La presenza a Venezia dell’intero lascito dell’artista, conservato presso l’Archivio Luigi Nono, ha reso possibile esporre per la prima volta sia preziosi manoscritti musicali che oggetti personali, con l’intento di proporre la figura di Luigi Nono nella sua complessità di musicista di fama internazionale, uomo di cultura impegnato politicamente, maestro di grande influenza, padre di famiglia.
La mostra si articola in quattro sezioni: la prima sezione biografica è costituita da una serie di 23 pannelli fotografici, corredati da citazioni di Nono, materiali originali e autografi musicali. Un album di fotografie amatoriali testimonia i numerosi incontri del compositore con personaggi del mondo della cultura internazionale.
La seconda parte è dedicata alle opere teatrali di Luigi Nono, Intolleranza 1960 (1961), Al gran sole carico d’amore (1975) e Prometeo (1984), delle quali vengono ampiamente documentate la collaborazione con il pittore Emilio Vedova, i direttori d’orchestra Bruno Maderna e Claudio Abbado, il registra Juri Ljubimov, lo scenografo David Borovski e l’architetto Renzo Piano, attraverso fotografie, proiezioni, documenti video e modelli degli apparati scenici.
La terza parte racconta la genesi di una composizione dell’artista, La fabbrica illuminata (1964), per soprano e nastro magnetico. Il pubblico potrà ripercorrere la diverse fasi del suo processo creativo: la raccolta dei materiali sonori, la scelta dei testi- curati da Giuliano scabia- la realizzazione del nastro magnetico, le prove con la cantante e l’elettronica fino alla prima esecuzione assoluta al Gran Teatro La Fenice di Venezia.
Infine, una sala d’ascolto, dotata di lettori CD con cuffie e partiture di una scelta di composizioni, consentirà al pubblico di approfondire la conoscenza della sua musica.
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