Il tema, Butterfly effect, deriva da quella teoria matematica, formulata dall’americano Edward Lorenz (uno dei fondatori della meteorologia moderna e delle teorie del caos), per cui un piccolo accadimento su un punto della superficie terrestre può innescare una serie di fenomeni a catena fino a scatenare un grande evento in un altro punto della Terra, senza che apparentemente si possa intuire un collegamento tra i due avvenimenti. L’indagine di Piccolo si muove insomma intorno al famoso quesito di Lorenz: «Può il batter d’ali di una farfalla in Brasile provocare un tornado in Texas?».
La ricerca dell’artista si serve di strumenti tecnologici e meccanici per imitare e ricostruire artificialmente eventi naturali. Questi fenomeni, però, vengono in qualche modo “addomesticati” al fine di riprodurre nell’osservatore quelle emozioni che da sempre l’hanno pervaso davanti alle forze immense della natura – si pensi alla teoria romantica del sublime, presente ad esempio nelle opere di Turner – trasformando queste stesse emozioni in sentimenti dalle dimensioni più umane, non capaci di soverchiare lo spettatore.
È questo il caso dell’opera che dà il titolo alla mostra, Butterfly Effect. Protagonista di quest’installazione è proprio una farfalla, tassidermizzata, le cui ali continuano a battere instancabilmente grazie ad un filo che le collega ad un circuito ad impulsi elettrici. Lo sbattere delle ali contro un tamburo, amplificato poi da un lungo tubo che si snoda negli spazi della galleria per finire in una cassa, riempie di rumore le sale espositive.
Questo gran chiasso permette il funzionamento di un altro lavoro, Feedback, installazione costituita da una teca di vetro all’interno della quale una colonna d’aria gira vorticosamente su se stessa. Sorta di simulazione di una tromba d’aria, questa seconda opera interagisce, come se fosse un essere vivente e sensibile, con i rumori presenti in galleria. Ed ecco, quindi, che questi due lavori entrano in rapporto l’uno con l’altro, poiché la colonna d’aria si muove sollecitata dal suono del battere delle ali della farfalla della prima installazione, ricreando in miniatura, all’interno degli spazi espositivi, un perfetto esempio di Butterfly effect.
Il terzo lavoro visibile alla Paolo Maria Deanesi Gallery porta come titolo un’affermazione di Turing: Lo spostamento di un singolo elettrone per un miliardesimo di centimetro, a un momento dato, potrebbe significare la differenza tra due avvenimenti molto diversi, come l’uccisione di un uomo un anno dopo, a causa di una valanga, o la sua salvezza. In quest’installazione, realizzata in vetro, s’indaga ancora una volta l’effetto che un elemento naturale può avere nel contesto in cui si sviluppa.
Alle pareti figurano diversi disegni dell’artista. Di grandi dimensioni sondano anch’essi il rapporto tra scienza e natura, coniugando elementi fantasiosi impossibili – un gas più leggero delle nuvole, contenuto in colorati palloncini, che queste stesse nuvole sollevano – con più seriose formule matematiche e disegni progettuali.
Giorgia Gastaldon
dal 27 settembre al 30 novembre 2012
Donato Piccolo. Butterfly Effect
Paolo Maria Deanesi Gallery
Via San Giovanni Bosco, 9 – 38068 Rovereto (TN)
Orario: da giovedì a sabato ore 16-20; altri giorni su appuntamento
Info: tel. +39 0464 439834; 348.2330.764; gallery@paolomariadeanesi.it; www.paolomariadeanesi.it
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