L’apertura dei lavori ha avuto luogo nell’augusta cornice del Salone dei Cinquecento, sullo sfondo dei trionfi di Firenze affrescati da Vasari nella seconda metà del XVI secolo.
La tecnica e lo stile al centro di tutti gli interventi non si propongono solo come oggetto di studio ma, più propriamente, come concreti e attendibili strumenti di indagine. Tecnica, stile e tradizione, là dove la tecnica va intesa come punto stilistico fondamentale e “il recepimento della tradizione è già stile”. Così Giorgio Bonsanti, nel suo brillante intervento di introduzione, mette a fuoco la direzione in cui si orienta la più recente storiografia dell’arte, masaccesca e non.
Il convegno si situa come una tappa fondamentale, una
Ma non solo di buon fresco si è parlato; gli interventi dei relatori che si sono succeduti sul podio hanno approfondito i rapporti di Masaccio con le architetture classiche, le invenzioni di Donatello, le esperienze di Masolino a Roma e a Castiglione Olona e le sue relazioni con Masaccio.
Il convegno si è concluso il giorno seguente presso la Pieve di San Giovanni Battista a San Giovanni Valdarno, dove Masaccio nacque nel 1401. Al centro di questa seconda giornata di studi è stata la pittura su tavola di Masaccio: il Trittico di San Giovenale, l’opera prima del grande artista che è tornata a risplendere nella
In occasione del convegno è stato presentato il volume “The Panel Painting of Masolino and Masaccio. The Role of Technique” (Edizioni 5 Continents). Edito in Inglese (la versione italiana è in preparazione), il saggio contiene i risultati delle indagini condotte sulle opere su tavola di Masaccio e Masolino.
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Pietro Gaglianò
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