È stato recentemente riallestito il nucleo degli autoritratti del Novecento del corridoio vasariano, la via sopraelevata, lunga oltre un chilometro, che congiunge Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti, attraversando gli Uffizi e passando sopra Ponte Vecchio.
La collezione di oltre 1700 opere, iniziata alla metà del Seicento per volere di Leopoldo de’ Medici, accoglie gli autoritratti dei più importanti pittori di tutti i tempi. Le acquisizioni nel corso degli anni sono andate avanti in modo sistematico fino alla fine dell’Ottocento poi c’è stato un periodo di stasi nella prima parte del secolo scorso.
Fu Luciano Berti, direttore degli Uffizi negli anni Ottanta, che sollecitò gli artisti coevi, a donare il proprio autoritratto, in occasione del quarto anniversario della fondazione Galleria fiorentina (1981). Le donazioni ripresero e nel giro di circa un trentennio sono arrivate oltre seicento nuove opere se si considera anche l’acquisizione della collezione Rezzonico nel 2005.
Il folto nucleo di autoritratti contemporanei – ne sono stati esposti 127 – trova adesso, finalmente, la giusta collocazione nel tratto finale del corridoio. Sono opere di noti artisti che hanno scritto la storia dell’arte del XX e del XXI secolo da Arnold Böcklin a Giacomo Balla, da Mario Sironi a Carla Accardi, da Marc Chagall a Renato Guttuso e poi, ancora Giorgio De Chirico, Giorgio Morandi, Corrado Cagli, Afro per poi giungere a Robert Rauschenberg, Antoni Tapies, Mario Ceroli, Mimmo Paladino, Jan Fabre, Francesca Woodman, Robert Mapplethorpe.
Per la maggior parte si tratta di dipinti ma c’è anche un certo numero di sculture oltre a opere su carta, fotografie ecc. La cura dell’esposizione è stata affidata a Giovanna Giusti che nell’allestimento ha cercato di rispettare i diversi contesti pittorici e culturali, pertanto troveremo una nutrita rappresentanza degli artisti del primo Novecento, ben quattro artisti del gruppo dei Sei di Torino, alcuni tra i futuristi, i pittori della realtà ecc.
La sezione più strettamente contemporanea, per il momento, vedrà una rotazione delle opere, sia perché la tecnica con la quale molte di esse sono state realizzate non consente l’esposizione costante per motivi di conservazione, sia per l’esiguo spazio a disposizione in attesa che con il riordino di tutta la collezione del vasariano si possano ottenere superfici espositive più ampie.
Tra gli autoritratti oltre a una singolare serigrafia di Joseph Beuys del 1970, un posto di rilievo lo occupa Autoritratto con collezionista di Michelangelo Pistoletto nel quale l’artista, raffigurato su una sua classica superficie a specchio, è con Giuliano Gori (che nel 1995 donò l’opera al Corridoio vasariano). Tra le ultime acquisizioni (dono degli Amici degli Uffizi, 2013) si segnala invece Fuoriquadro (Autoritratto) di Giulio Paolini, un trittico su carta nel quale l’effige dell’artista è decentrata rispetto al fuoco centrale dell’opera quasi a volerne sottolineare la sottrazione del soggetto. Di tutto rilievo il prezioso Paladino Saladino nel quale l’artista, Mimmo Paladino, attraverso una maschera dalle consuete forme primitive, s’identifica in Saladino stagliandosi su un lucente sfondo dorato.
Informazioni
La visita è possibile solo su prenotazione scrivendo all’indirizzo e-mail: vasariano@operalaboratori.com oppure telefonando a Firenze musei 055-290383.
La capitale coreana si prepara alla quinta edizione della Seoul Biennale of Architecture and Urbanism. In che modo questa manifestazione…
Giulia Cavaliere ricostruisce la storia di Francesca Alinovi attraverso un breve viaggio che parte e finisce nella sua abitazione bolognese,…
Due "scugnizzi" si imbarcano per l'America per sfuggire alla povertà. La recensione del nuovo (e particolarmente riuscito) film di Salvatores,…
Il collezionista Francesco Galvagno ci racconta come nasce e si sviluppa una raccolta d’arte, a margine di un’ampia mostra di…
La Galleria Alberta Pane, 193 Gallery, Spazio Penini e Galleria 10 & zero uno sono quattro delle voci che animano…
Si intitola “Lee and LEE” e avrà luogo a gennaio in New Bond Street, negli spazi londinesi della casa d’aste.…