Premio Celeste ha cambiato sede; non più la Galleria Albero Celeste di San Gimignano come lo scorso anno, bensì i locali dei Magazzini del Sale in Palazzo Pubblico a Siena, location suggestiva e prestigiosa, ma insufficiente come ampiezza per un’agevole collocazione delle opere.
Steven Music, titolare della Galleria Albero Celeste, e Gianluca Marziani, curatore dell’evento, hanno suddiviso gli artisti in due sale sulla base di quattro categorie: pittura figurativa, pittura figurativa studente, pittura mediale e pittura mediale studente. Alcune opere sembravano però soffrire per la collocazione loro assegnata, sovrastate dai lavori circostanti. E’ il caso del ritratto di Alessandro Scarabello, letteralmente affogato dalle confinanti opere di Stefano Ronci e Maddalena Mauri.
La qualità dei lavori giunti in finale è stata molto alta, sia da parte degli artisti affermati che da quella degli studenti e, sia nel caso della pittura figurativa che di quella mediale (quella realizzata con l’ausilio di mezzi tecnologici), evidente è stata l’attenzione ossessiva per il corpo, spesso piuttosto autoreferenziale. Numerosi i ritratti e gli autoritratti allo specchio, dove corporeità ed emotività interiore si intersecano, originando non di rado effetti inquietanti. Senza timori, il corpo viene mostrato così com’è, a rappresentare le trasgressioni, le piccole e le grandi paure, gli eccessi di ogni genere. Viaggi interiori, emozioni soggettive e interazione tra corpo e contesto circostante sembrano il comune denominatore delle opere partecipanti al Premio. Come nota Marziani in catalogo “gli artisti rivelano il mondo intorno a loro, ridanno la temperatura emotiva della società in cui vivono”.
Due le tendenze rappresentate nei 60 lavori, portati in finale dopo una scrematura fatta su oltre 900 opere pervenute: il filone pop, che ha portato a risultati forse un po’ più scontati, all’apparenza meno studiati, ma talvolta interessanti (come nel caso di Sabrina Milazzo) e la citazione classica, che si è concretizzata in composizioni raffinate, per intensità e ricerca costruttiva (come nei lavori di Alessandro Bavari e Gian Paolo Tomasi.)
La votazione è stata effettuata dagli artisti stessi nel corso della serata, nessuna giuria speciale creata appositamente per l’assegnazione dei premi finali: 8000 euro ai vincitori delle categorie pittura figurativa e pittura mediale e 2000 euro ai vincitori delle medesime categorie nella sezione studenti. Nella categoria pittura si è aggiudicato il primo posto con una vittoria schiacciante Angelo Bellobono con 1×2, spuntandola su Giorgio Lupattelli, Nicolantonio Mucciccia, Alessandro Scarabello e Mario Vespasiani. Nella categoria pittura studente ha vinto invece Maurizio Cariati con il suo Alt! Dog, e nella categoria pittura mediale Nicola Vinci con Non fasciamoci la testa (la rosa finale era composta da Silvano Tessarollo, Davide Sebastian e Serafino Maiorano). Infine, vincitrice nella categoria pittura mediale studente, Amanda Chiarucci con Finchè il mio sangue non sia puro ( B.C.).
L’Associazione Albero Celeste ha espresso la propria intenzione per il prossimo anno di utilizzare ancora una volta i locali dei Magazzini del Sale, magari prenotandosi con largo anticipo per usufruire di un maggior spazio espositivo rispetto a questa edizione. E i buoni propositi non sono finiti: si progetta di ampliare ancora le categorie, aggiungendo la sezione fotografica, di avvalersi di un curatore per ogni sezione, di raggruzzolare un premio più sostanzioso e di concedere spazio su internet ad ogni artista partecipante.
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un modo per prendere un po' di soldi da gli artisti......tanto .....poveri....