Gli artisti interpretano la città. La città incontra gli artisti. Un rapporto di scambio reciproco si instaura a Pisa. E’ qui che Luca Vitone e Botto e Bruno sono stati chiamati a lavorare, per cogliere attraverso uno sguardo esterno e non abituale le peculiarità e le complessità del luogo.
I luoghi sensibili è appunto il titolo dell’operazione curata da Ilaria Mariotti e sostenuta da una sinergia di forze pubbliche e private attive a Pisa. Un progetto a lungo termine che mira a portare gli autori invitati ad elaborare interventi site-specific, attraverso un percorso di conoscenza approfondita e biunivoca con la città ed i suoi abitanti. Pur ponendosi sulla scia di molti progetti “ambientali” e urbani, che in Toscana trovano una straordinaria fortuna sin da anni remoti (basti pensare a Volterra 73, a cura di Enrico Crispolti), I luoghi sensibili mostra una sua propria ed insistita peculiarità: gli artisti non sono chiamati a leggere solo le linee formali o la storia passata dei luoghi in cui scelgono di intervenire, ma anche a dialogare con le persone. Sono invitati ad ascoltare storie comuni, racconti vivi, stralci di quotidiano che rendono unico lo spazio cittadino.
Momento di avvio dell’operazione è stata la dovuta presentazione tra Luca Vitone, Botto e Bruno e gli abitanti di Pisa. Due incontri aperti al pubblico si sono svolti, il 10 ed il 16 dicembre, per illustrare il percorso e gli interessi degli artisti attraverso immagini e parole. La partecipazione della platea è stata intensa ed il clima informale ha reso spontanei numerosi interventi degli spettatori. Le tematiche affrontate dagli autori hanno sollevato fortissima curiosità. In entrambi i casi, seppur con enormi differenze di linguaggio, gli artisti selezionati alimentano un interesse marcato verso la lettura dei luoghi attraverso le proprie opere.
Luca Vitone (Genova, 1964) sin dalla fine degli anni Ottanta introduce negli ambienti dove opera interventi minimi, per tracciare mappe fisiche e mentali degli aspetti nascosti dei luoghi. Matura presto una spiccata attenzione agli aspetti antropologici, culinari e musicali dei territori e delle popolazioni; happening basati sull’ascolto e sull’incontro ne sono il risultato.
Botto & Bruno (Torino, 1963 e 1966) perseguono una ricerca concentrata sulle periferie, considerate comunemente anonime, eppure intrise di potenziale comunicativo. Ritagli di testi musicali, dischi e vestiti sono gli anticonvenzionali mezzi espressivi di personaggi apparentemente chiusi e disillusi. Pozzanghere e tombini colmi d’acqua riflettono realtà lontane, per diventare ideali osservatori su altri mondi.
Il lavoro di Luca Vitone e di Botto e Bruno è sensibile all’ascolto delle persone e dei luoghi. Durante il 2005 si intensificheranno le loro visite a Pisa, per arrivare a dare attraverso l’arte chiavi di lettura non superficiali dell’area della Circoscrizione 6. Zona composita e complessa della città, in cui convivono aree residenziali, studentesche e storiche, con problematiche diverse ma di pari dignità. Da far emergere.
silvia bottinelli
incontri seguiti il 10 e 16 dicembre 2004
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