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fino al 6.V.2003 Valerio Murri – Movie (never made) Pietrasanta (lu), Galleria Nicola Ricci
toscana
Raccontare la pittura. Con storie che appartengono a tempi indefiniti. Con tele bianche e assolute animate da figure sottili. E se la percezione della materia è solo una sensazione, l’interpretazione diventa l’unica chiave di accesso all’universo di Valerio Murri...
Perché lui è fatto così. Disorienta lo spettatore. Niente espedienti cromatici o soggetti scioccanti. Nessuna spettacolarizzazione. Quella di Valerio Murri è l’arte dell’impossibile. Anzi, dell’improbabile. Improbabile collocazione, improbabile interpretazione, improbabile realizzazione. O meglio, la sua arte è il tentativo di rispondere all’inadeguatezza del mezzo pittorico in tutte (o quasi) le sue forme. Il nome dato alla mostra non è casuale. Movie (never made). Il film mai realizzato, appunto. Un’utopia, forse. O un paradosso. Talmente improbabile da essere vero. Murri parte dallo zero assoluto. Una tela bianca per rispondere agli eccessi di materia. Quella è la sua scena. Dove si sviluppa la psicologica e attenta costruzione della forma. Che si scioglie fino ai limiti dell’astratto. Senza cadere. Un volto monocromo appenna accennato nel profilo ricorda una pubblicità. E una linea rossa apparentemente estranea, sulla destra della tela, distrae. Niente di strano. Sono elementi che si sovrappongono, compensandosi. Si sommano insieme, segnando un passaggio ideale. Non dal figurativo all’astratto. Perché la forma resta forma. Quella linea rossa, infatti, è un altro profilo. Un particolare. E’ un’altra storia. Un paradosso, forse. O un’utopia. “E’ come se l’inadeguatezza dello sguardo di fronte all’immagine determinasse una sospensione del significato” spiega di sé Valerio Murri. “Da qui la necessità di una pittura che si faccia forza della propria debolezza, dei propri vuoti, dei limiti del quadro come superfice bidimensionale”. L’artista, viareggino d’origine ma trapiantato a Milano, prima di dipingere compie ogni volta un approfondito lavoro di ricerca. Immagini della propria esistenza si confondono con tagli di giornale, immagini storiche e di vita quotidiana. Un uomo e una donna sul marciapiede, figure in movimento su liquidi gialli e un volto di donna. Essenziale nel profilo, ma dallo sguardo esatto e ambiguo. Tre elementi per una sola tela. Ed è il passaggio naturale dal collage visivo della ricerca a quello pittorico. Ma le storie di Murri si sviluppano su più tele. Linee geometriche apparentemente astratte (illogiche?) all’occhio più attento appaiono come la bandiera americana. Accanto un altro volto e un altro particolare. Un altro pezzo di storia. Più avanti un bambino corre a braccia aperte. L’inquadratura si sbilancia, il colore si accende nel suo negativo. E’ un trittico. Poco più in là un volto d’uomo. Ha un cerotto sul naso, gli occhi piccoli e scaltri, la fronte tagliata dall’inquadratura obliqua. Un volto noto, solo per l’occhio più attento. Un paradosso. O un’utopia. “Vorrei che i miei quadri avessero la leggerezza di una confezione di Prozac” chiude Murri. “Ma li dipingo con l’affanno di un obeso che risale una scala mobile guasta”.
gianluca testa
mostra visitata il 16.IV.2003
Valerio Murri – Movie (never made)
Pietrasanta, Galleria Nicola Ricci
via del Marzocco, 43
Fino al 30 aprile 2003
Orario: mar_dom 15.30-19.30
Catalogo in mostra, a cura di Davide Ferri
Ingresso libero
telefono e fax 0584 283197
nicolaricci1@virgilio.it
www.galleriaricci.com
[exibart]
..Bellea mostra,la galleria di Nicola Ricci ha sempre novità di un gusto eccelso a mio parere!!
se non siete ancora andati,passate da lui ,ultimamente ha inaugurato una collettiva di giovani molto interessanti,la mostra si chiama :
CORTO CIRCUITO…inaugurata il 5 Gennaio…
e tra i 6 artisti ,per il mio parere ,ricordo bene i Lavori di Domenico D’alessandro,Michael Rotondi e Arianna Carossa…questi sono i nomi che mi ricordo meglio anche se gli altri tre non sono da meno…anche la fotografa è molto interessante
GRANDE NICOLA RICCI,spero di vedere questi nuovi artisti anche all’arte fiera o al Flash Art fair di Bologna,perchè meritano di aver visibilità al grande pubblico (quello della fiera è sempre per me un grande pubblico giacchè io ne faccio parte e sono uno dei collezionisti più strambi)
COMPLIMENTI A TUTTI!!!
GIOVANNI LOCARNO
bravo murri..a parte qualche cosa tipo “privacy” che non lo capisco e sul catalogo di flash art non risalta,bravo comunque !!
il titolo, “movie (never made)”, penso fortemente sia una citazione della quarta traccia d’un album dei silver mt. zion. Mi ha fatta sorridere, e questo mi ha incuriosita a vedere i suoi lavori. (: