Al secondo piano del Mart di Trento si accede alla personale dellâartista passando attraverso una sorta di stanza di decantazione. La prima ampia sala è infatti completamente ricoperta da fogli di alluminio incollati su gommapiuma. Ogni suono risulta ovattato in quellâambiente dove le luci sembrano rimbalzare impazzite dando un senso di vertigine.
Ma è solo lâinizio, diremmo la âpurificazioneâ. Nelle stanze seguenti Stingel, artista nato a Merano nel â56 e che lavora tra New York e Los Angeles, dimostra tutto il suo eclettismo e la sua abilitĂ manuale nel trattare materiali extra artistici. La superficie di enormi pannelli di polistirolo dai colori pastellati viene scavata a formare spirali che esaltano il gioco di luci ed ombre e dâun tratto sembrano roteare, macchine ipnotiche per lo spettatore che ricordano le ricerche Optical di qualche decennio fa.
Al Mart non manca neppure un intervento inedito dellâartista, a realizzare una delle sue note Moquettes che qui ricopre perfettamente unâintera parete. Il genio di Stingel si misura anche col grezzo polistirolo bianco usato per gli imballaggi. Evidentemente intervenendo col calore, lâartista fissa sui pannelli le tracce di passaggi, impronte che sembrano contaminare candide coltri di neve fresca.
Simili per concezione e bellissime sono le tele argentee realizzate ad olio e smalti, piani verticali minimali riflettenti la luce: da lontano si rilevano ancora tracce, simili, stavolta, a pieghe o graffi; da vicino è la tramatura della tela ad evidenziarsi ed a trasformarsi in una sorta di griglia dâargento.
Nella sostanza una bella esposizione di un ottimo artista, che ha ricevuto ormai da tempo consensi e riconoscimenti internazionali. La sua prima personale la tenne nellâormai lontano â84 alla galleria milanese di Luigi De Ambrogi; nellââ89 era giĂ da De Carlo e dal â94 è rappresentato anche dalla prestigiosa galleria Paula Cooper di NY. La sua biografia è ricca anche di presenza a grandi collettive; nellââ85 la prima apparizione al P.A.C. in âNuovi argomentiâ, nellââ89 è al P.S.1, nel ââ93 alla XLV Biennale di Venezia.
Lâultima presenza in ordine di tempo è quella di questâanno al Walker Art Center di Minneapolis, a âPainting at the Edge of the Worldâ.
Alfredo Sigolo
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