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Dal 23 giugno 2000 al 16 settembre 2000 | La giovane scultura europea passando per Mauro Staccioli | Mogliano Veneto, Brolo e Sala Convegni

di - 25 Luglio 2000

Omaggio a Mauro Staccioli
Nella precedente edizione le opere dei giovani artisti erano state affiancate alle opere di Toni Benetton, quest’anno è stato il grande artista Mauro Stacciali ad accettare il curioso ruolo, a metà tra l’essere motore promozionale dell’evento e di interlocutore di ipotetici allievi. La scelta di Staccioli è stata senza dubbio indovinata: scultore la cui opera conserva gli ideali maturati negli anni ’70, all’insegna della volontà di parlare alla società con le sue opere, cercando non il decoro o l’imitazione della natura, ma piuttosto di creare nuovi simboli plastici che interpretino lo spazio, modificandolo e rielaborandolo in nuove strutture dinamiche. Ma Staccioli è artista il cui percorso è tuttora in atto, iniziato con le installazioni “ostili” dei primi anni ’70, proseguito con le manifestazioni dagli equilibri instabili degli anni di piombo, passato attraverso l’interazione con la natura degli anni ’80, fino alle espressioni degli anni ’90 dove, all’attenuarsi dinamico delle forme, si oppone una sacralità misteriosa e inquietante. Al di là dell’illustrazione sistematica dell’opera e del pensiero di Staccioli, non si può prescindere da una considerazione di carattere generale: questo è artista che sempre seppe interpretare i momenti storici nei quali gli toccò di vivere, sapendo, di volta in volta, cogliere e dar voce alle istanze della società. Qui la sua grandezza, qui anche il suo limite: Staccioli non può, per quanto detto, essere artista di opere eterne, perché troppo legate alla contemporaneità: il loro dinamismo è anche il loro ciclo vitale, concluso il quale non può che rimanere la traccia storica, il documento, anzi, il monumentum.

Laboratorio di Scultura Europea
Venendo ai giovani artisti presentati, quest’anno sono stati scelti dalle Accademie di Monaco, Salonicco e Venezia. Diremo subito che tutti gli artisti dimostrano che, colta la lezione del ‘900, l’arte delle nuove generazioni è in grado di camminare con le proprie gambe ed esplorare nuovi sentieri; se alcuni di questi artisti non emergeranno non sarà certo per la mancanza di genio. Penso a Céline Cellocco dell’Akademie der Bildenden Kunste di Monaco, le cui opere sembrano indicare finalmente una soluzione spaziale alla ricerca optical, a Dionysis Matarangas della Teloglion Foundation of Art di Salonicco, che ha messo in scena inquietanti teatrini che sembrano celare il dramma dei freaks cinematografici (“Sogni fuori dal comune”), ma anche un bel totem ligneo (Senza titolo) con inserti di carta azzurrina attraverso i quali traspare la luce (un effetto che ricorda Nam June Paik). Un elogio merita anche Mauro Saccardo, dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, perché con i suoi “Golgotha” (nicchie contornate di luce bluastra al neon che accolgono robottini argentati) e “Rete per il sole” (installazione di specchi da esterno) sembra possedere quella rara capacità di esprimersi attraverso registri diversi pur mantenendo fermo il fulcro della sua poetica, che è la sperimentazione sulla luce. E a chi oggi si è impantanato nell’utilizzo esclusivo del neon, Saccardo fa sapere che esiste anche quella del sole.

L’allestimento
Di questa manifestazione è curioso che, a fronte della buona scelta degli artisti, sia l’organizzazione dell’evento che ha lasciato non poco a desiderare. L’allestimento di Staccioli al Brolo non rende giustizia alle opere, quasi nascoste nella penombra e prive delle essenziali spiegazioni a corredo. Imbarazzante è stato addirittura scoprire che alla persona incaricata dell’apertura e della sorveglianza alla mostra, non siano state fornite le necessarie informazioni per fare il suo lavoro; infatti, alla richiesta se esistesse una pubblicazione dedicata a Staccioli, mi veniva risposto che non c’era nulla, e che in quel volumetto che intendevo comperare c’era solo “della roba di arte contemporanea”. Per carità, ‘sto catalogo non è niente di speciale e tuttavia strumento necessario per capire lo spirito della mostra, vedere qualche opera in più e per conoscere i dati biografici degli artisti giovani.
Per quanto poi riguarda la mostra di questi ultimi, nella sala Convegni, c’era una delle installazioni che si componeva di un televisore dove si suppone dovesse essere trasmesso un video.

Si suppone, perché il video era spento: il sistema, come mi è stato gentilmente spiegato da questo nuovo incaricato alla sorveglianza, si sovraccaricava all’accensione del televisore (!). Anche in questo caso tuttavia, per fortuna non mi ero perso nulla, “solo uno di quei video di tipo americano…”.
Peccato. Queste critiche sarebbero state fuori luogo se si fosse trattato solo di parlare del lodevole sforzo di un piccolo centro di provincia, ma questa mostra è stata promossa e sostenuta dalla Regione Veneto ed ha avuto il patrocinio della Bevilacqua La Masa, ente che, storicamente, dovrebbe avere un occhio di riguardo per le manifestazioni dell’arte giovanile. Non si può certo dire che ci abbiano fatto una bella figura. E ha il suo bel dire Giovanni Bianchi, nel catalogo, a parlare dell’allestimento dei giovani nella stanza della Sala Convegni come di “Hortus conclusus”, di opere che godono, nella “penombra”, di una “convivenza ravvicinata”, “senza separazioni” tra l’una e l’altra. Va bene bersele tutte, ma ci siano almeno risparmiate inutili giustificazioni per l’assenza di un vero allestimento, di una giusta illuminazione, e la mancanza di uno spazio adeguato alle installazioni (specie per la “Rete per il sole”, che giaceva a terra, smontata, muta, con una foto come “istruzioni per l’uso”). Non si sarebbe potuto arricchire l’evento con la realizzazione del progetto di un bravo giovane studente di allestimenti museali? Sarebbe stato coerente e interessante.

Alfredo Sigolo



“Omaggio a Mauro Staccioli” e “Laboratorio di Scultura Europea”, Mogliano Veneto, Brolo, in via XXIV Maggio e Sala Convegni, in piazza Donatori di Sangue. Organizzazione: Regione Veneto, Comune di Mogliano Veneto, col patrocinio delle fondazione Bevilacqua La Masa. Orari: da martedì a sabato 9.30-12.30 e 16.00-19.00; domenica 10.00-13.00 e 16.00-19.30; chiuso il lunedì. Ingresso libero. Info: Assessorato Attività Culturali Tel. 041/5930800; Fax 041/5930899; e-mail: cultura@comune.mogliano-veneto.tv.it. Fino al 16 settembre. Catalogo unico £ 10.000


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