Categorie: toscana

fino al 9.XI.2002 | Uccio Biondi | Firenze, Galleria Spaziotempo

di - 22 Ottobre 2002

Grandi quadri popolano le pareti di Spaziotempo. Hanno una qualità “decorativa” che ricorda i pannelli di Rothko. Pausano l’ambiente con la ripetizione dei formati rettangolari e l’insistenza delle tinte trascoloranti. Producono sui muri delle sale una scansione che si ripete al loro interno. Le opere di Uccio Biondi sono sezionate in più riquadri asimmetrici, che si accostano lasciando aperte vaste zone al limite della monocromia. Spazi in cui l’occhio non sa dove appigliarsi. Nei ritagli più periferici, emergono figure femminili; si impongono macchie di colore contrastante. Rosso, azzurro, giallo. Offrono un inizio di lettura, ma non si trovano nel mezzo, dove ce le aspetteremmo. Sono ai margini. L’artista pugliese ricuce suggestioni informali con elementi pop. Non solo nell’aspetto, più banale, della proposizione all’interno della tela di immagini rubate all’universo dello spettacolo; ma soprattutto nell’eliminazione di una qualsiasi gerarchia interna: nessun punto focale centrale, ma iterazione di uno stesso motivo. Del resto la formazione di Biondi affonda le radici negli anni Sessanta, anni in cui l’eredità di Burri, Afro, Vedova e affini continuava ad avere un peso consistente in Italia, mentre si affacciavano all’orizzonte le nuove ricerche di Andy Warhol e Robert Rauchenberg .
Tra le passioni di Uccio Biondi, dobbiamo annoverare anche Peter Blake , che lascia l’impronta nella struttura stratificata delle sue tele. Colori intensi, geometrie imprecise e tracce di volti consacrati dal cinema, storpiati o sporchi di rossi sbavati, si dispongono nello spazio. Grande l’attenzione agli equilibri compositivi. Segnano i confini interni grandi parole chiave o fasce di nastro adesivo con la scritta: “Fragile”. L’artista ci spiega come avvicinarsi alle sue opere. Attenzione, sono oggetti delicati; in senso metaforico e non. Biondi prende in prestito qualche spunto dalla poesia visiva e dispone le lettere ricercando valori estetici nella forma e disposizione. Senza togliere loro la funzione di significanti. Tra le righe, l’omaggio a Leo Ferré, cantore dell’Anarchia. A lui è dedicata la produzione più recente di Uccio Biondi. E con essa la personale alla Galleria Spaziotempo. Omaggio nostalgico.

silvia bottinelli
mostra visitata il 10 ottobre 2002


La stanza del cuore,
a cura di Luca Beatrice,
Galleria Spaziotempo, Piazza Peruzzi 15r (pzza Santa Croce), Firenze
dal 10 ottobre al 9 novembre 2002
informazioni: www.spaziotempo.com; info@spaziotempo.com; tel. 055 218678


[exibart]

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