Nel
film Camera con vista il padre, a
un certo punto, confessa: “Ho bisogno del mondo esterno”. Paolo Maria Deanesi ne condivide l’affermazione e,
ispirato dal titolo di un’opera di Diango Hernández presente in galleria, Who want to use my windows?,
propone un’interessante esposizione
intorno al tema della visione, del margine, delle relazioni.
La
finestra ha necessariamente a che fare con la luce, con la determinazione di un
punto di vista, con la nozione di visibilità e invisibilità. Delimita un gioco
di opposti: da dentro è un luogo protetto ed enigmatico da cui vedere senza
essere visti, da fuori può incorniciare l’oggetto del desiderio. Può
evidenziare il distacco, come ricorre nei versi di Pascoli, o anticipare una
prospettiva a perdita d’occhio, come nel Grande Vetro di Duchamp.
La
collettiva di Rovereto lascia da parte limiti e barriere e si concentra sul
concetto di apertura. Non esiste battaglia rivolta all’esplorazione dei confini
nel mondo dell’arte, ma, al contrario, si realizza in galleria un’opportunità
per annullarli.
Un
approccio ricco di prospettive e saturo di ottimismo: un attraversamento di
sguardi tra sedici artisti. Ci sono le distanze fotografiche erette da Paola
Di Bello, i ritagli urbani svelati da
Jacopo Prina, le temporanee
sparizioni di Luca Pozzi, la
cornice devota di Verena Kastrati,
la misura del tempo che scorre riferita da Sabrina Mezzaqui, la dimensione intima e protetta di Moira Ricci, la luce ritrovata di Nikola Uzunovski.
Luce
e tempo si rincorrono nell’interessante progetto Too Late dell’artista albanese Driant Zeneli e negli scorci attraversati dallo sguardo fugace di Paolo
Piscitelli. Nell’installazione Commutations
#2 di Jacopo Mazzonelli, l’artista si priva del copri-tastiera del pianoforte
per occultare un corpo illuminante e rivelarne solo la luce diffusa. La
ricostruzione di Igor Eskinja
delinea la ricerca di una stereometria perduta, mentre Luis Molina-Pantin fotografa alcuni celebrati spazi newyorchesi adibiti
all’arte: le gallerie di Chelsea.
Da
una vasta finestra Diango Hernández ritrae, inaspettatamente isolata, una delle
figure a lui più care, il fenicottero rosa, animale che in natura appartiene a
una specie gregaria e qui compare come simbolo di una natura incontaminata
ormai alterata. Andreas Gefeller
propone la visione di un elaborato e dettagliato mondo zenitale, uno spazio
iperreale costituito da molteplici scatti fotografici sovrapposti e restituiti
allo spettatore in una versione abilmente aumentata.
Infine,
600 elementi modulari delimitano la casa domino in scala 1:10 di Arianna
Vanini, una costruzione complessa
creata per frammenti. La visione della casa come paradigma di una situazione
precaria e instabile, frantumazione di ogni senso unitario delle cose.
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berlinese a Rovereto
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da Deanesi
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mostra
visitata il 22 aprile 2009
dal 12 marzo al 29 maggio 2010
Who want to use my windows?
a
cura di Silvia Conta
Paolo Maria Deanesi Gallery
Via San Giovanni Bosco, 9 – 38068 Rovereto (TN)
Orario: da giovedì a sabato ore 16-20; altri giorni su appuntamento
Ingresso libero
Info: tel. +39 0464439834; fax +39 0464428921; info@paolomariadeanesi.it; www.paolomariadeanesi.it
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la mostra è molto carina, grazie per le indicazioni e condivido quanto detto nella recensione.