconda sede della galleria, Corsini mette in scena la scultura GOD Save THE PEOPLE, composta dai perimetri tridimensionali degli stessi luoghi sacri precedenti. Questa volta sovrapposte una sopra l’altra diventano una costruzione unica, inscindibile e irriconoscibile. Una strana torre di Babele. Le religioni si equivalgono? La scultura, leggermente distanziata dal pavimento e illuminata dall’interno, sembra sospesa, misteriosa, svincolata da spazio e tempo, libera dal peso della lunga scia di sangue dei conflitti religiosi. Un nuovo luogo sacro per incantare, per meditare.
Un Mantra, recitato da un gruppo di meditazione nella chiesa, che con il suo suono e la sua forza può liberare la mente da schemi mentali e da modelli di comportamento, restituisce non solo vita spirituale alla chiesa sconsacrata, ma rafforza l’indole della scultura, che dopo l’evento, quando silenzio e buio sono tornati nella navata centrale, appare quasi come bianco teschio sovrumano in fondo all’altare. Una divinità “illuminata” che invade lo spazio e coinvolge l’osservatore. Il modo in cui la storia va avanti dipende anche da noi…
claudia loeffelholz
mostra visitata il 21 aprile 2007
Giulia Cavaliere ricostruisce la storia di Francesca Alinovi attraverso un breve viaggio che parte e finisce nella sua abitazione bolognese,…
Due "scugnizzi" si imbarcano per l'America per sfuggire alla povertà. La recensione del nuovo (e particolarmente riuscito) film di Salvatores,…
Il collezionista Francesco Galvagno ci racconta come nasce e si sviluppa una raccolta d’arte, a margine di un’ampia mostra di…
La Galleria Alberta Pane, 193 Gallery, Spazio Penini e Galleria 10 & zero uno sono quattro delle voci che animano…
Si intitola “Lee and LEE” e avrà luogo a gennaio in New Bond Street, negli spazi londinesi della casa d’aste.…
Un'artista tanto delicata nei modi, quanto sicura del proprio modo d'intendere la pittura. Floss arriva a Genova in tutte le…
Visualizza commenti
Bravo Corsini!!
Veramente uno dei migliori !!