Alla galleria Goethe2 di Bolzano, Maurizio Donzelli propone Lo spettacolo di niente, un’esposizione che riassume i toni surreali tipici dell’artista. Forse è una riflessione fin troppo scontata assimilare le linee tracciate da Donzelli alle fantomatiche tracce attribuite agli alieni (come gli enormi cerchi nei campi di grano), ma questa è la sensazione immediata dello spettatore quando entra in galleria. Anche le opere più materiche e tridimensionali infatti ci immergono in un’atmosfera trasognata e fanno fluttuare la nostra immaginazione come quei misteriosi solchi.
I due elementi importanti nella produzione artistica di Donzelli sono la riflessione estetica e l’utilizzo del disegno come mezzo espressivo. Proprio al fattore estetico Donzelli si affida per trasformare in immagini le nostre e le sue fantasie: “Il disegno” afferma l’artista “è punto delicatissimo di memoria, è intuizione, è un respiro, un varco tra noi e l’intorno”.
In particolare la mostra presenta gli ultimi lavori, racchiusi in un percorso poetico e intimo che l’artista ha sviluppato nella sua ricerca. Sono esposti i disegni cangianti di Mirrors, i video Indugio (2001) e Lo spettacolo di niente (2003), che ha dato il nome all’esposizione. Per questa mostra l’autore ha inoltre sperimentato nuove strade, avvalendosi di media diversi. Ha realizzato infatti recenti disegni in vetrofusione, tecnica che ha appreso proprio durante i suoi soggiorni a Bolzano presso la scuola Vetroricerca. La mostra, divisa in due parti, è ospitata anche presso la galleria Caterina Tognon Arte Contemporanea di Bergamo, abituata a trattare opere che utilizzano il vetro come mezzo espressivo.
Artista bresciano, Donzelli è già stato presente in regione in occasione di uno degli eventi organizzati dalla Galleria Civica di Trento e denominati Via Pal. In quell’occasione ha presentato il progetto Macchina dei disegni lasciando letteralmente affascinato il pubblico. Questo stesso lavoro verrà riproposto giovedì 20 maggio (alle 20) anche a Bolzano, come evento collaterale, negli spazi della fioreria Schullian. L’allestimento della performance é un misterioso cubo che traduce in disegni il sogno espresso alla macchina da ogni singolo spettatore.
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