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22
ottobre 2007
fino al 31.X.2007 Flavio Favelli / Italo Zuffi Pietrasanta (lu), Galleria Nicola Ricci
toscana
Costruire, distruggere, inventare, riciclare, adattare. Un viaggio tra le rocce o, più in generale, fra i materiali. Che inizia per gioco e diventa una riflessione. Anzi, due per ogni artista...
Quattro opere. Due per ciascun artista, in pochi metri quadri. Ogni lavoro contiene e descrive un’azione umana. L’uomo si diverte a plasmare la materia a proprio piacimento, per i propri scopi. E inizia la creazione, la costruzione dell’opera. La riflessione dei due artisti su di “una particolare visione del linguaggio scultoreo”, sintetizzato nei lavori in mostra, è semplice ed essenziale come lo spazio espositivo della galleria di Nicola Ricci, ma non abbastanza da lasciare un segno.
L’opera più grande per dimensioni, eppure la più nascosta, è Via Guerrazzi, 21 di Flavio Favelli (Firenze, 1967). Posizionata in fondo alla stanza, l’opera si fonde con essa, diventandone a tutti gli effetti una parete divisoria. Il primo impatto genera smarrimento. Il visitatore si trova di fronte un’installazione realizzata con vecchi mobili in legno e una porta, dietro la quale si nasconde il retro della galleria. Spicca una credenza con sopralzo e ante in vetro, all’interno della quale sono riposte nove bottiglie di Martini, tagliate e private della parte centrale affinché siano consone alle dimensioni degli scaffali. Sembra di entrare in una sala da pranzo d’altri tempi.
![Italo Zuffi - La replica - 2007 - marmo e onice verde](https://www.exibart.com/foto/54416.jpg)
Una volta in mezzo alla stanza, silenziosa come il marmo di cui è costituita si mostra La replica di Italo Zuffi (Imola, 1969). L’opera è composta dalla riproduzione di quattro mattoni in altrettanti differenti marmi e da due piccoli mattoni in onice verde delle dimensioni di un lego. “Con quest’opera -spiega Nicola Ricci- l’artista ha voluto rappresentare la possibilità di giocare con i materiali. Emerge in questa, come nell’altra opera di Zuffi, il ruolo fondamentale dell’architettura nell’arte”. La replica non è infatti l’unica opera di Zuffi che rimanda a un senso ludico della creatività: Manager a passeggio si compone di formelle di varie dimensioni che riproducono i portali del palazzi milanesi. Su ciascuna formella si notano applicazioni colorate che rappresentano chewing gum masticati. “L’idea dell’autore -racconta Ricci- è nata dall’osservazione del comportamento di alcuni manager che si divertivano ad appiccicare i chewing gum sui muri dei palazzi”.
![Flavio Favelli - Terza camera - 2007 - neon e materiali vari](https://www.exibart.com/foto/54415.jpg)
Con Terza camera, infine, Favelli ripropone il dualismo tra vecchio e nuovo attraverso stili diversi. Ma mentre in Via Guerrazzi, 21 il nuovo si nasconde dietro la vecchia porta, in quest’opera il contrasto tra i due vecchi lampadari di cristallo dai quali ha ottenuto un più moderno lampadario al neon è evidente e simultaneo.
L’opera più grande per dimensioni, eppure la più nascosta, è Via Guerrazzi, 21 di Flavio Favelli (Firenze, 1967). Posizionata in fondo alla stanza, l’opera si fonde con essa, diventandone a tutti gli effetti una parete divisoria. Il primo impatto genera smarrimento. Il visitatore si trova di fronte un’installazione realizzata con vecchi mobili in legno e una porta, dietro la quale si nasconde il retro della galleria. Spicca una credenza con sopralzo e ante in vetro, all’interno della quale sono riposte nove bottiglie di Martini, tagliate e private della parte centrale affinché siano consone alle dimensioni degli scaffali. Sembra di entrare in una sala da pranzo d’altri tempi.
![Italo Zuffi - La replica - 2007 - marmo e onice verde](https://www.exibart.com/foto/54416.jpg)
Una volta in mezzo alla stanza, silenziosa come il marmo di cui è costituita si mostra La replica di Italo Zuffi (Imola, 1969). L’opera è composta dalla riproduzione di quattro mattoni in altrettanti differenti marmi e da due piccoli mattoni in onice verde delle dimensioni di un lego. “Con quest’opera -spiega Nicola Ricci- l’artista ha voluto rappresentare la possibilità di giocare con i materiali. Emerge in questa, come nell’altra opera di Zuffi, il ruolo fondamentale dell’architettura nell’arte”. La replica non è infatti l’unica opera di Zuffi che rimanda a un senso ludico della creatività: Manager a passeggio si compone di formelle di varie dimensioni che riproducono i portali del palazzi milanesi. Su ciascuna formella si notano applicazioni colorate che rappresentano chewing gum masticati. “L’idea dell’autore -racconta Ricci- è nata dall’osservazione del comportamento di alcuni manager che si divertivano ad appiccicare i chewing gum sui muri dei palazzi”.
![Flavio Favelli - Terza camera - 2007 - neon e materiali vari](https://www.exibart.com/foto/54415.jpg)
Con Terza camera, infine, Favelli ripropone il dualismo tra vecchio e nuovo attraverso stili diversi. Ma mentre in Via Guerrazzi, 21 il nuovo si nasconde dietro la vecchia porta, in quest’opera il contrasto tra i due vecchi lampadari di cristallo dai quali ha ottenuto un più moderno lampadario al neon è evidente e simultaneo.
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Flavio Favelli / Italo Zuffi – On The Rocks
a cura di Antonio Grulli
Galleria Nicola Ricci Arte Contemporanea
Via Marzocco, 43 – 55045 Pietrasanta (LU)
Orario: da martedì a domenica ore 16-20
Ingresso libero
Info: tel. +39 3384417145; nicolaricci1@virgilio.it; www.gallerianicolaricci.net [exibart]