Sulla scia di importanti movimenti artistici europei che riesaminano il mondo da tutte le angolazioni, il gruppo di artisti scelto dalla curatrice Letizia Ragaglia pone lo sguardo sulla realtà di tutti i giorni e la rivisita con inventiva e talvolta con profonda ironia.
Gli oggetti, le installazioni, le immagini in mostra parlano svariati linguaggi che affermano un legame forte con il presente, ma lo destabilizzano e reinterpretano in chiave artistica.
I lavori di Thurner esprimono alcune ossessioni della società dei consumi: la dipendenza dai mezzi di trasporto si accoppia a quella da farmaci per realizzare così oggetti d’uso quotidiano motorizzati o supposte di….morale. Anche Rainer punta l’attenzione sui comportamenti della società di massa, fotografando installazioni con sagome di uomini e donne senza volto che contraddicono il luogo comune della fotografia come rivelatrice del vero. Nel caso di Thuile l’arte fotografica funge da strumento di straniamento. L’artista venostano interpreta graficamente dettagli d’oggetti d’arredo qualsiasi, ridisegnandoli sulle pareti di edifici in via di abbandono e trattiene poi la sua interpretazione grafica proponendone in mostra le fotografie. Stessa poetica di guardare con occhio più attento ciò che ci circonda la troviamo nelle opere di Gamper: nelle sue sculture di piccole dimensioni rivaluta la sensualità di materiali semplici e consueti, mettendone in luce inattese qualità. Le opere senza titolo di Bornefeld stimolano l’immaginazione dello spettatore. E’ un gioco che inganna: nel momento in cui ci sembra di poter identificare una forma comune, l’elaborata texture ce ne fa perdere la chiara percezione.
A sottolineare il concetto che lo straordinario possa essere cercato in una memoria domestica interviene l’opera di Pan. Egli rivisita il tema del ritratto, trovando anche in volti anonimi una profonda carica sentimentale; l’emozione è resa ancora più intensa dall’uso di resine artificiali dai colori molto caldi, che danno vita a giochi di luce e di trasparenze capaci di modificare in continuazione il volto ritratto. Un vero e proprio altare laico alla memoria di una persona.
L’idea che funge da filo conduttore all’esposizione mette in risalto gli aspetti poetici della quotidianità, quasi a ribadire che alla perdita di concretezza che la cultura virtuale porta con sé, bisogna forse opporsi con più risolutezza.
Artisti in mostra
Christian Tinkhauser Turner
1969 Bressanone Vive e lavora a Vienna
La produzione artistica di T. Turner si pone in termini critici rispetto agli atteggiamenti del mondo dei consumi. La serie “Motorino for everyone”, ove assistiamo ad una serie d’oggetti tratti dal mondo quotidiano motorizzati – un muscolo umano compreso -, vuole essere una denuncia alla dipendenza da “acceleratore”. L’artista propone ironicamente una sua via di guarigione con “Lifeskills”, una serie di farmaci che propongono Umore, Morale e Filosofia in pillole.
Dal 1992 vanta una serie d’esposizioni in Austria e Germania
Josef Rainer
1970 Bressanone Vive e lavora a Bolzano e Monaco
Artista dell’ultima generazione, nella sua produzione lascia intravedere momenti di denuncia rispetto alla società di massa, che però non tenta di cambiare. Le installazioni e fotografie di Rainer lasciano riflettere sulla possibilità di guardare la contemporaneità da un punto di vista alternativo.
Dal 1999 espone a Bolzano, Innsbruck e in Germania
Paul Thuile
1959 Bolzano Vive e lavora a Bolzano
Docente alla Libera Università di Bolzano e all’Accademia di Design Bolzano nel campo del disegno e del design del prodotto. La sua opera è incentrata sul tema della percezione: i meccanismi ricettivi sono affrontati mediante molteplici processi di straniamento. Il risultato è l’elaborazione di una memoria intima degli oggetti quotidiani.
Dal 1988 partecipa ad esposizioni collettive e personali su territorio regionale
Ruth Gamper
1950 Spera (Tn) Vive e lavora a Bolzano
Le opere di Ruth Gamper consistono nell’accostamento poetico di materiali riciclati: scatole di cartone, sacchetti di plastica, filtri del tè o del caffè usati, cocci di tazze di porcellana. Composizioni che rivelano inattesi flussi di energia e armonia tra le cose. Immagini che ci portano a riflettere sull’esigenza contemporanea del riutilizzo dei materiali di consumo.
Dal 1984 espone in Italia, Austria e a Berlino
Julia Bornefeld
1963 Kiel Vive e lavora a Kiel e Brunico
Le opere di Bornefeld, artista germanica d’adozione brissinese, possono considerarsi profondamente radicate in quella corrente artistica contemporanea che esamina i rapporti fra produzione artistica e percezione. Immagini che rimangono intrappolate in forme indefinibili, che richiamano l’oggetto dalla quotidianità e allo stesso tempo lo sfuggono. Il fatto che le opere di Bornefeld siano “senza titolo” sottolinea l’impossibilità di identificare gli oggetti rappresentati e costringe lo spettatore ad una presa di coscienza visionaria.
Dal 1989 espone in Germania Austria Francia e Italia
Robert Pan
1969 Bolzano Vive e lavora a Bolzano
Robert Pan, artista di formazione internazionale, espone una serie di lavori dedicati alla rivisitazione del tema del ritratto. I sensuali giochi di luce effettuati mediante le trasparenze dei materiali che utilizza, richiamano a tematiche ideali ed universali, ma rivelano allo stesso tempo un’ispirazione intimistica che suscita una profonda carica emozionale.
Dal 1989 espone in Italia e partecipa a mostre collettive internazionali
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