Come scrive Irene Boudouri nel suo testo introduttivo, l’anno scorso il Museo Benaki ha potuto ampliare le proprie sale e realizzare uno spazio specifico per la collezione fotografica e l’archivio, fondato nel
1973. Il materiale fotografico ammonta a circa 300.000 negativi e 25.000 stampe originali e vintage prints. Della ricca collezione, descritta riassuntivamente dalla Boudouri nel catalogo, fa parte il fondo di Nelly, studiato e esposto spesso fin dal 1983.
Nel 1920 Elli Souyoultzoglou studia il mestiere presso il famoso ritrattista Hugo Erfurth a Dresda e nel 1923 conclude il suo apprendistato da Franz Fiedler con un diploma di fotografia artistica.
Tornata ad Atene inaugura il proprio studio fotografico. Fin dal 1927 riprende la gente, i paesaggi e i monumenti della sua Grecia, viaggiando per tutto il paese. Nello stesso periodo fotografa le danzatrici Mona Paiva e Nikolska che ballano nude sulla Acropoli: la pubblicazione di queste immagini provoca uno scandalo nell’alta società greca. Queste opere sono esempi importanti di un genere, la fotografia di danza, praticato da grandi maestri europei e americani, De Meyer e Steichen in particolare. In questo tipo di figurazione, Nelly intende collegare la cultura contemporanea con l’architettura classica e la moderna danza espressiva con l’ideale dell’antichità . Negli stessi anni lavora per l’ufficio di stampa e turismo contribuendo a costruire l’immagine della Grecia all’estero. Nel 1936 compie un nuovo viaggio in Germania per studiare il Duxochrom, un procedimento di fotografia a colori, e ritornata in Grecia realizza le prime fotografie a colori nel suo paese. Nel 1939 si trova a New York con
suo marito Angelos Seraidaris, dove espone grandi collage fotografici nell’esposizione internazionale, quando scoppia la seconda guerra mondiale.
L’ideale estetico che Nelly elabora per i suoi ritratti trova piena realizzazione nelle tecniche di stampa pittorialiste studiate a Dresda. La composizione e la figurazione delle sue stampe al bromolio monocrome sono
avvicinabili alla ritrattistica fotografica europea degli anni ’20 e ’30, in Italia di Elio Luxardo, Carlo e Wanda Wulz, Ghitta Carell, Arturo Ghergo. I collages di Nelly, portati negli U.S.A. nel 1939, sono invece da accostare ad alcuni esperimenti della fotografia futurista. Ma per quanto riguarda il contenuto, è l’anima del grande Herbert List che è piú vicina a quella di Nelly, che, come se fosse
inamorato della Grecia, ne ritrae bellissime immagini.
Katharina Hausel
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