WI, le due lettere che fanno da titolo stanno per Working e Insider. Una manifestazione che per tre giorni ha unito, nello spazio Alcatraz della Stazione Leopolda di Firenze, una mostra, un seminario su Produzione Artistica e spazi pubblici ed un laboratorio, Insider, finalizzato alla messa a punto di progetti di intervento con opere d’arte in cinque quartieri di Firenze.
Andare a trattare l’argomento dell’ex Meccanotessile è allo stesso momento doloroso e doveroso. Simone Siliani, assessore alla cultura del Comune di Firenze che, con l’assessorato all’urbanistica e Sergio Risaliti, ha organizzato l’evento, dice che è stato composto un gruppo di esperti, formato da Bruno Corà, Maurizio De Vita e Pierluigi Sacco, che deve redigere un progetto culturale e gestionale entro l’aprile di quest’anno. E’ comunque certo che da tempo ormai immemorabile questa parte della vecchia Galileo, è destinata a diventare il Centro per l’arte contemporanea della città, da così tanto tempo da essere ormai più vicino al territorio della leggenda che a quello della
“Ho pensato di proporre a diversi artisti di lavorare proprio sul luogo, sulle sue evocazioni, di far essere il Meccanotessile da contenitore a contenuto, di farlo vivere come ambiente nel quale l’opera, performativa, fotografica, video ecc. già ci ha abitato”. E poi, quasi paradossalmente o come segno del destino la mostra si tiene alla Leopolda, luogo “non finito” eppure funzionante. 37 sono stati gli artisti chiamati a sviluppare questo rapporto ed il risultato, disposto per i tre livelli dello spazio Alcatraz, è estremamente affascinante. Gabriele Basilico ha fotografato il Meccanotessile “visto dai palazzi che ci sono intorno” dice Risaliti, “ma soprattutto visto come un meteorite, un corpo estraneo, caduto o ritrovato, e Giulio Paolini ha visto il luogo come scena nella quale è il luogo stesso a essere rappresentato”. Botto e Bruno hanno qui quattro grandi fotografie, stampate su PVC, nelle quali si mescolano atmosfere, scorci, luci e soggetti possibili ma improbabili e Robert Pettena segue con un video ossessivo l’infinita corsa, all’interno dell’enorme spazio, di un giovane suonatore di zampogna.
“Gli artisti hanno la capacità di vedere un luogo ancora prima della sua
Lo spazio Alcatraz della Stazione Leopolada di Firenze si fa scena di seminari e approfondimenti sul mondo dell’arte contemporanea. Il 21 febbraio ha ospitato “Produzione artistica e spazi pubblici”, organizzato da Sergio Risaliti. Otto ore di confronto su due progetti che si prendono per mano: Working ed Insider. Al di là dell’immagine di Firenze come città d’arte del passato, entrambe le proposte cercano di studiare le potenzialità delle vaste periferie cittadine, con le loro diverse identità, storie e caratteristiche sociali. Sono stati coinvolti ben cinquanta artisti di tutte le generazioni. Con Insider, sono chiamati a focalizzare sui quartieri di Peretola, Rifredi, Sant’Ambrogio, Santo Spirito e Rovezzano, realizzando opere da inserire nella maglie del contesto urbano. I progetti sono stati esposti il 22 febbraio allo Spazio Alcatraz, per accogliere le opinioni della cittadinanza su aspetti che entreranno a far parte del suo quotidiano.
Working si concentra invece su un luogo preciso, meno ampio e allargato della periferia nel suo insieme. Punta il dito, infatti, sull’ Ex- Meccanotessile di Rifredi, struttura industriale oggi vuota, ma futuro contenitore del Centro per l’arte contemporanea di Firenze. In questo caso, l’edificio si fa contenuto stesso degli interventi degli artisti, che hanno realizzato al suo interno performance e azioni ispirate dall’atmosfera metafisica del luogo. Per la prima volta in Europa, gli artisti si inseriscono in un contesto ancora in fieri, la sede di un’istituzione che “sarà”, ma non è ancora, un punto di riferimento nel panorama dell’arte contemporanea. Vediamo i risultati di questo esperimento in mostra alla Stazione Leopolda.
In marzo, nello stesso spazio, si terrà il ciclo di seminari “La sfida del contemporaneo”- Spazi e prospettive di formazione, a cura di Maria Grazia Messina. L’ organizzatrice stessa, Angela Vettese, Paola Ballese e Sergio Risaliti, affronteranno il tema del sistema educativo italiano, relativamente all’arte contemporanea, mettendo sul piatto osservazioni e commenti derivati dalla loro esperienza diretta sul campo. L’appuntamento è da non perdere: tutti i venerdì, dal 7 al 21 marzo, alle 17.30. (silvia bottinelli)
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