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Fino al 14.I.2002 | Da Rossi a Morandi, da Viani ad Arp. Giuseppe Marchiori critico d’arte | Venezia, Galleria Piazza S.Marco e Palazzetto Tito

di - 26 Novembre 2001

…con documenti ed opere degli artisti a lui vicini: intorno a lui girò una bella fetta dell’arte del secolo scorso.
Grande letterato, amico degli artisti, scrittore instancabile dalla prosa sempre lucidissima ed illuminante, Giuseppe Marchiori caratterizzò la scena artistica internazionale eleggendone a capitale Venezia.
Non scrisse molte opere di critica corpose o di largo respiro, e forse per questo non è mai abbastanza ricordato, ma un’infinità di scritti, articoli e contributi fondamentali portano la sua firma (in questo senso un’attività critica modernissima), in numero talmente elevato che i tentativi di redigere una bibliografia completa sono finora falliti.
Nel 1946 mise insieme un gruppo di artisti formidabile che impose all’Italia una nuova cultura figurativa e che, partendo da Cézanne e Picasso, superò d’un balzo la retorica del gruppo Novecento ed il suo bagaglio ideologico di recupero dell’estetica classica, sostituendogli una nuova sensibilità, attenta alle problematiche sociali, che nasceva dall’esigenza di una libera interpretazione del mondo e che, in un’epoca in cui l’Italia preparava le fondamenta del boom economico, richiamava l’arte ad un impegno etico e morale.
Fu questo uno dei momenti più alti di Marchiori, i pochi ma decisivi anni della vita del Fronte Nuovo delle Arti, che ebbe la sua consacrazione alla celebrata Biennale del ’48.
Il rinnovamento dell’arte del nostro Paese nel segno dell’informale passò attraverso Marchiori che, riprendendo le ricerche europee di qualche decennio addietro, ne ricostruì le fondamenta nella tradizione italiana e ne seppe indicare le radici. In questo senso attribuì un ruolo chiave ad artisti dimenticati come Gino Rossi o trascurati come Pio Semeghini nel processo di sintesi di un gusto tutto italico per il colore, la dialettica ed il rigore delle forme di tradizione rinascimentale. Vedova, Santomaso, Alberto Viani, Turcato, Pizzinato, Guttuso, Birolli, Semeghini, sono questi pochi nomi fra quelli degli artisti più amati e vicini a Marchiori, ma quanto contribuì per la critica su Morandi, Licini, Hartung, De Pisis e tanti altri!
La mostra in corso a Venezia è un tributo: non aggiunge né toglie nulla ad una figura ancora tutta da studiare perché sfuggente, troppo innervata nel tessuto culturale della sua epoca da consentire precisi inquadramenti. Basterebbe considerare la sua attenta disamina ed i contatti con la scena artistica dell’est europeo per citare un lato ancora poco chiarito della sua vita, o tutto l’impegno profuso nella critica alla ricerca plastica e della scultura.
Bellissime sono alcun opere di Semeghini, Santomaso, Vedova, Pizzinato, Birolli, e ciò val da sé una visita alla mostra, dislocata nelle due sedi di Piazza S. Marco e dell’elegante Palazzetto Tito a S. Barnaba.
Il catalogo offre alcuni spunti nuovi per l’analisi storica della figura di Marchiori, seppur leggermente disorganici. Ma ciò ha una sua ragione precisa: l’Archivio-Biblioteca di Giuseppe Marchiori, depositato in comodato d’uso presso la biblioteca comunale di Lendinara (Ro) è da qualche anno in corso di riordino. Sterminato ed articolato come lo può essere quello di un uomo che metodicamente conservava ogni cosa, spesso trattenendo le minute delle sue stesse lettere, l’Archivio Marchiori è da considerare tra le fonti documentarie più importanti per lo studio del ‘900, conservando le corrispondenze (in maggioranza inedite) con i maggiori artisti, critici, galleristi ed editori dell’epoca, tutto il materiale di lavoro, oltre 10.000 cataloghi, una ricchissima biblioteca, numerosi periodici fondamentali ed una consistente raccolta fotografica.
Seppur ancora noto solo ad alcuni specialisti questo archivio è, di fatto, il punto di partenza per qualsiasi indagine del ‘900 storico italiano (un consiglio spassionato per tutti i laureandi interessati).

“Questo è un tempo di non risolti conflitti, di sacrifici non confessati, di amare ribellioni: insomma di crisi dell’uomo intento a liberarsi del proprio passato e a rinnovarsi.
L’arte non può rappresentare il contenuto evidente di un’epoca perché verrebbe a negarsi in un assurdo verismo. L’arte ne esprime invece il fondo storico segreto, nascosto dietro la trama degli avvenimenti. E allora tocca davvero la realtà dell’uomo, anche nei suoi complessi più misteriosi e strani.” (dal frontespizio del catalogo della prima mostra del Fronte nuovo delle Arti presso la Galleria Spiga).

Link correlati
L’elenco alfabetico dei corrispondenti presenti nell’Archivio Marchiori
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Alfredo Sigolo
Mostra vista il 10 novembre 2001



“Da Rossi a Morandi, da Viani ad Arp. Giuseppe Marchiori critico d’arte”, a cura di Sileno Salvagnini.
Dal 10.XI.2001 al 14.I.2002.
Venezia, Bevilacqua la Masa: Galleria S. Marco, S. Marco 71/c + Palazzetto Tito, S. Barnaba, Dorsoduro 2826.
Ingresso: intero, € 6,20 (£ 12.000); ridotto, € 4,13 (£ 8.000).
Orari: dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.00. Chiuso il martedì; catalogo € 25,82 (£ 50.000).
Tel: 041/5207797 o 041/5208879 Fax: 041/5208955
E–mail: info@bevilacqualamasa.it; sito internet www.bevilacqualamasa.it.


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  • Grazie ad Alfredo Sigolo per il suo bell'articolo che fornisce memoria e indicazione di luoghi preziosi.

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