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Il mito della velocità ha sempre incuriosito e dagli inizi del XX secolo è spesso stato il soggetto principe per la pittura e l’arte più in generale. Il Futurismo l’ha posto al centro delle sue ricerche espressive e da questo momento in poi il concetto di velocità è stato associato a quello di “mezzo di trasporto”. Già dalla fine dell’Ottocento, quando Walter Bejamin definì Parigi “capitale del XIX secolo”, si andava configurando oltralpe una città moderna “veloce” ed elettrificata. Quindi a fianco delle carrozze a cavalli coesistevano tram e metropolitane, i treni, le prime automobili con i rombi dei motori.
È partendo da questo background che prende vita la mostra che Pontedera accoglie in due sezioni – una presso il rinnovato Palazzo Pretorio e l’altra presso il Museo Piaggio. Pontedera, infatti, è da sempre conosciuta come la patria della Vespa nota nel mondo grazie alla sequenza tratta dal film Vacanze romane, nel quale Audrey Hepburn e Gregory Peck scorrazzano per Roma: la Vespa dunque come sinonimo di velocità, ma anche di libertà, di modernità e di gioia.
Piaggio però significa anche treni, elicotteri ecc. quindi un connubio perfetto con il dinamismo e l’accelerazione.
Partendo da una panoramica di un’Italia ancora agreste e sostanzialmente legata a un fluire del tempo lento e costante ma avviata già verso una modernizzazione (Giovanni Fattori, Giovanni Lessa, Giovanni Segantini), l’esposizione presenta circa 100 opere prevalentemente di pittura che attraversano il secolo passato proponendo in modo eterogeneo una carrellata su come è stata intesa la velocità e il mezzo di trasporto più in generale. Per ovvi motivi le opere del periodo dal Futurismo (Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Luigi Russolo, Primo Conti) all’Aeropittura (Tato, Thayaht, Gerardo Dottori, Tullio Crali, Fortunato Depero, Marisa Mori, Benedetta) sono il gruppo più imponente anche grazie a un nucleo di fotografie di epoca futurista che compongono una vera e propria mostra nella mostra. Curatore di questa sezione è Giovanni Lista che propone una sequenza d’immagini nelle quali è evidente l’approccio dei Futuristi alla velocità come mito della modernità. Qui compaiono foto di Anton Giulio e Arturo Bragaglia, Enrico Pedrotti, Tato, Mario Gabino, Filippo Masoero immagini spettacolari e sperimentali alcune delle quali sapientemente costruite in “camera oscura”.
Se il Futurismo rientra nel periodo di formazione delle Avanguardie storiche che, seppur fenomeno puramente italiano, guarda con attenzione a Parigi e a quello che nel primo decennio del secolo lì accadeva, le manifestazioni artistiche del periodo successivo alla Prima guerra mondiale conducono a un ritorno verso la figurazione: qui la bicicletta, la moto, l’auto, il tram e il paesaggio urbano (Aroldo Bonzagni, Moses Levy, Francesco Trombadori, Mario Mafai, Mario Sironi, Carlo Levi) diventano soggetti abituali per i pittori di casa nostra; ma già dal finire degli anni Venti prende campo oltre al mito dell’aereo quello del piroscafo che qui ha nelle opere di Lorenzo Viani e di Regina le massime esemplificazioni.
Con la seconda guerra mondiale il panorama artistico italiano cambia nettamente e le opere del secondo versante del secolo si connotano per caratteristiche decisamente differenti. Qui spiccano le opere di Nino Franchina e Alberto Ziveri e poi negli anni Settanta quelle di Titina Maselli, Renzo Vespignani e Gianni Bertini, Franco Angeli, Valerio Adami: lo scenario cambia ancora più rapidamente e la nota Pop si fa evidente con il colore acceso e quasi fluorescente.
Enrica Ravenni
visitata il 6 dicembre 2016
Dal 6 dicembre 2016 al 16 maggio 2017
Tutti in moto!
Il mito della velocità in cento anni di arte
PALP Palazzo Pretorio Pontedera
Piazza Curtatone e Montanara, Pontedera (Pi)
Museo Piaggio
Viale Rinaldo Piaggio 7, Pontedera (Pi)