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fino al 15.V.2005 Dürer / Greta Frau / Segantini – L’AlterEgo ritratto Arco (Tn), Palazzo dei Panni
trento bolzano
Un maestro ritrattista del Cinquecento e una misteriosa pittrice contemporanea. Accomunati dall’enigmaticità di uno sguardo. Uniti in un’istallazione che li lega in un simbolico volo dall’alto da una scoscesa rupe…
La mostra AlterEgo ritratto è la prima parte di un progetto ben più ampio, il cui nucleo è incentrato sulla rappresentazione del sé. Il termine alter ego abbraccia il tema dell’identità e in questo caso lo collega al territorio, mettendo in evidenza quelle personalità dell’arte che con il loro lavoro, o con il loro semplice passaggio, hanno segnato momenti di particolare interesse nella storia del luogo o dei suoi personaggi. È proprio quest’ultima modalità espressiva ad essere presa in considerazione da questa prima mostra, dove dieci incisioni cinquecentesche di Albrecht Dürer, provenienti dalla Dürer Haus e dal Germanische National Museum di Norinberga, si affiancano all’autoritratto giovanile di Giovanni Segantini e alle enigmatiche opere di Greta Frau.
I lavori selezionati mettono in evidenza i diversi aspetti della ritrattistica. Le opere di Albrecht Dürer (1471-1528), tra i maggiori innovatori del linguaggio artistico del Rinascimento, sono caratterizzate dalla precisione nella raffigurazione dell’aspetto, dall’acuta penetrazione psicologica e da un trasfigurato realismo. Nell’incisione Il Cavaliere, la Morte e il Diavolo l’artista rappresenta la vita del cristiano messa di fronte a delle scelte. L’opera si collega al San Gerolamo nella cella e alla Melancolia I, con le quali rappresenta le tre virtù morali, teologiche e intellettuali. Il paesaggio sullo sfondo si rifà chiaramente a quello visto da Dürer durante il viaggio fatto in Italia; in particolare si distinguono le montagne e la natura del Trentino. Gli stessi panorami si ritrovano, con elementi ancora più riconoscibili, nel Sant’Eustachio, dove sono rappresentati il Castello di Segonzano in Val di Cembra e lo stesso Castello di Arco. Il ricordo di questi luoghi fu così caro a Dürer che volle addirittura inserire il suo ritratto nell’acquerello della Rupe di Arco, come se avesse voluto entrare a far parte di questi luoghi.
Ed è proprio la rupe arcense che sottolinea il legame tra l’artista del passato e la pittrice contemporanea (o pittore?): il ritratto della trancia GP 256, realizzato da Greta Frau, è apparso installato in occasione dell’apertura della mostra sulla stessa roccia segnata da Dürer durante il suo passaggio. Recuperato durante una complessa performance di freeclimbing, il quadro verrà riappeso sulla parete rocciosa al termine della mostra. Nata -secondo la “leggenda”- a Colonia nel 1942 (ma alcuni dicono nel 1952, altri nel 1962) Greta Frau, predicatrice di Bellezza, è una figura misteriosa e sfuggente che non appare mai in pubblico, non presenzia alle inaugurazioni delle sue mostre e raramente concede interviste. Pittrice a soggetto unico, dipinge con algida perfezione classica i ritratti delle Trance, sue ex-compagne di collegio, riemerse dal passato in uno stato di dissociazione psichica. Compìte nella loro divisa dal colletto bianco, le Trance, dal volto androgino e dallo sguardo immobile, sono tutte pettinate con i capelli spartiti sulla fronte ed hanno un’apparente età di quindici anni. Numerate progressivamente, le adepte alla setta di Greta Frau sono però in continua crescita. Il loro compito è quello di divulgare il concetto di Bellezza, autentica filosofia dell’artista, intesa non solo come ideale estetico, ma anche etico e conoscitivo, riassumibile nel suo slogan preferito “Tutto è bello. Fate”.
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alessandra giacometti
mostra visitata il 20 aprile 2005
Albrecht Durer, Greta Frau, Giovanni Segantini – L’AlterEgo ritratto, a cura di Giovanna Nicoletti- Arco (Tn), Atelier Segantini, Palazzo dei Panni, via Giovanni Segantini, 9 – orario di visita: dal martedì alla domenica 9.30-12.00 e 15.00-19.00 – ingresso libero – per informazioni: uff. cultura tel. +39.0464.583608
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