Il vecchio studio dello scultore Pio Fedi (Viterbo 1816 – Firenze 1892) si erge all’angolo della strada. Tra il susseguirsi ritmico di porte se ne apre una più ampia. “Non suonare, spettacolo in corso”, recita la scritta sul campanello. Le ante si aprono la sera, in occasione degli spettacoli. Siamo a Cango, i Cantieri Goldonetta, spazio dedicato alla sperimentazione tra performance, teatro, danza, musica ed arti visive. Nell’androne d’ingresso Flavio Favelli (Firenze, 1967; vive a Samoggia – Savigno) realizza Gemini Hall: sistema due opere-bar speculari e due panche dalla testata ondulata studiate per questo ambiente. L’illuminazione flebile lascia emergere lentamente le masse scure dei due mobili, dipinti di scuro. Il design corposo, che evoca modelli antichi, è riempito di oggetti raccolti dall’artista con la pazienza e l’accortezza del collezionista. I bar sono la risultante della combinazione e del riadattamento di molti elementi di legno di funzione differente, di cui si riescono a scorgere i punti di sutura con un’analisi lenta. Nella parte frontale di un bancone si può individuare quella che un tempo era la testata di un letto, scavata da motivi curvi.
Gemini hall nasce come installazione permanente, è pensata per un luogo particolare e vive del rapporto con il pubblico. Tre elementi che diventano indicativi dell’orientamento di Tuscia Electa, entro cui l’opera si inscrive. Nata nel dieci anni fa come manifestazione biennale di arte ambientale nei comuni dal Chianti fiorentino e senese, Tuscia Electa sta cambiando fisionomia, come un esperimento che si trasforma col tempo tenendo conto dei risultati. Con l’ingresso del Comune di Firenze tra i sostenitori, il decentramento programmatico fa un passo indietro.
Se da una parte si continuano ad organizzare situazioni ed esposizioni nel territorio senese e fiorentino, dall’altra si promuovono interventi nel cuore di Firenze. La presenza in città comporta il ripensamento della struttura stessa della manifestazione: le sedi espositive diventano più facilmente raggiungibili e questo permette una sorta di fidelizzazione del pubblico attraverso un lavoro distribuito nel corso dell’intero anno. Non più cadenza biennale, dunque, ma appuntamenti di varia tipologia che dialogano con gli spettatori a più riprese.
Il nuovo orientamento di Tuscia Electa non prescinde comunque da una continuità con il suo passato. Rimane la vocazione site specific, così come rimane la volontà di coinvolgere la popolazione.
A Radda, Gaiole e Castellina in Chianti, si svolge un percorso didattico sulle pubblicazioni di Leo Lionni (Amsterdam 1910, Radda in Chianti 1999) e torna anche nel 2006 Innesti doc a Panzano in Chianti, mostra che espone una selezione di giovani artisti che abitano in Toscana. La scelta di luoghi chiusi, la Limonaia ed il Centro Anna Maria Ponticelli, consente di esporre opere di tecniche varie, mentre negli anni passati l’allestimento in esterno impediva la presentazione di video, fotografia e pittura.
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