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Si spengono le luci sulla Mostra del Cinema e Venezia si prepara ad un nuova fioritura di mostre, complice la prima edizione della Glass Week, festival internazionale dedicato all’arte del vetro, che vede coinvolte tutte le maggiori istituzioni culturali, assieme a molte gallerie private; una larga intesa nata con l’intento di rilanciare e sostenere l’attività artistica e produttiva più importante della città.
Un’attenzione quella verso il vetro che prosegue da alcuni anni, grazie ad una sempre più vasta e una vivace gamma di proposte e al fondamentale lavoro di riscoperta e studio intrapreso nell’ultimo quinquennio da LE STANZE DEL VETRO.
In un tempo ancora lontano da questo fermento, a partire dagli anni Novanta e, successivamente, fino al 2013, un fotografo statunitense aveva già posato il suo sguardo indagatore su questo materiale: Chuck Freedman.
Ikona Gallery ospita ventidue immagini fotografiche realizzate da questo autore, nato a Washington D.C. nel 1945, cresciuto come fotografo per riviste e cinema, per oltre un decennio lavora come assistente di Lisette Model. Fu proprio la grande fotografa di origine austriaca a dare la migliore descrizione del lavoro di Freedman: “il modo di vedere e di sentire di Chuck Freedman è non convenzionale. La varietà della sua fotografia riflette non il caos, ma un’innocente sensibilità nei confronti di ciascun soggetto.” Una ricerca di verità e di bellezza che ha legato Chuck Freedman inevitabilmente, alla città lagunare.
Chuck Freedman, Glass, Ikona Gallery
Specializzato nell’allestimento di spazi di lavoro per artisti, Chuck Freedman ha inoltre lavorato all’allestimento di diverse mostre per Ikona Gallery, nel corso di oltre trent’anni: Evsa e Lisette Model (Venezia, 1984) Berenice Abbott (Venezia, 1986) John Batho (Firenze, 1987), Persona (Venezia, 1991), Gabriele Basilico (Venezia, 2000), Helen Levitt e Bruce Davidson (Venezia, 2002), Ida Cadorin Barbarigo (Mantova, 2002).
Un sodalizio quello con la direttrice e fondatrice di Ikona Gallery, Ziva Kraus, che si consolida in modo indissolubile con l’apertura nel 2003 di Ikona Venezia International School of Photography in Campo del Ghetto Nuovo a Venezia, dove Freedman affianca la direttrice nella progettazione dello spazio.
Un ritorno a casa, quello del fotografo americano, spentosi improvvisamente a Savannha nel 2016: la galleria diventa un tempio, l’unico posto che possa ospitare la sua più profonda riflessione sulla città, la sintesi della sua conoscenza, il suo tributo, intimo e universale allo stesso tempo, all’unicità di questo luogo che Freedman rappresenta lastricato di luce, trasparenza e colore. E’ un carosello, una giostra di immagini vibranti, di riflessi e rimandi continui, dal punto di vista di un occhio nitido e cristallino, di una lente.
La mostra è accompagnata dal catalogo dove la parola è stata data ad Alan Jones, che ci fa entrare negli invisibili meandri di questo perpetuo round trip sulla rotta Europa-America. È solo l’inizio di una lunga riscoperta.
Chiara Vedovetto
mostra visitata il 20 agosto
Dal 7 giungo al 10 settembre 2017
Chuck Freedman Glass
Ikona Gallery,
Campo del Ghetto Nuovo, Cannaregio 2909, Venezia
Info: www.ikonavenezia.com