Promotesh Das Pulak, Kabir Ahmed Masum Chisty, Imran Hossain Piplu, Mahbubur Rahman e Tayeba Begum Lipi curati da Paolo W. Tamburella e Mary Angela Schroth sono i protagonisti del padiglione della Repubblica Popolare del Bangladesh. Parables é il tema che i 5 artisti hanno deciso di interpretare. La scelta delle argomentazioni spazia dall’ambiente alla politica, dall’economia alla religione. Parabola, in matematica é “una particolare figura contenuta nel piano”, dove in questo caso il piano é la scelta tematica, la figura, il vero significato che va ricercato. Più spiritualmente tutto si trasmuta in un paragone, l’essenza delle cose piuttosto che i modi in cui esse esistono.
La tragedia del sisma di Haiti, che a gennaio del 2010 costò la vita a 300 mila persone, ha riempito di rabbia e fierezza il padiglione della Repubblica caraibica. Con due progetti e 18 artisti, l’impatto emotivo é tale da commuovere il più forte dei cuori di pietra. Death and Fertility interpretata Jean Hérard Celeur, André Eugène, Claude Saintilus, sarà allestita all’interno di due container per il trasporto marittimo di oltre 12 metri, disposti perpendicolarmente l’uno all’altro formano una croce a T. La scelta simbolica degli artisti é chiara e diretta. La croce, simbolo massimo del sacrificio, ricorda la morte di migliaia di persone, che non va dimenticata ma ascoltata. I colori prescelti, oltre ad essere comuni e spesso utilizzati, richiamano le tonalità della bandiera di Haiti, blu e rosso.
Gli artisti vogliono richiamare l’attenzione del mondo per urlare le difficoltà economiche del paese, distrutto da un commercio internazionale incontrollato.
La seconda Haiti Kingdom of This World é realizzata dagli altri 15 artisti Sergine André, Elodie Barthelemy, Mario Benjamin, Maksaens Denis, Edouard Duval-Carrié, Frankétienne, Guyodo, Sébastien Jean, Killy, Tessa Mars, Pascale Monnin, Paskö, Barbara Prézeau, Roberto Stephenson, Hervé Télémaque. Con la forza di allontanarsi dalla commiserazione, tutti gli artisti vogliono comunicare la fierezza del popolo caraibico a rinascere dalle proprie ceneri come una mitologica fenice.
Dopo trent’anni il ritorno dell’India era atteso da molti e con non poche aspettative. Tutte assolutamente ripagate con grande stupore. Il titolo della mostra é perfetto, Tutti sono d’accordo: Sta per esplodere…….. La scelta degli artisti é straordinaria, nomi del calibro di Zarina Hashmi, Praneet Soi, Gigi Scaria e The Desire Machine Collective (Sonal Jain e Mriganka Madhukaillya). Il mondo intero, ma gli stessi indiani sono pronti alla grande esplosione economica e culturale dell’India. É già iniziata, ma nulla al confronto di quanto ci attende. Non mancherà un trasporto culturale, che grazie agli scambi economici mondiali darà vita ad una nuova corrente ideologica, nata dalla fusione tra occidente ed oriente. Gli artisti trasmettono una carica emotiva percettibile, fulminea, ustionante. Tutto ciò grazie ad una forte collaborazione artistica mondiale che da molti anni hanno già ufficializzato. L’India ha richiamato in patria alcuni dei più grandi esponenti dell’arte contemporanea e gli ha affidato un grande progetto. Mostrare la forza artistica della nazione.
L’accattivante titolo Acqua Ferita é dell’Iraq. Sei artisti di due generazioni hanno interpretano il tema dell’acqua. Tre degli anni ‘50, Ali Assaf, Azad Nanakeli, Walid e tre degli anni ‘70, Adel Abidin, Ahmed Alsoudani e Halim, il tutto con il curatore Mary Angela Schroth e la supervisione del patrono onorario l’architetto Zaha Hadid. Due generazioni culturalmente lontane ma ugualmente unite nell’anima della nazione. L’importanza dell’acqua come elemento fondamentale della vita, che lava, che purifica che nutre. Un comune denominatore per tutti gli esseri viventi, senza l’acqua non c’é vita. Senza vita non c’é arte.
Grazie alla Biennale molte nazioni hanno ritrovato la forza di ricominciare, di rimettersi in gioco, la gioia di toccare nuovamente la luce del sole. L’arte ha il grande potere di allontanare gli spettri della politica e dell’economia, perché é comunicazione, confronto, sfida.
L’arte non solo arte. L’arte é ARTE.
a cura di enrico migliaccio
dal 4 giugno al 27 novembre 2011
54. Esposizione Internazionale d’Arte- Biennale di Venezia
ILLUMInazioni
Venezia, Giardini e Arsenale
Orario: 10.00 – 18.00
Chiuso il lunedì (escluso lunedì 6 giugno, 15 agosto, 31 ottobre e lunedì 21 novembre 2011)
Modalità di visita
Il biglietto è valido per un solo ingresso in ciascuna sede espositiva (Giardini e Arsenale)
Biglietti d’ingresso
Intero € 20
Ridotto € 16 (over 65, militari, residenti Comune di Venezia, CTS, ITIC, Coop, IKEA, Coin card, Touring Club, FAI, Venice Card Junior, Venice Card Adult, Rolling Venice Card, Carta Giovani,Cinema Più, Romaeuropa card su presentazione del biglietto del 55. Festival Internazionale di Musica Contemporanea e del biglietto del 41. Festival Internazionale del Teatro)
Studenti / Under 26 € 12 (con tessera o libretto universitario e con carta d’identità)
Family formula € 40 (2 adulti + 2 under 14)
Gruppo adulti € 13 (min. 10 persone, prenotazione obbligatoria)
Gruppo studenti scuole secondarie € 8 (min. 10 persone, prenotazione obbligatoria)
Gruppo studenti università € 10 (min. 10 persone, prenotazione obbligatoria)
Gruppo studenti università convenzionate € 20 (min. 50 persone, prenotazione obbligatoria,
il biglietto/accredito dà diritto a visitare entrambe le sedi espositive per 3 giorni consecutivi)
Permanent pass € 70
Permanent pass studenti Under 26 € 45 (con carta d’identità)
Ingresso gratuito: fino a 6 anni (inclusi), accompagnatori di invalidi, studenti delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado che usufruiscono dei servizi educational
Tel. 041 5218 828 (lunedì > venerdì h 10.00 > 17.00 / sabato h 10.00 > 13.00)
Fax 041 5218 732
[exibart]
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