L’iniziativa, quest’anno la seconda edizione, è l’originale idea del Laboratorio di Scultura Europea per mettere a confronto, in un ambiente fortemente creativo e internazionale, i giovani scultori studenti o diplomati delle più importanti accademie europee.
Nella prima edizione, svoltasi lo scorso anno, i giovani artisti provenivano dalle Accademie di Venezia, Strasburgo e Praga si erano confrontati tra loro e con le sculture di Toni Benetton la cui casa-museo, La Marignana, ospitava la manifestazione.
Per l’edizione 2000, Luca Baldin e Ivan Giovanni Bianchi, affiancati dal presidente della Fondazione Bevilacqua La Masa, Luca Massimo Barbero hanno invitato gli allievi ed i neodiplomati delle Accademie di Salonicco, Monaco di Baviera e ancora Venezia, Accademia che funge da raccordo con le analoghe istituzioni continentali. In tutto dieci giovani scultori che presso la sala Convegni di Piazza Donatori di Sangue esporranno opere già create, integrandole con lavori che verranno realizzati in sito. Così come accaduto lo scorso anno, i giovanissimi artisti testimonieranno, con la loro opera, la vitalità di un’arte che in senso lato connota e dialoga con lo spazio urbano, trasformando il locale Centro Civico in una “macchina culturale” palpitante di creatività. Essi ci dimostreranno l’attualità della scultura, tentandone una nuova definizione che, come già osservava molti anni or sono Gino Dorfles, è difficile da dire: là dove è persino difficile dire se esista oggi una scultura e che cosa la distingua talvolta dalla pittura o dalla architettura, poiché le intrinseche contaminazioni hanno condotto le classiche “arti maggiori” a confondere e a sovrapporre i loro percorsi. Rimane il dato di fondo, che scultura è lavorare con lo spazio e nello spazio, e di ciò sono senz’altro consapevoli i dieci giovani artisti invitati a Mogliano, originari di tre aree geografiche ricche di tradizione in questo campo. Minimo comune denominatore delle opere in mostra è l’antiretorica, frutto di un Novecento correttamente inteso, che conduce da un canto all’ironia e dall’altro ad una nuova, primaria monumentalità, che affonda le radici in una spiritualità essenziale e potente, poco incline alle modaiole smancerie della new age. Appena al secondo anno, l’iniziativa moglianese si è imposta come “osservatorio”, unico in Europa, delle nuove espressioni di una forma artistica, quale la scultura, che dopo una lunga crisi in tutti i Paesi, sta riscuotendo nuovo interesse. L’Omaggio a Staccioli sarà invece ospitato dal Brolo, la nuova sede espositiva che il Comune di Mogliano ha ricavato da un annesso della millenaria Abbazia benedettina che sorge nel cuore della città. Qui Staccioli esporrà un’ ampia sequenza di bozzetti e modelli, disegni preparatori ed immagini, materiali rappresentativi della sua attività, e una selezione di grandi sculture ambientate negli spazi circostanti il Brolo stesso. Saranno proiettate immagini, filmati e video sull’artista e le sue opere, realizzati da Studio Azzurro e da Marco Agostinelli. Lo stesso Staccioli sarà presente a Mogliano in occasione di una giornata di seminario sul suo lavoro rivolta anche ai giovani scultori presenti.
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