17 luglio 2002

Fino all’1.IX.2002 Pittura dei Campi – Egisto Ferroni e il Naturalismo europeo Livorno, Villa Mimbelli

 
Ferroni fu artista stimato già alla fine degli anni ’60 dell’Ottocento, fra gli altri, dai colleghi Cecioni e Signorini, che pure interpretarono diversamente da lui la vita del popolo e della campagna…

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Il nome di Egisto Ferroni (1835-1912), artista “di razza” del Naturalismo toscano di fine Ottocento, è oggi riportato all’attenzione della critica e del pubblico dalla mostra da poco inaugurata al Museo Fattori di Livorno. L’esposizione, nata attorno ad un corposo numero di tele dell’artista di Lastra a Signa (Firenze), si propone di ricostruire il ricco panorama del Naturalismo agreste attraverso un itinerario che, partendo dagli esempi di celebri artisti europei (Courbet, Millet, Breton, Pissarro, Van Gogh), giunge a recuperare le più interessanti proposte della “pittura dei campi” in Toscana e nelle altre scuole regionali italiane.Egisto Ferroni - la guardiana di porci
Ferroni, nome da tempo rimosso da una critica disattenta a fatti artistici lontani dai propri ovvi ed ormai scontati percorsi, fu invece artista stimato già alla fine degli anni ’60 dell’Ottocento, fra gli altri, dai colleghi Cecioni e Signorini, che pure interpretarono diversamente da lui la vita del popolo e della campagna. Distante dai motivi della ‘Macchia’ come da forme più meditate di adesione al vero, Ferroni elaborò infatti un suo piano e dimesso Naturalismo, sapendo cogliere, con tagli e prospettive così tipicamente derivate da quelle fotografiche, gli aspetti prosaici della vita contadina, fatta di piccole gioie, ma soprattutto di pazienti sacrifici, come mostra la severa e stanca Boscaiola ad apertura dell’esposizione, rude figura di donna schiacciata a terra nel formato allungato della tela, gravata da un cielo che minaccia piogge, ma tuttavia forte e resistente, come il legno delle querce alle quali ha appena sottratto i rami, sui quali giace seduta.
Dopo questo primo potente assaggio ferroniano, la mostra dà ampio respiro ad una sezione europea che documenta, attraverso una scelta serie di esempi, la diffusione e l’intrinseca coerenza del Naturalismo nei diversi paesi; si incontrano quindi una sporca e livida (ma splendida), Guardiana di porci di Courbet, un dolcissimo disegno e due vibranti acqueforti di Millet, le tenere e delicate contadinelle fanciulle di Breton, Clausen ed Israëls, un lirico e sospeso paesaggio dove sostano in pace, sul greto di un fiume, due Vagabondi, autentico pezzo di bella pittura firmato dal francese J.-A. Muenier.
Al secondo piano di Villa Mimbelli, con ancora negli occhi la monumentale tela di Teofilo Patini Bestie da Soma, quasi scioccante per il suo imponente formato (cm. 244×416) ed una pittura come asciutta ed arsa Egisto Ferroni - le ore caldedall’impietoso sole che rende ancora più penose le fatiche delle tre stremate boscaiole ritratte, ci accolgono, infine, numerose tele di Ferroni ed il suo Ciclo di Frassineto, una serie di otto dipinti (1876-77) che andò ad ornare il salone delle feste del Conte di Frassineto, ricostruito in occasione di questa mostra.
Le ultime due sezioni della ricca e riuscita esposizione livornese ampliano di nuovo il panorama del Naturalismo agreste, andando a ricostruirne le vicende nel territorio delle diverse regioni italiane ed in particolare in Toscana: accantivante in questo frangente il dialogo fra pittura e scultura che vede alternarsi opere di Cannicci, Cecioni, Gioli, Kienerk per i toscani, mentre per le scuole regionali spiccano i nomi di Carcano, Fontanesi e Michetti.
La mostra si congeda dal visitatore con un confronto esemplare: i Due vangatori di un’incisione di Millet, nella severità del bianco e nero, si rispecchiano nella traduzione pittorica di Van Gogh, omaggio ed insieme commiato dagli ideali del Naturalismo.

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Nadia Marchioni


Pittura dei Campi. Egisto Ferroni e il Naturalismo europeo
21 giugno-1 settembre 2002
Museo Civico G. Fattori
Villa Mimbelli Livorno
Orario: 10-13 e 17-23 chiusa il lunedì
Informazioni: 0586/808001


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