Dopo cinque anni dalla posa della prima pietra e dopo dodici anni di attività, il 15 dicembre il Mart, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, apre la sua nuova sede. Si tratta di una struttura imponente, che con i suoi 12 mila metri quadrati di superficie è la più grande in Italia, dove dal 1988 – anno in cui Amnon Barzel fondò il Museo Pecci a Prato – non vengono costruiti musei di questo calibro. Sorge nella città di Rovereto, posta a metà strada tra Verona – crocevia verso il resto d’Italia – e Bolzano – ponte verso l’Europa.
Ma non si tratta di una location casuale: Rovereto è infatti la città di
Se il museo è in una cittadina di periferia, eccentrica non è nemmeno la sua presenza all’interno del tessuto urbano. La struttura si trova infatti dietro alla fila di palazzi settecenteschi che si affacciano sul centrale Corso Bettini: proprio il Settecento è stato il periodo d’oro della città che ha ospitato Mozart, ha visto sorgere l’Accademia degli Agiati tuttora esistente e il teatro dedicato al compositore Riccardo Zandonai.
La struttura è lineare e modulare completamente rivestita in pietra gialla di Vicenza. Spettacolare è l’enorme cupola di vetro che copre la piazza d’ingresso, ha un’altezza massima di 25 metri e un diametro di 40 metri come il Pantheon, col quale condivide anche il foro centrale. A progettare questa straordinaria volumetria è stato l’architetto svizzero Mario Botta , già creatore del
L’enorme superficie si sviluppa su quattro piani. Il piano interrato ospita una biblioteca di circa 60 mila volumi che documenta tutta la storia dell’arte del ‘900, partendo dall’editoria futurista. Al futurismo in particolare è dedicato L’Archivio del ’900, che raccoglie numerosi archivi storici e attorno al quale ruota il Centro Internazionale di Studi sul Futurismo.
A piano terra trovano posto un bookshop, una cafeteria, un’ampia sala convegni e gli spazi di servizio degli innovativi call center e web center che consentiranno, tramite una telefonata al numero verde o una visita al sito internet, di ricevere qualsiasi informazione, di effettuare prenotazioni e di acquistare biglietti in tempo reale.
Il primo piano, con le sue sale rettangolari, le sue colonne e la sua vista sul grande giardino, ospita le mostre temporanee. Sulla programmazione futura aleggia una grande suspance. Di risaputo c’è solo che senior curator per l’arte contemporanea è Giorgio Verzotti: la sua prima mostra pare sarà sul ricamo e non potranno mancare i lavori nostalgici del nostrano Francesco Vezzoli e quelli più barocchi e ironici del newyorkese Angelo Filomeno.
Il secondo piano, illuminato dalla luce naturale attraverso un numero infinito di lucernari, ospita la collezione permanente, ricca di oltre 7 mila opere. Qui trova posto tutto il Novecento, raccontato dalle opere di Mario Sironi, Carlo Carrà e Filippo de Pisis della collezione Giovanardi e da quelle degli americani Roni Horn, Lawrence Carroll e Meg Webster della collezione Panza di Biumo. Non mancano anche le acquisizioni di artisti contemporanei italiani come Alighiero Boetti, Mario Merz e Giulio Paolini e internazionali come Hermann Nitsch, Richard Long e Tony Cragg, o ancora da giovani emergenti come Ryan Mendoza, Eva Marisaldi e Stefano Cagol.
Un posto di prim’ordine è riservato anche alle opere dei futuristi, mentre la Casa Museo Depero – attualmente in restauro – sarà allestita, proprio secondo l’idea dello stesso artsista, come Casa d’Arte Futurista con arredi, arazzi e oggetti. Le opere dell’Ottocento vengono invece collocate nella vecchia sede del Mart di Palazzo delle Albere a Trento.
Per l’inaugurazione entrambi gli ultimi piani sono occupati dalla mostra curata dalla direttrice Gabriella Belli Le stanze dell’arte. Figure e immagini del XX secolo. Le numerose opere della collezione permanente dialogheranno con i lavori dei più grandi protagonisti del ‘900: da Pablo Picasso a Paul Klee, da Vasijli Kandinsky a Umberto Boccioni, da Andy Wahrol a Joseph Beuys. Si tratta di un centinaio di opere provenienti dalle più prestigiose collezioni private e da importanti musei di tutto il mondo, quali il Reina Sofia, il Centre Pompidou e il Guggenheim. Ma sarà anche per l’arte un momento di vita mondana con i critici, gli artisti e i curatori di tutta Europa invitati alla lussuosa preview della sera del 14.
mariella rossi
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