Recent works presenta lavori su tela e su carta, conclusi appena un attimo prima della
mostra. Nonostante l’eterogeneità dei soggetti rappresentati, dalle tipiche
rose alle balls e ai coni gelato,
riecheggia nei teschi il memento mori
alternato al richiamo alla giovinezza di Girls
and Boys che compaiono sia nei collage che nei primi piani.
Già dall’ingresso, uno Skull su carta campeggia su giovani nudi
maschili, oltre a scritte e graffiti pornografici da bagni pubblici. Toilette,
strade, bar, ospedali psichiatrici divengono incredibili fonti di informazioni
e repertori di immagini a cui attingere. È il teatro della vita, che entra
attraverso l’inconscio innescando associazioni e rimandi.
opere si è bombardati da una ricchezza di notizie che ritrovano un loro
equilibrio nel rapporto con la figura in primo piano.
Una sottile inquietudine che emerge al di là della sua pittura a prima vista
solare, fresca, facendo intravedere un mondo complesso disperso nei mille
particolari che sono dietro ogni immagine.
Tutto ciò che non è dato cogliere
all’inizio emerge nel secondo piano del collage. Il rapporto tra figura e
sfondo diviene oggetto della sua ricerca, affrancandolo da artisti come Basquiat e Keith Haring, come lui legati al nome di Tony Shafrazi a New York.
Nonostante indubbi rimandi formali, infatti, lo conduce a un’impostazione di
impronta quasi classica.
Accumulare e semplificare, è
tutto un equilibrio tra complessità e sintesi giocato nella tela dall’immagine-pittogramma
ridotta a una grafica essenziale e dal collage che mescola e preleva,
sconfinando tra le più disparate fonti al di là di barriere geografiche o
culturali. È la stessa condizione che si ricrea all’interno della mostra tra la
fine della vita rappresentata dai teschi e il fiore della giovinezza degli adolescenti
ritratti.
Nella seconda sala, ciò è ancor
più evidente. Contrapposti uno Skull
dal ghigno malefico e la fresca immagine di una Girl insieme alla sua View
from behind. Segno rigorosamente nero, gesso bianco e collage. Il richiamo
al fumetto in piena tradizione pop fa risaltare la figura su una serie di volti
di ragazzi. È una pittura senza tempo che, muovendosi tra archivi, confonde
luoghi e dimensioni temporali e tramite l’inconscio assume una forte
connotazione mnemonica. Un viaggio attraverso l’iconografia della memoria, che
segue l’evolversi dei simboli e delle icone culturali.
Ci sono poi le immagini di coni
gelato, le diverse varianti di rose, le money
bag che strizzano l’occhio al cartoon, confondendosi con riferimenti alla
storia dell’arte: come può essere una Madonna
di Raffaello, l’uso del reticolo
tipografico di Lichtenstein o sfondi
astratti che potrebbero ricordare addirittura un Paul Klee.
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a Torino
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Merano
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antonella palladino
mostra visitata
il 14 dicembre 2010
dal 14
dicembre 2010 al 26 febbraio 2011
Donald Baechler – Girls Girls Girls
Studio d’Arte Raffaelli – Palazzo Wolkenstein
Via Marchetti, 17 (centro storico) – 38100 Trento
Orario: da martedì a sabato ore 10-12.30 e 17-19.30
Ingresso libero
Catalogo
con testi di Vittoria Coen
Info: tel. +39 0461982595; fax +39 0461237790; studioraffaelli@tin.it; www.studioraffaelli.com
[exibart]
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