Impossibile definirla, etichettarla, racchiuderla o intrappolarla con definizioni: quando parliamo di moda, in occasione di Pitti Uomo, è necessario pensare ad una grande macchina, un mastodontico palcoscenico, sul quale si succedono, inseguendosi e superandosi di volta in volta, eventi, manifestazioni, incontri, sfilate, conferenze, presentazioni, mostre fotografiche.
Si è da poco concluso l’appuntamento estivo, per la presentazioni delle collezioni primavera-estate, di Pitti Immagini Uomo e, ancora una volta, ci troviamo di fronte a una manifestazione che ha attirato un elevato afflusso di partecipanti. Venditori, acquirenti, rappresentanti, giornalisti e addetti stampa, fotografi, vip, personaggi, semplici curiosi hanno invaso una città coinvoltissima in un evento di arioso respiro internazionale. I visitatori, arrivati da ogni parte del mondo, non si sono curati delle
Durante i giorni di Pitti, giovani stilisti emergenti, come gli studenti dell’istituto IED Moda Lab di Milano, hanno presentato le loro ultime creazioni che sono diventate protagoniste degli scatti eseguiti di Aldo Fallai e della mostra Leggera Interpretazione. Pitti Immagine è stata anche la cornice ideale per presentare al pubblico un importante libro dal titolo La Moda – Storia d’Italia a cura di Carlo Marco Belfanti e Fabio Giusberti ed edito da Einaudi. Nell’anno nel quale la Galleria del Costume compie i suoi primi venti anni di vita, è sembrato d’obbligo sottolineare quanto la tradizione della nostra cultura si leghi alla moda, in una città come Firenze tutto ciò che concerne “l’abbigliarsi” è, da sempre, simbolo di storia e tradizione.
Tra i tanti diversi mezzi mass-mediatici che si sono affrettati a documentare giornate della mostra è spiccato Yu (ossia “ynformal” + “urban”), un nuovo magazine-quotidiano che, negli spazi espositivi della Fortezza, ha proposto la sua veste grafica accattivante e costituita da cartelli e striscioni appariscenti e che giocavano su
Ma quello che gli affezionatissimi di Pitti dimostrano di non volersi perdere è il party finale “L’Altro Uomo”: l’evento -sempre molto atteso dagli addetti ai lavori, dal pubblico fiorentino e non– si è svolto, nel sabato conclusivo della Fiera, alla Stazione Leopolda, luogo ideale affinché il connubio arte-moda si realizzi. in tutto la sua eccentricità e il suo sfarzo. Una creatività multiforme, camaleontica e accompagnata dai più svariati mezzi espressivi: questa la dominante principali delle giornate fiorentine di Pitti Immagine.
marta casati
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io invece i "party imperdibili" li ho persi. Devo andare in depressione ?
Pitti ormai è noioso, come è noiso quello che accade a Firenze, in tutto questo vedo ben poca creatività.
La solita invasione di puzzoni che arrivano in massa con i loro macchinoni e si lamentano del traffico di Firenze
Comunque era un mese fa.....