04 gennaio 2005

fino al 10.I.2005 88ma collettiva Venezia, Fondazione Bevilacqua La Masa

 
Eppur si muove. Nuovi talenti in Veneto. Anche quest’anno la storica collettiva prova ad essere la rampa di lancio per tanti giovani artisti. Andando controcorrente all’atmosfera tradizionalista lagunare…

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Se eccettuiamo il lavoro della Fondazione Bevilacqua La Masa, il Premio Furla e qualche altra rara e timida realtà, parlare di giovane arte a Venezia crea il raccapriccio delle dozzine di pseudogallerie che adescano i turisti con paesaggi, nature morte, tappeti e scultorei appendiabiti. Le gallerie come la Contini sono ancorate a una tradizione fatta di Botero, Morandi, Giacometti. La Traghetto vive un rapporto conflittuale tra la voglia di rischiare ed il timore di turbare i collezionisti più conservatori. E la neogallerista Michela Rizzo, che per il prossimo anno si dedicherà solo a foto e video, afferma che il mercato veneziano su queste tecniche è quasi inesistente.
Eppure in laguna hanno sede due archivi di giovani artisti, uno del Comune di Venezia e uno -parallelo a quello di Via Farini di Milano- creato a Palazzetto Tito, seconda sede della Fondazione Bevilacqua La Masa. A questa istituzione si deve uno dei pochi prestigiosi premi in Italia a cui possono aspirare giovani artisti privi di curriculum, aperto a chi risiede nel Triveneto, e che si materializza ogni anno con una ampia mostra collettiva. Quest’anno hanno concorso oltre 280 artisti, il doppio dello scorso anno, di cui un decimo ha partecipato all’esposizione e otto sono stati premiati con i nove premi messi a disposizione dalla Fondazione e dagli sponsor.
L’artista che si è aggiudicata due premi (Premio Speciale APT e Premio Acquisto della Cassa di Risparmio di Venezia) è Vania Comoretti (Udine, 1975), un’iperrealista concentrata sui volti già vista nella collettiva dello scorso anno e nell’ultima mostra a Palazzetto Tito, dedicata agli allievi dell’Accademia di Venezia. Nelle sue opere non trascura nessun particolare, dai pori dilatati del viso, alle piccole rughe, alle vene quasi impercettibili che affiorano blandamente. Anche Michela Moruzzi (Gemoda, Udine, 1975) vince il Premio Speciale APT con una installazione originale in cui simpatici e piccolissimi omini intagliati in gomma da cancellare inscenano varie situazioni su un tavolo.
riccardo costantini
Il Premio Acquisto messo a disposizione dall’Azienda Servizi Integrati di S. Donà di Piave va alla scultura in resina di Silvia Vendramel (Treviso, 1973) che cerca di indagare il rapporto tra il materiale artificiale e la forma naturale. Mentre a Timea Oravecz, Marina Ferretti, Riccardo Costantini, Elisa Fabris e Marco Zavagno sono state assegnate le borse di studio della Fondazione Bevilacqua, anche se non sono certamente gli autori che più spiccano per originalità. Timea Oravecz (Budapest, 1975) fa un taglia e incolla foto e immagini televisive provenienti dall’Ungheria del periodo socialista. Marina Ferretti (Pordenone, 1982) fotografa la nonna in giardino, in uno scatto che diventa carico di atmosfera grazie al gioco della luce del sole tra gli alberi. Riccardo Costantini (Venezia, 1981) dipinge un uomo sulla neve in due tele volutamente incompiute. Elisa Fabris (Treviso, 1984) si autoriprende in un video senza colori e mal definito dove recita la parte di un Pierrot. E all’ultimo nominato, Marco Zavagno (Trieste, 1977), spetta l’onore di ispirare l’immagineangelo peròsimbolo di quest’anno, una pendola con un minestrone.
I lavori forse più interessanti sono i due video, non premiati, di Natasa Radovic (Rijeka, Croazia, 1971) e Roberta Iachini (Treviso, 1973). La prima parla del make-up come metafora sociale delle maschere che portiamo davanti alla gente. La seconda parafrasa una nota pubblicità, preparando un minestrone col sottofondo di una canzone d’amore di Ornella Vanoni. Si deve dare il riconoscimento della simpatia ad Angelo Però (Nardò, Lecce, 1982) e Gianluca Russo (Nardò, Lecce, 1976), che ripetono in chiave comica le scene più cruente di “The Passion” di Mel Gibson, il film che lo scorso anno ha fatto tanto parlare perbenisti e non. Per concludere ricordiamo il lavoro di Silvia Ferri (Padova, 1971) in cui per un mese di tempo passato a lavorare a New York ha spedito a Venezia una cartolina al giorno parlando dei posti che avrebbe voluto visitare mentre era costretta a rimanere in ufficio.

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carolina lio
mostra visitata il 11 dicembre 2004


88ma collettiva
Venezia, Fondazione Bevilacqua la Masa, Piazza San Marco 71/c
Orario: tutti i giorni dalle 12 alle 18 chiuso il martedi
Ingresso libero
Per informazioni: tel. 0415237819


[exibart]

8 Commenti

  1. Ci sono a Venezia spazi nuovi e alternativi come il “Ponte delle Latte”. I critici d’arte si lamentano della situazione del contemporaneo in città ma poi ignorano gli artisti che fanno cultura: non vengono a vedere le mostre! La vera “atmosfera tradizionalista lagunare” è il modo che costuro hanno di concepire l’arte contemporanea come un circuito di gallerie e ricchi musei strattamente legato al mercato, dove spesso il critico conta più dell’artista.

  2. Rispondo qui al nostro lettore che mi ha scritto anche una email dove più duramente accusa persone precise di servilismo al mercato. Ignorando quello che mi ha scritto in privato, e che non ha avuto il coraggio di riportare, mi scuso per non aver mai avuto il piacere di visitare “Il ponte delle latte”. Non dubito della serietà delle intenzioni e della qualità degli artisti, ma mi sembra eccessivamente pretenzioso voler affiancare questa attività a quella centenaria della Fondazione Bevilacqua La Masa. Le piccole realtà non devono cercare -invano- di affermarsi denigrando le altre, ma crescere giorno dopo giorno con umiltà e consapevolezza di cosa sono oggi e di cosa vogliono divenire. Oggi nè “Il ponte delle latte” nè altre dimensioni di stesso livello hanno la forza per poter essere annoverate nel rosone di attività che riescono a far vivere il contemporaneo a Venezia. Sinceri auguri per il futuro.

    Carolina Lio

    p.s. Se il nostro lettore mi farà avere l’indirizzo del suo spazio, sarò molto lieta di visitarlo.

  3. cara carolina, non pensi di essere un po troppo giovane per emettere tali sentenze? forse potresti essere più umile e cercare di informarti meglio, prima di azzardare delle risposte così pretestuose. Ma forse lavorare da un “concessionario” ti ha reso così esperta?
    Cerca poi di riportare meglio le infomazioni. 280 sono le opere presentate, non gli artisti partecipanti. In linea comunque con le precedenti collettive, anche di altre presidenze. Sfogliati i cataloghi, incrocia i dati, insomma fai un minimo di lavoro se vuoi scrivere e vuoi che la scrittura sia il tuo “futuro”.

  4. Pur dovendo fare un profondo torto a Franco, confermo l’esattezza dei dati contenuti nel mio articolo. Gli iscritti sono esattamente 283, come è riportato dal verbale della commissione. Confermo anche che le iscrizioni sono state doppie rispetto allo scorso anno.

    Carolina Lio

  5. collettiva n°81 – catalogo – pag. 4:
    “… si segnala per il notevole afflusso di giovani artisti, 207, che hanno accolto con entusiasmo il bando (…) 305 opere.”
    colletiva n°84 – catalogo – pag. 6:
    “In totale hanno partecipato 173 artisti, per un totale di 263 opere.”
    collettiva n°85 – catalogo – pag4:
    “… complessivamente 23 opere su un numero complessivo di 331 proposte.”
    colletiva n° 86 – catalogo – pag. 10: nessuna informazione
    collettiva n°87 – catalogo – pag.12: nessuna informazione
    collettiva n°88 – catalogo – pag. 3:
    “oltre 280 le opere pervenute, circa il doppio degli anni precedenti.”

    …. e potrei continuare.

  6. Non entro nel merito ma dai (affettuosamente) Franco, Carolina ( che non conosco) mi sembra una ragazza che cerca di spiegare….altre sono le pantegane della community

  7. Franco, non vorrei richiare di sembrare polemica seguendo la tua scia, ma non credo che il termine “nessuna informazione” con cui descrivi le ultime due collettive sia assai illuminante. Inoltre ti reinvito a consultare il verbale steso dalla commissione, che trovi anche nel catalogo, dove è riportato il numero esatto degli artisti partecipanti, ovvero 283. Posso infine dirti che ho avuto il piacere di vedere di persona le opere prima della selezione insieme a uno dei curatori della Bevilacqua che ha allestito la mostra. Per quello che posso dire, quindi, il tuo attacco è ingiustificato.

    Carolina Lio

  8. ” Posso infine dirti che ho avuto il piacere di vedere di persona le opere prima della selezione insieme a uno dei curatori della Bevilacqua che ha allestito la mostra. ”
    …. ma stai scherzando?

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