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29
luglio 2017
Finissage Flowers are Documents – Arrangement I and II ar/ge kunst, Bolzano
trento bolzano
di Silvia Conta
Ben lontana da un’elegiaca leziosità, la mostra “Flowers are Documents” vive della forza sprigionata dall’impermanenza del materiale che accomuna le opere: fiori recisi assemblati in bouquet e ikebana si stratificano in due “capitoli” che si susseguono nell’arco di due mesi. Attraverso questa singolare impostazione e la disseminazione nelle sale di altre tipologie di lavori in microsezioni dette “episodi”, il progetto espositivo si sviluppa, come indica il sottotitolo, tra le coordinate di Composition / Support / Circulation / Ritual / Storytelling / Time toccando tematiche che vanno dalla decolonizzazione alla legalità, dall’identità culturale al placemacking, passando per la messa in discussione del concetto di documento storico e artistico.
Emanuele Guidi, curatore del progetto e direttore artistico di ar/ge kunst, ci guida alla scoperta della mostra.
Da dove nasce questo progetto così complesso a livello concettuale e pratico?
«La ricerca nasce nel 2013 al mio arrivo a Bolzano, dove i fiori hanno un ruolo nella produzione dell’immagine della città e della regione. Da qui, la ricerca intorno ad artisti che fanno delle composizioni floreali strumenti critici e decostruiscono le idee stesse di ornamento e decorazione. Un’intuizione che ha trovato supporto nella mostra permanente Glashaus III dell’artista Paul Thuile presso la Floricultura Schullian, che racconta della lunga storia dell’industria della floricultura in Sud Tirolo da metà ‘800. Accanto a ciò ci sono altri punti di partenza uniti da una più ampia riflessione sull’atto – politico – del “mettere in mostra”: la composizione floreale come tema tradizionale in arte, ricco di simbologie tra cui la rappresentazione del potere coloniale o il fascino per l’esotico; ma anche l’incremento di fiori e composizioni sui social network e negli spazi espositivi: dati oggettivi che mi hanno incuriosito perché in modo diverso parlano oggi di produzione e circolazione di immagini».
Flowers are Documents – Arrangement I and II, vista della mostra, Foto Guadagnini and Sorvillo ©ar/ge kunst
Uno dei punti nodali del progetto è il ruolo concettuale dell’estrema deperibilità delle composizioni florali esposte, che non vengono rinnovate o sostituite, ma lasciate nelle sale come lo scorrere del tempo le modifica, fino alla conclusione della mostra. Alle composizione appassite del primo “capitolo”– Arrangement I (29 maggio) – si affiancano quelle fresche di Arrangement II (22 giugno) – e poi nulla viene modificato. Questa scelta ha a che vedere con la messa in discussione del concetto di documento…
«Nel momento in cui si lavora con materia viva, si modifica il rapporto con il tempo della mostra e le composizioni diventano un mezzo per registrare questo tempo. La cura delle opere stesse diventa quotidiana, amplifica l’evento dell’inaugurazione ripetendolo ogni giorno. Anche il modo in cui si documenta la mostra non è più scontato. Le due parti e le due inaugurazioni sono state una strategia per sottolineare la temporaneità e la temporalità, intrecciando diversi momenti di fioritura e quindi scandire le presenze delle artiste in mostra – Kapwani Kiwanga, Natalie Czech, Martina Della Valle, Milena Bonilla e Luisa Ungar -, cercando di evitare un’omogeneizzazione delle loro quattro posizioni.
L’idea di documento in sé, inoltre, emerge dalla domanda (già proposta dalla mostra di Riccardo Giacconi ad ar/ge kunst) sull’idea di documento e certificazione della storia: una marionetta o un bouquet aiutano a ripensare il significato di testimonianza e aprono a lettura oblique della storia».
Con la sezione definita con il termine “Episodi” la mostra si apre ad ulteriori stratificazioni. Come funziona?
«Parallelamente alla struttura centrale delle composizioni floreali, sono stati inseriti elementi come il libro di Munari, la foto di Sottsass, il vaso di Laric, le mostre di Horvitz e Thuile, il video di Coupland, i lavori di Epaminonda e Camoni. Non sempre vere e proprie opere, ma “momenti” legati alla biografia personale di questi artisti e designer o a circostanze precise – “episodi” appunto – in cui loro hanno incontrato la pratica della composizione floreale e che qui consentono di amplificare le idee di circolazione, supporto e composizione».
Silvia Conta
mostra visitata il 10 luglio
Flowers are Documents – Arrangement I and II
(Composition / Support / Circulation / Ritual / Storytelling / Time)
ARRANGEMENT I
Con: Natalie Czech; Kapwani Kiwanga
Episodi di: Chiara Camoni, Douglas Coupland, David Horvitz, Bruno Munari, Ettore Sottsass Jr.
ARRANGEMENT II
Con: Milena Bonilla e Luisa Ungar; Martina della Valle in collaborazione con Rie Ono
(Natalie Czech; Kapwani Kiwanga)
Episodi di: Haris Epaminonda, Oliver Laric, Paul Thuile, (Bruno Munari, Ettore Sottsass Jr)
ar/ge kunst
Via Museo, 29 – Bolzano
Info: www.argekunst.it