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fino al 16.I.2011 | Gustav Metzger | Trento, Fondazione Galleria Civica

di - 4 Novembre 2010
È già passato un anno
dall’inaugurazione della nuova Galleria Civica, la Fondazione diretta da
Viliani, e si chiude un primo piccolo ciclo con l’importante mostra dedicata a Gustav Metzger (Norimberga, 1926; vive a
Londra). Pioniere dell’arte auto-distruttiva e personalità di spicco nel
panorama artistico d’avanguardia, l’artista di origini tedesche viene
presentato per la prima volta in Italia con una personale.

La mostra, organizzata dalla
Serpentine Gallery e già presentata a Rochechouart (Francia), approda in Italia
in un periodo che non poteva essere più opportuno. Dopo un’estate esasperata da
continue crociate mediatiche e un autunno che comincia all’insegna della
spettacolarizzazione televisiva della cronaca più drammatica, l’opera di
Metzger giunge come gradita discussione su situazioni che l’artista
problematizzava già decenni fa.

Il cumulo di giornali che
accoglie il visitatore all’ingresso della galleria, oltre a parlare di rifiuti
e problematiche ambientaliste, analizza proprio l’assurdo paradosso per cui a
una situazione di estrema connessione informativa corrisponde spesso
l’impossibilità di comprendere realmente il mondo che ci circonda. Quando la
saturazione di notizie agisce come fumo negli occhi per la nostra capacità di decodifica,
la risposta sta nella responsabilità del singolo, in un atteggiamento attivo e
in un approccio dialettico. Per questo, nell’installazione Mass Media, il visitatore viene invitato a selezionare e ad appendere
alla parete ritagli di giornali per creare archivi personali: “Build up archives of your own, and keep
learning, understaning
”.

Lo stesso accade nei riguardi
della storia. Metzger, da ebreo-polacco scampato al nazismo nel 1939, presenta
le sue Historic Photographs sugli
orrori del Novecento dietro cortine, tendaggi e coperte, richiedendo un’azione
attiva all’audience e rappresentando la facilità con cui la storia, dietro i
veli del tempo, può tramutarsi in oblio. Anche dopo aver accettato l’invito
dell’artista a scostare questi veli, la visione che si ottiene è comunque
parziale e frammentaria, segno che l’impegno richiesto è ben maggiore di quello
simbolico necessario in mostra.

C’è spazio infine per i lavori
storici, legati ai manifesti dell’arte auto-distruttiva e auto-creativa degli
anni ’60, dove si vede come le categorie di distruzione e creazione risultino
in realtà profondamente connesse. Si va dalle prime dimostrazioni a base di
nylon e acido (praticamente un Fontana
più chimico e aggressivo) fino all’installazione immersiva Liquid Crystal Environment: un lavoro da fruire con calma, in cui
tecnologia, chimica e temporalità concorrono a creare un’opera affascinante, in
continuo mutamento.

Le problematiche del consumismo,
dell’inquinamento, della minaccia nucleare, della guerra, della storia e
dell’informazione vengono sempre affrontate sia su un piano generale
politico-sociale che su un livello particolare di responsabilità individuale.
L’epilogo, con il video Power to the
People
, è nel segno dell’ottimismo: i giovani possono fare la storia.
Curioso che sia un vivace 85enne a ricordarcelo.

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2010


dal 7 ottobre 2010 al 16 gennaio 2011

Gustav Metzger – Decades 1959-2009

a cura di Andrea Viliani ed Elena Lydia Scipioni

Fondazione Galleria Civica

Via Cavour, 9 – 38122 Trento

Orario: da martedì a domenica ore 10-17

Ingresso libero

Catalogo Koenig Books

Info: tel. +39 0461985511; fax
+39 0461237033; info@fondazionegalleriacivica.tn.it; www.fondazionegalleriacivica.tn.it

[exibart]

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