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fino al 12.III.2003 problemarket.com Venezia, galleria A+A
venezia
Hai un problema? niente paura. Con problemarket – Problem Stock Exchange, puoi venderlo, ricomprarlo, guadagnarci. Come in borsa. Tutto sotto l’egida professionale di due artisti prestati all’e-business ed alla net economy. Con ironia e graffiante critica sociale…
“A problem is an opportunity wrongly considered” recita il monito di GK Chesterton sulla parete della galleria veneziana: è questo il pensiero che poco più di un anno fa ha portato Davide Grassi ed Igor Štromajer all’ideazione di problemarket.com, borsa telematica dove si costituiscono e si confrontano imprese che producono, trattano e gestiscono i problemi. La borsa ha completa autonomia. In essa il problema non è trattato semplicemente come merce di scambio, ma come metro di valutazione del mercato: profitti e perdite delle imprese si quantificano infatti in Pro, valuta autonoma che rileva l’aumento e la crescita di competitività dei problemi stessi e che vale un euro.
Dalla prima presentazione al pubblico del progetto ad ora problemarket.com è cresciuta, dotandosi di agenzie specializzate: ad esempio, la ProDelegation EU, corpo rappresentativo per l’Unione Europea, è nata durante Arco 2002, fiera d’arte di Madrid, mentre l’Art-Problems Department – dPAPd, sezione sui problemi dell’arte, è stato presentato alla scorsa edizione di Manifesta a Francoforte.
Venezia è invece sembrata al duo italo-sloveno l’ambiente ideale per un’agenzia specializzata nel trattamento dei problemi ecologici: per questo, in occasione dell’inaugurazione della mostra, è stata ufficialmente istituita la EkoPro Factory, con tanto di contratto firmato dall’assessore veneziano ai Servizi Sociali Giuseppe Caccia. Venezia infatti, con l’inquinamento di Marghera o con l’acqua alta, è terreno fertilissimo per un accorto problem-manager.
Lo stesso Caccia si è dunque improvvisato performer con ottimi risultati ed ha assecondato l’ironia mordente ed il gusto del paradosso che sono alla base di questo progetto. I suoi ideatori infatti, ricostruendo nei dettagli lo stile vincente del business-man, ne mostrano la vacuità e contemporaneamente attribuiscono valore a quello che di solito viene rimosso o censurato: le crisi politiche, ecologiche, i malcelati problemi individuali. Il progetto sfrutta la rete in quanto tecnologia rivoluzionaria in ambiti borsistici, poiché in grado di comunicare in tempo reale le oscillazioni dei titoli e di favorire immediate azioni di compra-vendita simultanee; nello stesso tempo la rete è sempre stata mercato dei problemi personali, perché permette l’anonimato ed evita la “perdita della faccia” che di solito si associa all’ammissione di debolezza.
La campagna di comunicazione dell’agenzia ProPaganda interna a problemarket non è attiva solo in rete ma si serve di un media-mix di eccezione: non solo poster e volantini, ma anche comunicati radio e televisivi formato CNN sono penetrati negli spazi mediatici disponibili (a Francoforte e Lubiana il notiziario di problemarket è stato trasmesso per 15 giorni di seguito in seconda serata). Con uno stile ed una coerenza che hanno reso quest’iniziativa fortemente e paradossalmente credibile.
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(+RAMTV) negotiate my boundary!, sempre nella Galleria A+A
I partecipanti a Manifesta 4
link correlati
Il sito di Problemarket.com
Il sito di Davide Grassi
Il sito di Igor Stromajer
valeria burgio
mostra vista il 12 febbraio 2003
Galleria A+A – centro culturale sloveno
San Marco 3073 – Venezia 30124.
orari: dal lunedì al sabato, 9-13, 14-19
info: tel/fax: 0412770466
e-mail: aplusa@libero.it
www.aplusa.it
[exibart]
l’idea è carina. a+a sta cercando un programmazione altra, e probabilmente fa bene. ma beppe caccia, assessore alle politche sociali, se la poteva tranquillamente risparmiare.