30 marzo 2012

fino al 6.V.2012 Alex Mirutziu/Razvan Sadean Prato, Spazio Vault

 
Fantomatici oggetti che riflettono sull'azione umana. Sculture viventi che conversano tra sè, rispondendo a domande poste da un pubblico immaginario -

di

Anche il “Niente” è qualcosa, esiste e nel video History is nothing but muscles in action dei giovani artisti rumeni Alex Mirutziu (1981, Sibiu, RO) e Razvan Sadean (1987, Sfantu Gheorghe, RO) è il protagonista di una storia senza trama e senza fine. La stessa parola “Nothing” viene ripetutamente cantata come un mantra spirituale e la domanda rivolta al pubblico pare essere: oggi ha ancora un significato ciò che proviamo e facciamo, oppure tutto è vano? In scena: l’interno di un palazzo barocco, spogliato di tutto l’arredo. Un “immobile vuoto”, dove i due artisti/attori si muovono (impercettibili, lenti o a rallentatore) ma non riescono, con le proprie azioni, a sfondare i limiti, ad andare oltre se stessi, ad animarsi; figure spettrali che occupano uno spazio fisico (benché la loro stessa fisicità paia inconsistente) e producono azioni fredde, ridotte al minimo sforzo, in una privazione del movimento, dell’essenza vitale, del fare, del comunicare, come se fossero ibernati nell’impossibilità di usare consapevolmente il corpo. Sono dunque loro gli “immobili” che riempiono le stanze vuote. Due esseri che sono insieme ma, al tempo stesso, anche soli, e che non riescono a percepirsi, a sentirsi. Una stato di solitudine stando in compagnia, un rintanarsi nell’individualità che può sfociare nell’egocentrismo, nell’indifferenza oppure nell’alienazione.

Anche mentre danzano (senza musica,  in un valzer strisciante in cui l’uno sorregge l’altro), oppure quando si baciano, non c’è un vero e autentico contatto, non c’è nessun darsi reciprocamente: il bacio, simbolo di comunione e di amore, si trasforma in un respiro bocca a bocca affannoso, comatoso.
Il corpo, l’immagine, l’apparire: elementi sempre più presenti, oggi, nel tessere i rapporti umani e che, proporzionalmente, diventano un pericoloso limite quando si tratta d’approfondire la conoscenza e l’essenza. Un muro (ovvero la distanza, l’ostacolo) appare, infatti, in alcune inquadrature inondando lo spazio (come il monolite di 2001 Odissea nello Spazio).
Ma se, nel video, le figure fantasma aleggiano nello spazio senza proferir parola, nella performance Interview trough sculpture c’è un ribaltamento che vede protagonisti delle sculture viventi e dei fantomatici oggetti che riflettono sull’azione umana. Immobili, ad un tavolo apparecchiato, due entità inscenano un’intervista, conversando tra sé e rispondendo a domande poste da un pubblico immaginario: quanto pesa un bicchiere? Quando marciranno le quaglie? (gli uccelli in questione appaino  morti sul tavolo, reclusi sotto vetro per impedirne la putrefazione con lo scorrere del tempo).
Quesiti materiali, dunque, di una realtà tangibile che inesorabilmente passerà, rendendo quei quesiti inutili e nulli.
eugenia la vita
mostra visitata il 16 marzo 2012

 

dal 16 marzo al 6 maggio 2012
Alex Mirutziu / Razvan Sadean – Works and Interview through Sculpture
VAULT
Via Genova 17/15 (59100) Prato  
Orario: da martedì a sabato 16:00 – 19:00
Info: +39 3477196981 –
info@spaziovault.comwww.spaziovault.com 
 
 
[exibart]

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