I nuovi spazi occupano un palazzo di origine barocca ma piĂš volte rimaneggiato. Conservata lâimmagine esterna dellâedificio, il suo interno è stato adattato e attrezzato per accogliere la nuova attivitĂ espositiva.
In veritĂ tutta Trento sembra voler inaugurare una nuova stagione culturale; attesa per la primavera del 2002 lâapertura del Polo museale di Rovereto, progettato da Botta e Andreolli, la Galleria Civica, cambiata di casa, si doterĂ presto di un nuovo Direttore Artistico per perseguire gli ambiziosi progetti che lâAmministrazione si prefigge. Le linee guida che sembrano tracciate sono per la ricerca di sinergie e collaborazione con il nuovo MART, tese ad unâattivitĂ espositiva non condizionata dalle mode ma piuttosto rivolta alla sperimentazione, allâintensificazione dellâattivitĂ didattica per giovani e adulti, che negli ultimi due anni ha dato risultati confortanti specie nei rapporti con le scuole, al coinvolgimento forte della cittĂ e delle istituzioni presenti alle iniziative intraprese, nel tentativo (almeno a leggere tra le righe del bando per il nuovo direttore artistico) di promuovere da un lato lâaggiornamento e la visibilitĂ degli artisti di area trentina, e dallâaltro di consolidare lâimmagine di una istituzione capace di garantire unâattivitĂ espositiva di spessore e di interesse internazionale.
La nuova sede della Civica si inaugura con una mostra di rilievo, curata da Vittoria Coen e Nicoletta Pallini, dedicata a David Tremlett. Noto per le mostre al PAC di Milano del â93, al Museo dâArte Contemporanea di Nimes, alla Fondazione Mirò di Barcellona del â96 e per gli interventi alla Cappella del Barolo (â99), allâAmbasciata inglese a Berlino e a Tor Bella Monaca di Roma (â00), lâinglese Tremlett ha cominciato negli anni â70 a produrre i suoi originali wall drawings, disegni e dipinti realizzati direttamente sui muri stendendo pigmenti in pastello con le mani. Ha lavorato spesso condividendo spazi ed occasioni espositive con Sol Le Witt; ebbe a dire di sĂŠ: âLa mia arte non vuole spaventare o turbare le persone. Il mio desiderio è di produrre una bellezza essenzialeâ. I wall drawings sono progetti che intervengono sui confini degli spazi architettonici (muri, pavimenti, soffitti), dipinti per scoprirne nuove armonie e misure possibili. Gli interventi di Tremlett non risultano mai invasivi, chĂŠ anzi la presenza dellâartista tende invece ad assottigliarsi e lasciare luogo allâinstallazione o alla scultura (cosĂŹ egli ama definire le sue creazioni). Tremlett sfugge alle classificazioni e sfugge alla sua stessa individualitĂ artistica; ciò che resta è una dimensione ludica dellâarte, ma anche uno spazio collettivo senza confini geografici, giacchĂŠ lâartista manipola e traccia con le proprie mani segni e colori tradotti dalla sua memoria, la memoria di un uomo vagabondo, nomade e che nellâarchitettura dâoccidente legge (e traduce) possibili variazioni cromatiche orientali o africane.
In mostra anche lavori degli ultimi anni: disegni su carta, sculture in legno dipinto ed un video che documenta lâartista al lavoro.
Per i prossimi mesi la nuova Galleria Civica ha in programma le personali di Francesco Clemente e di Riccardo Schwizer.
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