15 marzo 2002

Fino al 5.IV.2002 Pietro Freccia.1814-1856 Firenze, Galleria d’arte moderna

 
Pietro Freccia non è uno scultore noto, sia per la breve esistenza che per l’appartenenza a quel filone accademico che solo da pochi anni sta conoscendo maggiore fortuna critica. In occasione della presentazione di un articolato progetto dell’Istituto d’arte di Massa è possibile recuperare un altro episodio disperso dell’Ottocento italiano...

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Era vago delle grazie e appassionato dei soggetti che colpiscono prima il cuore degli occhi, cosicché era per lui molto importante il concetto. L’attaccamento ai valori del cuore è patrimonio della cultura romantica figurativa e letteraria. La piccola mostra su Pietro Freccia ci propone una vicenda esemplare: aveva iniziato come semplice sbozzatore di pietre, ma a Firenze dagli anni Quaranta lavora per Lorenzo Bartolini e Emilio Santarelli. Legato a questi modelli è Amore e Fedeltà, per il senso di spontanea naturalezza, e per quel senso di elevazione del bello a qualità morale. La sua arte equilibrata e serena piaceva a un protagonista della vita cittadina di quegli anni, Niccolò Demidoff, che ne fu collezionista. I ritratti e gli oggetti in mostra – calchi antichi, ritratti e piccoli arredi -chiariscono le aspirazioni ad una vita serena e sapientemente confortata nella Firenze della Restaurazione e intregrano con preziosi riferimenti il catalogo esiguo dell’artista.
La svolta nella carriera di Freccia data al 1850, quando, dopo la morte di Bartolini, gli fu affidato il completamento del Monumento a Cristoforo Colombo a Genova, non come esecutore ma anche con la possibilità di modificarne l’invenzione: così l’eroe classico e seminudo di Bartolini divenne un eroe con abiti rinascimentali capace di riflettere il gusto per la rievocazione storica del glorioso passato medievale e rinascimentale come si poteva trovare nei romanzi di Walter Scott o in Ruskin. La fine tragica e precoce di Freccia, morto in seguito ad una caduta da un’impalcatura mentre attendeva alla realizzazione del monumento, ha lasciato anche spazio alla dispersione della sua opera. In mostra è possibile seguire dai disegni e dai progetti questo mutamento di indirizzo e di poetica. Accanto alle opere sono esposti i progetti degli allievi dell’Istituto d’arte di Massa per realizzare una piazza a suo nome, mentre il catalogo e i supporti multimediali – video e cdrom- cercano di restituirci la complessità della sua breve avventura umana e artistica.


Silvia Bonacini


Pietro Freccia.1814-1856
9 febbraio-5 aprile 2002
Sala del Fiorino, Galleria d’arte moderna, Piazza Pitti 1
Orario e giorni di chiusura 8,45-13,45, Chiuso il 1°,3°, 5° lunedì del mese e la 2° e 4° domenica del mese.
Biglietto € 5


[exibart]

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