Categorie: venezia

Dall’11 giugno 2000 al 2 luglio 2000 | Opere grafiche di Roberto Rampinelli | Rovigo Galleria d’Arte: La Porta Verde |

di - 15 Gennaio 2000

Rampinelli è artista votato alla grafica, numerose le sue opere comparse ad illustrazione di libri e in cartelle di grafica. Ha insegnato tecnica dell’incisione presso la Scuola d’arte del Castello Sforzesco di Milano, dal 1986 ha approfondito la ricerca in questo campo, in particolare per quanto riguarda la litografia su pietra, rivisitando tecniche non più in uso. Significative anche alcune sue partecipazioni a manifestazioni nazionali ed internazionali: “VI Triennale dell’Incisione” di Milano, “II Biennale d’Arte di Cremona”, biennale “Città di Milano” (Palazzo della Permanente) “Fiera Internazionale di Madrid” (con la Galleria Forni). Nel 1991 ha esposto con il gruppo G.O. alla mostra “Il linguaggio della grafica originale”, presentata da Floriano De Santi ad Urbino.
Nella mostra rodigina sono esposte grafiche a colori; sono nature morte, fiori e foglie recisi nei quali R. profonde tutta la propria sapienza tecnica maturata nella pluriennale ricerca sulle tecniche d’incisione. Stupiscono soprattutto la delicatezza del segno, la finezza del particolare, la tenue ed armonica scelta cromatica. Le forme vegetali sono rese con grande realismo, eppure la loro disposizione, la scelta di inquadrarle in forme ovoidali allungate che delimitano uno spazio quasi astratto, le caricano di una sottile malinconia. Sono entità effimere, la loro caducità è resa dall’incresparsi delle superfici, dall’accartocciarsi delle foglie e dei petali, ma soprattutto dalle tracce dell’intervento umano su quella natura delicata, quando il gambo è strozzato da un sottile filo scuro che ora pare sorreggere la esile figura, ora pare preservarla da eventuali e improvvisi soffi di vento. C’è, in questo intervento umano sulla forma naturale strappata alla vita e ricomposta in forme nuove dall’uomo, una sorta di rimando alle filosofie orientali, alle tecniche dell’Ikebana: insieme al rispetto della natura la sua manipolazione in senso spirituale.
E tuttavia, da occidentale, preferisco richiamarmi ai tacuinia sanitatis medievali, i volumi nei quali i vegetali venivano riprodotti con esattezza, schedati e descritti con minuzia di particolari: su di essi si formarono le conoscenze botaniche dei nostri grandi artisti rinascimentali. Molto dell’immaginario simbolico espresso dall’arte antica si formò intorno alle conoscenze botaniche. Ogni pianta dipinta nascondeva significati simbolici e sacri o magici e alchemici (basta guardare le opere di Leondardo). La sensazione è che queste foglie, questi fiori secchi, contengano lo stesso potere evocativo di quelle piante medievali, anche se nei tempi nostri questo immaginario simbolico non ha più ragione di esistere. E’ perciò che lo spettatore non potrà che abbandonarsi nella contemplazione di quelle immagini metafisiche, reali quanto misteriose, che stanno lì a trasmettere un messaggio ormai intraducibile. Resta solo la loro delicatezza di ali di farfalla, riferimento alla caducità della vita e all’effimero manifestarsi del bello. R. ha scelto di percorrere una strada difficile, che s’incrocia con quelle del pensiero moderno; i suoi fiori sono strappati dal claustrum di un quadro gotico, la tecnica, essa pure, è quella antica. Qui sta forse il limite di R.: rischiando talvolta di scivolare nel tecnicismo e nell’esercizio stilistico egli si pone nella posizione aristocratica di un novello alchimista o scienziato positivista, difficile è dunque ritagliarli un ruolo significativo nell’ambito dell’arte contemporanea. Si dirà che questo non è sua intenzione, e forse è vero. Ma allora dovremmo inquadrare la sua opera nell’ambito di una ricerca assoluta del bello attraverso l’imitazione della perfezione naturale, ricadendo sotto il dominio della teoria vasariana,
tornando da capo. Oppure le figure di R. sono, citando la poesia di Murzi, semplici piumini di mimosa che fanno peso sopra il cuore. Si veda come il problema è senza soluzione. A voi la scelta.


“Opere grafiche di Roberto Rampinelli”. Rovigo, Galleria d’Arte La Porta
Verde, via Umberto I, 11/b. Dall’11 giugno al 2 luglio 2000. Orari:
16.00-20.00 tutti i giorni, domenica 10.30-12.30 e 16.00-20.00, lunedì chiuso.


Alfredo Sigolo

[exibart]

Articoli recenti

  • Mostre

Franco Losvizzero: la sua Apoteosi coinvolge l’intero Castello Orsini di Soriano Nel Cimino

Prosegue, fino al 15 settembre, il percorso alchemico/esperienziale messo in atto in occasione della Biennale di Viterbo da Franco Losvizzero,…

15 Agosto 2024 0:02
  • Viaggi

Viaggi straordinari. Zoè Gruni a New York

Nella rubrica Viaggi straordinari di exibart gli artisti raccontano esperienze fuori dal comune che li hanno portati a riflettere in…

14 Agosto 2024 22:13
  • Libri ed editoria

Un libro al giorno. Vestiti, musica, ragazzi di Viv Albertine

Torna la rubrica "Un libro al giorno", per presentare romanzi e saggi, ultime pubblicazioni e grandi classici. Non solo arte…

14 Agosto 2024 15:00
  • Mercato

Aste, le opere più costose di Victor Man

Lo scorso maggio, da Sotheby's, la sua opera "The Chandler" moltiplicava per cinque la stima più alta. Ecco i top…

14 Agosto 2024 12:25
  • Moda

Addio a Peggy Moffit, modella simbolo dello stile anticonformista anni Sessanta

Protagonista dello scatto di William Claxton con indosso il monokini, è stata una sostenitrice della libertà del corpo e della…

14 Agosto 2024 11:12
  • Mostre

Genny Petrotta: la sua ode alla storia della Repubblica Popolare Contadina di Piana degli Albanesi

Fino all’1 settembre il Museo Civico di Castelbuono ospita “MAMMA PERDONAMI/ MËMA MË FAL” di Genny Petrotta, un progetto realizzato…

14 Agosto 2024 0:02