Arte contemporanea come organismo labile che esce dalle forme usuali del museo e della galleria per confondersi nella società, espandendosi su un intero territorio piuttosto che concentrandosi in un solo luogo deputato. Sembra essere questa l’
aim di
Manifesta 7. Che si attua attraverso una dislocazione delle quattro sedi e genera un’eco di iniziative locali: attività culturali, mostre, edizioni di testi, incontri e concerti “spalmati” nella regione in modo da assumere una posizione di primo piano rispetto alla biennale europea, offrendole una cassa di risonanza e arricchendola di significato.
Da luglio a novembre, chi visita il Trentino Alto Adige non avrà quindi che l’imbarazzo della scelta.
Most in translation. Il progetto della Lungomare Gallery di Bolzano,
Translating Traditions (con
Denis Bonapace,
Luisa Lorenza Corna,
_fabrics interseason,
Sophie Kier,
Max Lamb,
Julia Lohmann & Gero Grundmann, fino al 1° agosto) vede sette designer internazionali impegnati a proporre un innovativo contesto interpretativo delle tradizioni e delle usanze altoatesine. Sempre alla Lungomare, il rapporto con il territorio rimane il protagonista di una serie di attività estive: i racconti in quattro luoghi della città di Bolzano (
Place_it, con
Alexander Egger,
Kasia Korczak,
Luna Mauer & Roel Woulters,
Manuel Raeder) e le performance (
Partecipanti connessi e in-dipendenti, con
Ana Borraho & João Galante,
Yingmei Duan,
Luigi Coppola & Loss Group).
Si rimane in tema di intercultura e connessioni col territorio in
Local to Local: Institution for Alpine Affairs con
Siggi Hofer,
Rainer Ganahl,
Michael Zinganel,
Markus Ambach,
Gabriela Oberkofler,
Andreas Geisselhardt,
Kestutis Svirnelis,
Stefan Rohrer,
Jang-Young Jung,
Hyun Hee Im,
Ilke Yilmaz (Taberhof Flaas, San Genesio, Bolzano). Un progetto sviluppato autonomamente da artisti e curatori internazionali che si propone di instaurare un dialogo tra culture e tradizioni diverse riunendole in uno stesso territorio straniero, sostenendo la necessità di preservare le peculiarità locali soggettive in un’epoca di globalizzazione.

Proposte extravaganti. In Trentino, il filo conduttore degli eventi sembra il rapporto tra artista e spazio pubblico, sia questo un interno, una piazza, un capannone industriale o un cantiere. La biblioteca comunale e soprattutto alcune zone ex-industriali delle città di Trento e Rovereto diventano sedi dei lavori di
Enrica Borghi,
Blu,
Ericailcane,
Michael De Feo e alcuni artisti locali, riuniti in
Fuori luogo/Out of place (fino al 27 settembre), organizzata dall’associazione Amici dell’arte contemporanea di Trento.
Per la riflessione sull’architettura urbana attraverso la prospettiva di un numero di artisti internazionali invitati dalla seconda edizione di
Videoarch 08 (a cura di Mariella Rossi, con
Paolo Canevari,
International Festival,
Jakub Nepras,
Stealth.[u]ltd,
Tim White, dal 1° al 4 ottobre) è stata invece scelto l’impalcatura di un cantiere di via San Pietro a Trento.
Neanche i pub del centro sono esclusi dall’ondata di eventi che sommerge la regione: alcuni bar diventeranno infatti sede espositiva per i giovani artisti locali selezionati per
Radar 01, indagine biennale sull’arte trentina curata da Francesca Pedroni e Marco Tomasini (dal 4 ottobre al 2 novembre, organizzata da Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento e Museo di Riva del Garda).

L’unione fa la mostra Arte che diventa strumento sociologico e antropologico e che trova il suo significato nell’azione attiva all’interno della società: sembra questo il seme più prolifico gettato da Manifesta in Trentino Alto Adige. Seme raccolto non solo dalle gallerie e da progetti ad hoc, ma anche dall’associazionismo. Ne è un esempio la proposta di Aspart, associazione dei galleristi del Trentino, che avanza una via di penetrazione dell’arte nella società attraverso il mezzo più “pop”: il cartellone pubblicitario.
Arte diffusa (con
Stefano Cagol,
Paolo Dolzan,
Leonida De Filippi,
Giuseppe Maraniello,
Willy Verginer, fino al 14 agosto) ha invitato cinque artisti a creare grandi cartelloni posti in zone strategiche di Trento. La stessa associazione presenta anche
In occasione di… Manifesta 7, un percorso coordinato che unisce le cinque personali nelle cinque gallerie (Galleria d’Arte Argo, Buonanno Arte Contemporanea, Il Castello Studio Arte Contemporanea, Galleria Il Cenacolo, Studio d’Arte Raffaelli). In Alto Adige si è attivato il Kunstlerbund, l’associazione degli artisti altoatesini di cultura tedesca (non dimentichiamoci che qui anche l’arte è separata tra italiani e tedeschi). Ne presentano un’estesa carrellata nella sede della Camera di Commercio di Bolzano fino al 31 ottobre sotto il titolo
Symbiosis e sotto il comune denominatore della scultura: ovviamente quella contemporanea e non quella tradizionale del legno della Val Gardena.
Note ai bordi di periferia. Anche in periferia le sorprese non mancano. Nell’area industriale di Trento la sede della compagnia Trentino Trasporti fa da location a
Torture Garden, a cura di Francesca Baboni e Stefano Taddei (con
Laurina Paperina,
Nicola Verlato,
Federico Solmi,
Enrico Glerean,
P. Nicolas Ledoux,
Mike Giant,
Fausto Gilberti,
Angelo Bellobono,
Gerhard Demetz, fino al 21 settembre). È ancora un luogo pubblico inusuale, in questo caso la strada provinciale 59 Calliano-Nomi, la sede di
SP59, performance di
Mylicon/EN realizzata dal Festival Portobeseno. L’altro progetto del Festival, in perfetto spirito
Manifesta 7, è
Lasciare tracce/Leaving tracks (Casa delle Guardie, Castello di Beseno, Besenello, Trento, dal 3 settembre al 19 ottobre): è infatti un audio/video installazione che trasferisce in arte una raccolta di testimonianze sulle usanze e tradizioni locali, nell’intento di valorizzare il patrimonio storico e folkloristico della regione.
Artesella 2008. Incontri internazionali Arte Natura (Val di Sella, Borgo Valsugana, Trento, fino al 31 ottobre) porta i visitatori fino in una valle di montagna disabitata e, oltre al percorso di sculture nella natura, propone le mostre di
Jaakko Pernu (Malga Sella, Borgo Valsugana, fino al 14 settembre) e
Nils-Udo (Spazio Rossi, Borgo Valsugana, fino al 30 settembre). Il record per l’alta quota lo mantengono però le produzioni sonore site-specific di
Sound Thereshold, un progetto di Lucia Farinati e Daniela Cascella che si è svolto il 16 luglio sul Monte Bondone (Trento) e il 28 settembre sul Monte San Martino (Riva del Garda, Trento).
Vai col festival. Un posto a sé occupano i festival che si svolgono annualmente sul territorio e che attivano un interscambio tra gli ambiti diversi della creatività contemporanea. Sono il festival
Oriente Occidente, rassegna di arte, teatro e danza disseminata tra Trento e Rovereto (Teatro Sociale, Trento; Malga Costa, Valle di Sella; Sala conferenze del Mart e Auditorium Fausto Melotti, Rovereto, dal 4 al 14 settembre). Il confronto culturale assume invece una declinazione soprattutto musicale nel
Festival Transart (dal 7 settembre all’11 novembre in vari luoghi dell’intera regione, tra cui Mart e Museion, e la Manifattura Tabacchi di Rovereto). Melting pot di esperienze musicali variegate, con compositori, musicisti e dj, finirà in grande col concerto dei
Sonic Youth che si accoppierà con la mostra a loro dedicata a Museion.