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02
aprile 2012
fiere_resoconti KunstArt 2012
trento bolzano
Sotto la guida di Nina Stricker, che rilancia una fiera dove l’attenzione per il locale srtizza l'occhio all’internazionale, l'ottava edizione di KunstArt ha posto l'accento sugli artisti emergenti che fanno delle realtà minori il punto di forza delle loro ricerche -
di Elisa Decet
Più di ottanta gallerie, dieci nazioni coinvolte, e numerosi artisti emergenti che hanno animato una Bolzano letteralmente invasa d’eventi. KunstArt 2012 ha visto collaborare istituzioni, gallerie private e associazioni, nell’intento comune di promuovere un’area geograficamente de-localizzata ma che può offrire spunti e opportunità. Concetto quest’ultimo rafforzato dal premio “The Glocal Rookie of the Year”, curato da Valerio Dehò per artisti under 35 e vinto da Sofya Tatarinova (rappresentata dalla galleria Anika Handelt di Vienna) grazie all’opera Night Fairy Tales.
All’interno del programma istituzionale, ampio spazio è stato dato a diversi progetti per arricchire la fiera ed attirare l’attenzione: gli “Special Bike Projects” hanno visto partecipare Gianfranco Baruchello con l”installazione La Scorta (Ecologia e potere) e Rainer Ganahl protagonista di un talk al Museion e di una personale fieristica intitolata I Wanna Be…. Entrambi gli artisti sono stati coinvolti nel tentativo di coniugare diverse discipline e differenti campi, con l’intento di promuovere la mobilità sostenibile.
L’ aspetto internazionale invece è stato incarnato da “Focus Corea”, progetto coordinato da Chris H. Cheon (direttore anche della galleria A&B ), ricco di eventi collaterali e di artisti emergenti della Corea del Sud. Fra questi meritano una menzione Hyon Soo Kim, la cui personale è stata curata da Valerio Dehò e fra le cui opere colpisce M.A.R.I.A.: una serie di statue a rappresentare tutte le madri del mondo, attraverso i colori usati dai diversi popoli, come simbolo di speranza per il futuro e una riflessione sulla condizione delle donne; e ancora Studio Akka in H Projects di Milano con le opere di Ho Jing Jung e di Yeonju Sung.
All’interno del programma istituzionale, ampio spazio è stato dato a diversi progetti per arricchire la fiera ed attirare l’attenzione: gli “Special Bike Projects” hanno visto partecipare Gianfranco Baruchello con l”installazione La Scorta (Ecologia e potere) e Rainer Ganahl protagonista di un talk al Museion e di una personale fieristica intitolata I Wanna Be…. Entrambi gli artisti sono stati coinvolti nel tentativo di coniugare diverse discipline e differenti campi, con l’intento di promuovere la mobilità sostenibile.
L’ aspetto internazionale invece è stato incarnato da “Focus Corea”, progetto coordinato da Chris H. Cheon (direttore anche della galleria A&B ), ricco di eventi collaterali e di artisti emergenti della Corea del Sud. Fra questi meritano una menzione Hyon Soo Kim, la cui personale è stata curata da Valerio Dehò e fra le cui opere colpisce M.A.R.I.A.: una serie di statue a rappresentare tutte le madri del mondo, attraverso i colori usati dai diversi popoli, come simbolo di speranza per il futuro e una riflessione sulla condizione delle donne; e ancora Studio Akka in H Projects di Milano con le opere di Ho Jing Jung e di Yeonju Sung.
Ma il vero momento di dialogo fra le due sessioni, altrimenti poco connesse, è il connubio fra le due culture dato dalla convivenza delle opere scultoree della coppia italo-coreana Alessandro Dal Pont & MinJi Kim sotto l’egida di Dolomiti Contemporanee; quest’ultima, presente in fiera anche con uno spazio istituzionale, ha presentato il prototipo 3D di Jonathan Vivacqua, CR6, che racchiude in sé innovazione tecnologica, sinergia fra differenti discipline, estetica ed arte.
Molte sono, come ci si poteva facilmente aspettare, le gallerie del territorio presso le quali si potevano ammirare opere interessanti come quelle di Kostner Hubert, alla galleria Goethe2 di Bolzano, con dei progetti che nascono dall’osservazione della natura (quella Trentina) che vogliono essere una riflessione sullo sfruttamento incondizionato di essa che assume caratteristiche per l’appunto globali.
Su Valentina Miorandi alla galleria Boccanera, e sul suo sguardo ironico/critico sul mondo, si consiglia di puntare gli occhi; ma, altra nota felice, è stata da ES contemporary Gallery con Cubestories – progetto di Andrea Pizzini, Christian Martinelli e Andrea Salcà – che affonda le sue radici nella fotografia ma che si può leggere sotto più punti di vista: ciò che infatti appare come un enorme cubo dalle pareti specchianti, racchiude in sé la possibilità di fotografare il paesaggio imprimendolo direttamente su carta testimoniandone luoghi e persone; soggetto ed oggetto dell’opera, fotografia e affascinante installazione in cui presente e passato si fondono nella precarietà dell’esistenza non solo umana ma dell’opera stessa.
Molte sono, come ci si poteva facilmente aspettare, le gallerie del territorio presso le quali si potevano ammirare opere interessanti come quelle di Kostner Hubert, alla galleria Goethe2 di Bolzano, con dei progetti che nascono dall’osservazione della natura (quella Trentina) che vogliono essere una riflessione sullo sfruttamento incondizionato di essa che assume caratteristiche per l’appunto globali.
Su Valentina Miorandi alla galleria Boccanera, e sul suo sguardo ironico/critico sul mondo, si consiglia di puntare gli occhi; ma, altra nota felice, è stata da ES contemporary Gallery con Cubestories – progetto di Andrea Pizzini, Christian Martinelli e Andrea Salcà – che affonda le sue radici nella fotografia ma che si può leggere sotto più punti di vista: ciò che infatti appare come un enorme cubo dalle pareti specchianti, racchiude in sé la possibilità di fotografare il paesaggio imprimendolo direttamente su carta testimoniandone luoghi e persone; soggetto ed oggetto dell’opera, fotografia e affascinante installazione in cui presente e passato si fondono nella precarietà dell’esistenza non solo umana ma dell’opera stessa.
Tirando le somme: si è trattato di una fiera che ha dimostrato di essere in grado di rinnovarsi, anche se il legame con il territorio rimane forte così come affermato dalla stessa direttrice; e se questo è bastato (assieme all’ammirevole corpo di eventi collaterali) a rilanciare la fiera, non è detto che basti per gli anni venturi perchè il “glocale” può essere un punto di forza ma anche una lama a doppio taglio.
elisa decet
12 dal 16 al 18 marzo 2012
KunstArt 2012
Piazza Fiera 1 (39100) Bolzano
[exibart]