Il Forte di Fortezza torna a essere teatro di eventi d’arte
contemporanea. E in particolare di eventi trans-nazionali. L’imponente complesso
asburgico, costruito nell’Ottocento e risvegliato dal suo stato di sonnolenza
secolare da
Manifesta7, che lo scorso anno ne ha fatto una delle sue sedi, ospita infatti una
mostra notevole, realizzata in perfetta sinergia dalle regioni di confine fra
Italia e Austria.
Organizzata da Trentino Alto Adige e Land Tirolo, e
identificata dal titolo
Labirinto :: Libertà, cade nel bicentenario delle lotte
per la libertà del Tirolo del 1809 e, pur non essendo pensata come atto
commemorativo di questi avvenimenti, li prende come simbolo ideale della lotta
per la libertà.
I 14mila metri in cui si dipana l’estesa rassegna, tra
corridoi, cunicoli, scalinate e vicoli ciechi, dispiegano otto tematiche
correlate con la concezione attuale del termine ‘libertà’. I concetti di
società, linguaggio, mobilità, prigionia, confini, sapere, fede e arte vengono
affrontati attraverso un’ottica multi-disciplinare, che coinvolge ambiti
diversi come la sociologia, la statistica, l’antropologia, armonizzati grazie al
filo rosso dell’arte per dar luogo a una mostra poliedrica e inusuale.
Il bisogno di libertà non è solo nel titolo: si fa
pressante attraversando gli spazi labirintici del forte. M
a la stessa necessità
di libertà emana dal materiale esposto: oltre duecento oggetti tra fotografie,
manifesti, oggetti, costumi tradizionali, insieme a filmati, spunti di ricerca,
indagini e statistiche. Una carrellata di dati fra i quali è talvolta difficile
districarsi, proprio com’è difficile ritagliare una libertà di pensiero nella
moltitudine di stimoli che ci bombardano nella vita di tutti i giorni.
In questo dedalo odierno, un’ancora di salvezza viene
lanciata dalle rielaborazioni degli artisti: un’opera inserita in ogni sezione
della mostra, che sublima il tema in forme che accompagnano il visitatore fra
le sale. Otto sono quindi gli artisti presenti in altrettante aree, mentre un
numero più cospicuo (in totale una cinquantina) sono quelli presenti nella
sezione dedicata in maniera specifica all’arte.
Ogni artista invitato in quest’ultima parte ha avuto il
proprio spazio negli ambienti suggestivi (e mai aperti al pubblico prima d’ora)
del Forte Medio, dove il concetto di libertà è stato reso in figure di
giganteschi argonauti dorati, visibili fuori dalle mura, in favolose
imbarcazioni fatte con bottiglie, in fumettistiche satire sulla libertà di
pensiero. Gli artisti non sono stati scelti in base alla loro provenienza geografica:
vi sono l’internazionale
Tomas Saraceno, l’italiano
Antonio Riello, il sudtirolese
Peter Senoner.
L’immagine di libertà che si porta a casa è variegata,
stratificata, forse però intrisa di una qualche nota autonomista sudtirolese.
Labrinto
:: Libertà ospita
infatti anche cinque mostre dedicate all’eroe delle lotte locali, Andreas Hofer.