La mostra nasce come una coproduzione del Mart di Rovereto e del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato e si presenta come un approfondimento sull’attività editoriale di Le Corbusier. Un percorso che permette di comprendere i percorsi editoriali che hanno coinvolto in prima persona uno dei più grandi architetti del Novecento e di rendersi conto della vastità degli interessi che lo hanno appassionato nei diversi momenti della sua vita. Le Corbusier fu infatti architetto ma anche urbanista, imprenditore, pubblicista, teorico, scrittore, fotografo e artista. E tutte queste attività sono state documentate in libri, alla cui produzione si dedicò fino alla morte. Sono 35 i titoli presenti in mostra, senza contare i progetti editoriali non andati in porto e i suggerimenti grafici ed editoriali che offriva per i libri che lo riguardavano. La cura è di Catherine de Smet, capace di una puntigliosa e competente conoscenza della materia grafica.
Gli interessi letterari, che l’architetto francese coltiva fin da giovane, testimoniano il suo continuo spostarsi “tra lo spazio del testo e il campo plastico”, e una stretta connessione tra arte e scrittura si ritrova anche nelle opere pittoriche. In Cheminée (1918) ad esempio, egli pone –come descrive la curatrice– “due tomi sovrapposti, disposti di fianco a un cubo” che acquistano “valore proprio in quanto volumi”.
L’aspetto fisico del libro è del resto la chiave per comprendere la traslazione dalle volumetrie architettoniche alla concezione del libro. In Le Modulor, “l’arte tipografica viene associata all’arte del costruire”. Costruire una casa o un progetto editoriale sono dunque, per Le Corbusier, operazioni non troppo dissimili.
Durante tutta la sua carriera, e specialmente verso la fine della sua
Se tra il 1917 e il 1920, molte energie sono spese per la pittura -un esempio è il suo secondo libro Après le cubisme, il manifesto della pittura cubista firmato con il pittore Amédée Ozenfant– il suo impegno prevalente dopo gli anni Venti è invece per l’opera architettonica ed urbanistica.
In fondo tutta la sua avventura editoriale -e qui la panoramica che fa la mostra è completa- non fa che dimostrare il suo grande amore per l’oggetto-libro. Vedere la propria opera sintetizzata negli spazi stampati, come in un “museo immaginario” nel quale guidare il lettore attraverso la propria attività creativa, era una delle sue maggiori aspirazioni.
articoli correlati
Un’opera pittorica di Le Corbusier
claudio cucco
mostra visitata il 15 luglio 2005
Art Night, la serie di Rai 5 dedicata alle storie dell’arte, riparte con una nuova stagione: la prima puntata racconterà…
Il Louvre omaggia Cimabue con una mostra che svela dettagli inediti emersi dai restauri, riaccendendo il dibattito sulle origini del…
Una rassegna di alcuni lotti significativi dell'anno appena volto al termine, tra grandi maestri e artisti emergenti. Ecco il caso…
Il PAC di Milano è un cantiere. Impalcature fuori e dentro il Padiglione, cartelli stradali stesi a terra e appesi…
Si è spenta a 93 anni Rosita Missoni, fondatrice del celebre brand insieme al marito Ottavio: ne ripercorriamo la vita,…
Con il suo poster sulla prigionia di Cecilia Sala, Ozmo evidenzia il pericolo globale per la libertà di parola: a…