Al di là di quella che pare un’effimera proposta di
lettura attraverso due diverse riflessioni sul tempo, l’interesse della mostra
sta tutto in un’attenta scelta di opere dei due artisti e in un allestimento
sobrio ma funzionale, che permette un’ottima fruibilità degli spazi.
I 19 Tappeti-natura di Piero Gilardi (Torino, 1942) ricreano in vitro
un ambiente naturale sfolgorante nei suoi colori vivaci, nella riproduzione
iper-realistica di una natura florida e solo in rari casi frammezzata da
interventi dell’uomo, come in Romanico e ortensie. Ma la rappresentazione, che è
quadro ma anche scultura in poliuretano espanso, blocca in un istante i
frammenti di vita e li rende feticci sintetici, accattivanti tanto quanto
inquietanti.
Fin dai primi lavori, Gilardi si è interessato sia
all’utilizzo di materiali innovativi e alle elaborazioni tecniche, sia alla
partecipazione alle tendenze artistiche della fine degli anni ’60. Le sue ricerche
lo hanno spinto di recente a promuovere il progetto di un grande Parco d’arte
vivente dove si compendiano tutte le esperienze relative ai mutamenti della
natura. L’artista, con riferimento alle opere come quelle esposte a Lucca,
afferma: “Spero di riunire tutti i tappeti che sto realizzando in un luogo
largo e piano racchiuso da una cupola opalescente: in quell’ambiente rarefatto
l’immagine di ogni tappeto comincerà a dilatarsi e deformarsi secondo un ritmo
organico incomprensibile ma accettabile”. Un grande e sorprendente tappeto, sempre restando alla
Toscana, esordirà presto nella collezione del pratese Centro Pecci.
La proliferazione negli ultimi mesi di eventi legati alle
fotografie di Steve McCurry (Philadelphia, 1950), da Milano a Perugia e ora a Lucca,
rende onore a un maestro del reportage di viaggio e di guerra, membro
dell’agenzia Magnum fin dal 1985. Dalla celebre ragazza afgana – ritrovata e
rifotografata diciassette anni dopo lo “scatto-icona” del National
Geographic – alle
immagini di un paesaggio in cui la presenza dell’uomo crea contrasti forti ma
allineati a situazioni difficili, le 16 opere in mostra dialogano tra loro
restituendo il senso di un Oriente dai toni accesi, dagli sguardi profondi e
dai conflitti insanabili.
Un fotogiornalismo coltivato fin dai primi viaggi in India
e in Afghanistan e alimentato non solo da una produzione documentaristica, ma
anche da una sapienza compositiva e tecnica che oggi rendono McCurry apprezzato
non solo nel suo mestiere, ma posto alla pari con altri artisti di fama
mondiale.
Gilardi al “suo” Pav
McCurry a Milano
marta santacatterina
mostra visitata il 10 agosto 2010
dal 9 luglio al 5 settembre
2010
Piero Gilardi / Steve McCurry –
Time after time
a cura di
Maurizio Vanni e Alessandro Romanini
Lu.C.C.A. – Lucca Center of Contemporary Art
Via della Fratta, 36 – 55100
Lucca
Orario: da martedì a sabato ore
10-19; domenica ore 11-21
Ingresso: intero € 7; ridotto €
5
Catalogo disponibile
Info: tel. +39 0583571712; fax
+39 0583950499; info@luccamuseum.com; www.luccamuseum.com
[exibart]
Nel Casino di Villa Torlonia, una mostra che restituisce uno spaccato di storia dell’arte da approfondire: in esposizione, le opere…
Lungo la passeggiata sul Rio Gambis, a Cavalese fino al 29 settembre, sei grandi opere di Antonella De Nisco raccontano…
La proposta culturale della Fondazione Musei Civici di Venezia si estende nell'entroterra, trasformando Mestre in un nuovo polo culturale
Il direttore creativo Francesco Dobrovich ci racconta la settima edizione di Videocittà, il festival che anche quest’anno accende la più…
Nella suggestiva Maison a Saludecio, Casati e Archivio Paolini, fucine del Rinascimento Culturale italiano per la tutela del patrimonio contemporaneo…
Intervista al Consigliere d’Ambasciata Marco Maria Cerbo, che ci ha raccontato la storia dei siti Unesco, dei panda cinesi e…
Visualizza commenti
MOSTRA MOLTO INTERESSANTE COME ANCHE LA LOCATION L.U.C.C.A MUSEUM BELLO VERAMENTE