Omaggio a Mauro Staccioli
Nella precedente edizione le opere dei giovani artisti erano state affiancate alle opere di Toni Benetton, questâanno è stato il grande artista Mauro Stacciali ad accettare il curioso ruolo, a metĂ tra lâessere motore promozionale dellâevento e di interlocutore di ipotetici allievi. La scelta di Staccioli è stata senza dubbio indovinata: scultore la cui opera conserva gli ideali maturati negli anni â70, allâinsegna della volontĂ di parlare alla societĂ con le sue opere, cercando non il decoro o lâimitazione della natura, ma piuttosto di creare nuovi simboli plastici che interpretino lo spazio, modificandolo e rielaborandolo in nuove strutture dinamiche. Ma Staccioli è artista il cui percorso è tuttora in atto, iniziato con le installazioni âostiliâ dei primi anni â70, proseguito con le manifestazioni dagli equilibri instabili degli anni di piombo, passato attraverso lâinterazione con la natura degli anni â80, fino alle espressioni degli anni â90 dove, allâattenuarsi dinamico delle forme, si oppone una sacralitĂ misteriosa e inquietante. Al di lĂ dellâillustrazione sistematica dellâopera e del pensiero di Staccioli, non si può prescindere da una considerazione di carattere generale: questo è artista che sempre seppe interpretare i momenti storici nei quali gli toccò di vivere, sapendo, di volta in volta, cogliere e dar voce alle istanze della societĂ . Qui la sua grandezza, qui anche il suo limite: Staccioli non può, per quanto detto, essere artista di opere eterne, perchĂŠ troppo legate alla contemporaneitĂ : il loro dinamismo è anche il loro ciclo vitale, concluso il quale non può che rimanere la traccia storica, il documento, anzi, il monumentum.
Laboratorio di Scultura Europea
Venendo ai giovani artisti presentati, questâanno sono stati scelti dalle Accademie di Monaco, Salonicco e Venezia. Diremo subito che tutti gli artisti dimostrano che, colta la lezione del â900, lâarte delle nuove generazioni è in grado di camminare con le proprie gambe ed esplorare nuovi sentieri; se alcuni di questi artisti non emergeranno non sarĂ certo per la mancanza di genio. Penso a CĂŠline Cellocco dellâAkademie der Bildenden Kunste di Monaco, le cui opere sembrano indicare finalmente una soluzione spaziale alla ricerca optical, a Dionysis Matarangas della Teloglion Foundation of Art di Salonicco, che ha messo in scena inquietanti teatrini che sembrano celare il dramma dei freaks cinematografici (âSogni fuori dal comuneâ), ma anche un bel totem ligneo (Senza titolo) con inserti di carta azzurrina attraverso i quali traspare la luce (un effetto che ricorda Nam June Paik). Un elogio merita anche Mauro Saccardo, dellâAccademia di Belle Arti di Venezia, perchĂŠ con i suoi âGolgothaâ (nicchie contornate di luce bluastra al neon che accolgono robottini argentati) e âRete per il soleâ (installazione di specchi da esterno) sembra possedere quella rara capacitĂ di esprimersi attraverso registri diversi pur mantenendo fermo il fulcro della sua poetica, che è la sperimentazione sulla luce. E a chi oggi si è impantanato nellâutilizzo esclusivo del neon, Saccardo fa sapere che esiste anche quella del sole.
Lâallestimento
Di questa manifestazione è curioso che, a fronte della buona scelta degli artisti, sia lâorganizzazione dellâevento che ha lasciato non poco a desiderare. Lâallestimento di Staccioli al Brolo non rende giustizia alle opere, quasi nascoste nella penombra e prive delle essenziali spiegazioni a corredo. Imbarazzante è stato addirittura scoprire che alla persona incaricata dellâapertura e della sorveglianza alla mostra, non siano state fornite le necessarie informazioni per fare il suo lavoro; infatti, alla richiesta se esistesse una pubblicazione dedicata a Staccioli, mi veniva risposto che non câera nulla, e che in quel volumetto che intendevo comperare câera solo âdella roba di arte contemporaneaâ. Per caritĂ , âsto catalogo non è niente di speciale e tuttavia strumento necessario per capire lo spirito della mostra, vedere qualche opera in piĂš e per conoscere i dati biografici degli artisti giovani.
Per quanto poi riguarda la mostra di questi ultimi, nella sala Convegni, câera una delle installazioni che si componeva di un televisore dove si suppone dovesse essere trasmesso un video.
Si suppone, perchĂŠ il video era spento: il sistema, come mi è stato gentilmente spiegato da questo nuovo incaricato alla sorveglianza, si sovraccaricava allâaccensione del televisore (!). Anche in questo caso tuttavia, per fortuna non mi ero perso nulla, âsolo uno di quei video di tipo americanoâŚâ.
Peccato. Queste critiche sarebbero state fuori luogo se si fosse trattato solo di parlare del lodevole sforzo di un piccolo centro di provincia, ma questa mostra è stata promossa e sostenuta dalla Regione Veneto ed ha avuto il patrocinio della Bevilacqua La Masa, ente che, storicamente, dovrebbe avere un occhio di riguardo per le manifestazioni dellâarte giovanile. Non si può certo dire che ci abbiano fatto una bella figura. E ha il suo bel dire Giovanni Bianchi, nel catalogo, a parlare dellâallestimento dei giovani nella stanza della Sala Convegni come di âHortus conclususâ, di opere che godono, nella âpenombraâ, di una âconvivenza ravvicinataâ, âsenza separazioniâ tra lâuna e lâaltra. Va bene bersele tutte, ma ci siano almeno risparmiate inutili giustificazioni per lâassenza di un vero allestimento, di una giusta illuminazione, e la mancanza di uno spazio adeguato alle installazioni (specie per la âRete per il soleâ, che giaceva a terra, smontata, muta, con una foto come âistruzioni per lâusoâ). Non si sarebbe potuto arricchire lâevento con la realizzazione del progetto di un bravo giovane studente di allestimenti museali? Sarebbe stato coerente e interessante.
Alfredo Sigolo
Il calendario del 2025 si apre nel segno dellâarte con IFA - Italian Fine Art e BAF - Bergamo Arte…
Jonathan Calugi, Ray Oranges e Alberto Casagrande sono gli artisti italiani di public art a cui Plenitude ha affidato la…
Al Museo del Tesoro di San Gennaro di Napoli, Giulia Piscitelli intreccia simboli religiosi e personali, per interrogare il senso…
Fino al 4 maggio le sale museali di Palazzo Bisaccioni accolgono la mostra La Libera Maniera: arte astratta e informale…
La storica vetreria Barovier&Toso ha aperto a Murano una nuova sede espositiva dedicata al vetro come forma dâarte contemporanea: si…
Negli spazi rifunzionalizzati dellâEx Convento dei Passionisti, nel Bosco della Reggia di Caserta, aprirĂ un hub culturale dedicato alla creativitĂ …